In Italia, Kia Niro arriverà in ottobre, praticamente un mese dopo il lancio di Optima Wagon

Kia Niro e Optima Wagon, la casa coreana accelera verso traguardi ambiziosi

di Mattia Eccheli
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FRANCOFORTE - È un crossover ibrido il modello che «attirerà una parte importante dei consumatori europei». È Kia Niro, un Suv da 4,355 metri di lunghezza con un passo sufficientemente generoso (2,7 metri) per conquistare anche i fan delle familiari: gli occupanti dispongono di 1.117 millimetri davanti e 950 dietro per le gambe e 1.423 e 1.420 per le spalle. Il bagagliaio ha un volume che oscilla tra 421 ed i 1.300 litri.
 

Secondo gli strateghi europei del marchio coreano è l'auto che mancava. E che di sicuro ancora non c'era, non certo nella definizione di hybrid utility vehicle. Kia vuole presidiare il segmento delle ibride che dovrebbe lievitare fino a 700.000 unità entro il 2020 non solo per ragioni commerciali, ma anche “tecniche”: ridurre i consumi medi della propria flotta del 25%. L'obiettivo di Niro è quello di raggiungere emissioni di CO2 pari a 89 g/km, ma per il momento il sistema è ancora in «fase di messa a punto». Il motore 4 cilindri benzina ad iniezione diretta con Egr da 1.6 litri da 105 cv (147 Nm di coppia) è abbinato all'unità elettrica da 44 (170 Nm) per un totale di 141 cv di potenza di sistema. Ma l'arma in più di Niro dovrebbero essere le batterie litio-polimeri (un pacco da 33 chilogrammi: il «più compatto e leggero utilizzato finora da Kia») sistemate sotto i sedili posteriori per i quali Kia annuncia un'efficienza energetica «superiore del 13% rispetto ai migliori concorrenti» con il 50% di densità di energia in più.

In Italia, Kia Niro arriverà in ottobre, praticamente un mese dopo il lancio di Optima Wagon, espressione diretta del concept Sportspace esibito dalla casa coreana lo scorso anno e presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra 2016. Con questo modello,
Kia debutta nel segmento delle familiari di segmento D e punta a rosicchiare quote ai rivali anche nelle flotte. Grande quanto la berlina (4,855 metri di lunghezza), ha un vano bagagli da 553 litri con i sedili in configurazione normale, cioè 48 in più. Ma, soprattutto, sarà uno dei primi modelli a proporre sia Android Auto sia Apple CarPlay senza contare la novità (per Kia) del sistema di ricarica wireless per cellulari e tablet.


Le sospensioni sono a ruote indipendenti (quelle pneumatiche sono in opzione con la doppia modalità di guida “normale” e “sport”) e l'avanzato AVN Audio Visual Navigation con Kia Connected Services offerto gratuitamente ai clienti per 7 anni. L'Autonomous Emergency Breaking (AEB) è una dotazione accessoria offerta in esclusiva per il segmento ai clienti del Vecchio Continente. I motori di Optima Wagon sono il diesel CRDi da 1.7 litri e 141 cavalli ed il benzina da 2.0 litri sia aspirato da 163 sia turbo (allestimento GT) con trasmissione automatica a 6 marce.


L'offensiva autunnale di Kia sarà completata dalla versione hybrid plug-in di Optima berlina, un modello accreditato di un raggio d'azione di 44 chilometri a zero emissioni con emissioni nel ciclo misto europeo di 49 g/km. Tutti e tre i modelli, come l'intera gamma Kia, verrà offerta con la garanzia di 7 anni (o 150.000 chilometri). Una scelta coraggiosa quando venne introdotta e da alcuni battezzata come una strategia di marketing. Micheal Cole, numero uno europeo di Kia, respinge la “contestazione”: «Con questa garanzia abbiamo guadagnato in visibilità e c'è stata più attenzione nei nostri confronti. Se devo definire quella scelta oggi dico che è stata un vantaggio strategico».

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Mercoledì 8 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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