L'Aquila, nel post terremoto
raddoppiati gli iscritti
al Centro per l'impiego

L'Aquila, nel post terremoto raddoppiati gli iscritti al Centro per l'impiego
di Stefano Dascoli
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Venerdì 26 Maggio 2017, 20:10
L'AQUILA - Sono dati allarmanti quelli diffusi ieri da Luigi Fiammata e Luca D’Innocenzo, entrambi candidati nella lista di Territorio collettivo, a sostegno di Di Benedetto. In particolare emerge che tra il 2009 e il 2016, ovvero nel post terremoto, il numero complessivo degli iscritti al Centro per l’Impiego è cresciuto di 14.591 unità, praticamente quasi raddoppiato. «Per capire meglio la struttura del dato e le sue ragioni, è bene riflettere su un dato - spiega Fiammata -: tra il 2009 e il 2016, il numero assoluto di uomini iscritti al Centro per l’Impiego, è aumentato del 104% mentre il numero delle donne iscritte, che nel 2009 erano la maggioranza invece, è aumentato del 57%. E' facile ipotizzare un aumento dovuto alle aspettative di lavori tipicamente maschili, legate alla ricostruzione, che hanno in parte portato a trasferimenti di interi nuclei familiari sul territorio, in parte a iscrizioni al centro per l'impiego pur senza trasferimenti stabili in città». Circa il 49% degli Iscritti al Centro per l’Impiego è diplomato o laureato, nel 2016; mentre la percentuale nel 2009, era del 52%. «Il che significa – spiega Fiammata - che il mercato del lavoro, all’Aquila, in realtà richiede, di più rispetto al passato, un basso livello di istruzione e professionalità a riprova di una sostanziale difficoltà del nostro territorio, a dare risposte alla offerta di lavoro qualificato». Secondo Luca D'Innocenzo servono tre cose: «Lavorare con le imprese per garantire la continuità lavorativa delle persone, forti investimenti su educazione, infanzia e su progetti interculturali, e strumenti e risorse per nuove politiche del lavoro e del welfare da parte della regione per far fronte alla straordinarieta di queste dinamiche. Non accettiamo lezioni - chiude D'innocenzo - da chi (Salvini, ndr) qualche anno fa definiva l'Abruzzo la zavorra del paese senza rendersi conto che qui si sono trasferite maestranze da ogni dove, compreso il Veneto. I nuovi cittadini, che ricostruiscono le nostre abitazioni, meritano rispetto»
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