Lo Stelvio Quadrifoglio

Stelvio Quadrifoglio svetta sulle strade degli Emirati Arabi. Al volante del Suv più veloce del mondo

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DUBAI - L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio Verde ha tutto per far innamorare perdutamente chi ama guidare davvero. Il look aggressivo, enfatizzato dalle prese d’aria sul cofano, un esuberante motore V6 da 510 cv che spinge come una furia fino ai 7.500 giri del limitatore ed una trazione integrale che assicura divertimento ed elevati livelli di tenuta di strada, gli ingredienti ci sono davvero tutti. Al volante tra le curve e i tornanti che scalano i 1.934 metri di Jabail Jais, cima più alta degli Emirati Arabi Uniti, lungo un nastro d’asfalto per l’occasione chiuso al traffico, il Suv più veloce del mondo ha evidenziato grinta, equilibrio e dinamiche di guida tali da posizionarlo al vertice rispetto alla concorrenza diretta.
 

Qualità «certificate» ovviamente anche dal tempo di 7’51"7, primato assoluto di categoria, stabilito a fine settembre al Nurburgring. Un record che gli uomini del Biscione non temono di perdere, con l’arrivo sul mercato il prossimo anno della Lamborghini Urus da 650 cv, e che, anzi, hanno tutta l’intenzione di riprendersi tra le berline, dopo che nei giorni scorsi la Jaguar XE, in serie limitata SV Project 8, lo ha strappato alla Giulia. «Abbiamo buoni margini di miglioramento - chiarisce al riguardo Roberto Fedeli, Chief Technical Officer di Alfa Romeo e Maserati -, a marzo, quando riaprirà la Nordschleife, ci sarà da divertirsi».

Comodo e confortevole nell’utilizzo di tutti i giorni, lo Stelvio che sfoggia sulla fiancata il simbolo porta fortuna del grande Ugo Sivocci, persino con il cambio automatico in “Drive” è sempre pronto allo scatto per un sorpasso bruciante. Il suo abitacolo, accogliente e arredato con gusto, sulle autostrade degli Emirati che attraversano il deserto ha dimostrato di essere ben climatizzato, oltre che ben insonorizzato. Accreditato di uno 0-100 km/h in 3,8 secondi e di 283 km/h di velocità massima, quando se ne ruota il selettore del DNA su “Race” si spoglia del vestito di sport utility da famiglia per indossare quello di GT di razza. La voce del bi-turbo di 2,9 litri si incattivisce, il suo 8 rapporti accorcia i tempi dei passaggi di marcia a 150 millesimi di secondo, le sospensioni a controllo elettronico si irrigidiscono e i controlli di sicurezza allentano la tempestività d’intervento ma non l’efficacia, per permettere a chi si trova al volante di divertirsi, accennando delle scodate di potenza.


Capace di percorrenze di curva velocissime, ha uno sterzo che è una delizia da manovrare. Il suo comportamento dinamico, esaltato dal rapporto peso/potenza di 3,6 kg/cv, è in grado di entusiasmare persino piloti esperti e disincantati. Merito anche della particolare gestione della coppia motrice da parte della trasmissione Q4 che, in condizioni normali, privilegia la trazione posteriore ma che all’approssimarsi dei limiti di aderenza della vettura ne trasferisce sino al 50% alle ruote anteriori. Già in vendita in Italia, in arrivo nelle concessionarie da gennaio con un prezzo che parte da 95.000 euro, la Quadrifoglio Verde sfoggia di serie i rivestimenti in pelle e Alcantara e finiture in fibra di carbonio per console, tunnel, mostrina della plancia, inserti delle maniglie e corona del volante. A livello di gadget tecnologici di bordo, come per la Stelvio "normale" rimane un certo gap con la concorrenza tedesca (con il lunotto piccolo è uno dei pochi nei della vettura), una differenza in parte attenuata sulla Q.V. dalla disponibilità sin dal lancio come standard del sistema multimediale da 8,8 pollici con Apple Car Play e Android Auto. Sfiziosa, invece, la lista optional dedicata alla “guida” che comprende i freni con dischi carboceramici: assicurano una resistenza elevata alle sollecitazioni prolungate e permettono di alleggerirne di 17 kg i 1.830 kg di peso.
 

 

«È una vettura speciale che entusiasmerà gli esperti - sottolinea Roberta Zerbi, responsabile Alfa Romeo per l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) - . Se oggi nel Vecchio Continente con Giulia abbiamo per la Quadrifoglio un mix di oltre il 10% sulle vendite, con Stelvio mi aspetto di fare di più. Con il suo arrivo prevediamo un ulteriore “boost” alle vendite nella regione. Oggi Alfa Romeo sta crescendo in Europa a doppia cifra - evidenzia -, e la prima è un bel tre. Siamo a oltre +30%, ma non ci accontentiamo, e per l’anno prossimo le nostre aspettative sono di ulteriore aumento. In Italia? Come Giulia, a novembre Stelvio è primo nel suo segmento, con una quota di oltre il 16%«. Un trend positivo che in Alfa si aspettano sarà rafforzato dall’ingresso in Formula 1 che, conclude la Zerbi, «ci aiuterà a far conoscere i nostri nuovi modelli nel mondo».

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Sabato 9 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 11-12-2017 15:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
3 di 3 commenti presenti
2017-12-10 04:38:06
Sempre Fiat rimane !
2017-12-10 13:07:49
L'unico suv degno di questo nome e' il Lamborghini Urus.Design, interni e motote da dieci e lode. Tutti gli altri come design sono inguardabili e Stelvio e' uno di questi.Veramente inguardabile.
2017-12-10 15:31:12
Non mi sembra che questi due sotto siano dei veri appassionati d'auto. Il fatto che il marchio Alfa Romeo sia associato con il gruppo Fiat dovrebbe essere un orgoglio, o con la stessa logica uno si permette inoltre di sputare sulla Ferrari? Poi a riguardo della Urus, non sono proprio d'accordo. Il disegno della Stelvio rimarrà classico, mentre la Urus sembrerà vecchia in pochi anni. l'Alfa Romeo moderna non sarà mai quella d'epoca come qualsiasi altro marchio, però apprezzo il rispetto che hanno dimostrato verso il nome con questi ultimi tre modelli, e invece di trovare gente che riconosce questi fatti, si trovano sempre persone pronti a buttarle giù. Andiamoci tutti a comprare macchine straniere che nemmeno vengono prodotte in Italia, giusto? Così sì che si rimetterà in funzione di certo il nostro paese! Viva l'Alfa, e buona fortuna alla Stelvio!