Il noleggio a lungo termine cresce ancora. Le 63.295 immatricolazioni effettuate tra gennaio e marzo dalle società specializzate equivalgono infatti a un +5,5% sullo stesso periodo dell'anno scorso

Noleggio a lungo termine, il segno è positivo ma la corsa tende a rallentare

di Giampiero Bottino
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ROMA - Seppure con un ritmo meno sostenuto rispetto al 2015, quando le quasi 192.000 vetture immatricolate nei 12 mesi (dati Unrae, che il Centro studi Fleet&Mobility dilata di 193.640 unità) avevano rappresentato un'impennata del 18% rispetto all'anno precedente, il noleggio a lungo termine cresce ancora. Le 63.295 immatricolazioni effettuate tra gennaio e marzo dalle società specializzate equivalgono infatti a un +5,5% sullo stesso periodo dell'anno scorso, a testimonianza della vitalità di un comparto che viaggia attorno al 12% del mercato totale, anche se il +2,8% realizzato nell'ultimo mese del trimestre potrebbe segnalare una tendenza al rallentamento.


Esaminando i dati per marca e modello si nota come il predominio del gruppo Fca sia netto e apparentemente inattaccabile. Le prime quattro posizioni della classifica trimestrale sono infatti monopolizzate dal marchio Fiat che piazza sul gradino più alto la Panda, seguita dalla famiglia 500 rappresentata nell'ordine dalla capostipite e dalle declinazioni X e L.
Passando alla suddivisione per marche, Fiat ha consegnato ai clienti del comparto Nlt più del triplo (15.083 unità contro 4.902) delle vetture vendute dalla Ford, seconda in classifica davanti a Volkswagen che la segue con un distacco inferiore alle 50 unità e che deve la buona posizione soprattutto al binomio Golf e Passat, rispettivamente quinta e ottava nella graduatoria individuale.

Rispetto al mercato complessivo, la differenza più evidente è costituita dalla corposa presenza tra le prime dieci dei marchi premium, rappresentati nell'ordine da Audi e Bmw, quarta e quinta, oltre che da Mercedes in ottava posizione. Un'anomalia solo apparente, che in realtà si spiega con il fatto che tra i clienti delle società di noleggio a lungo termine ci sono le aziende che devono motorizzare - come benefit o per esigenze di servizio, più spesso per entrambi i motivi - sia i dipendenti di fascia medio alta (quadri e manager), sia quelli che per lavoro sono chiamati a percorre annualmente molte migliaia di chilometri. Senza contare che il valore residuo - in genere più elevato per i modelli premium più ambiti - offre a chi detiene la proprietà del mezzo (cioè la società di Nlt) una migliore opportunità di rivendita quando il mezzo rientra a fine contratto. Il linguaggio freddo ma inappellabile dei numeri disegna l'identikit di una flotta che ha raggiunto la consistenza di 570.000 unità, recenti ed efficienti (il 90% è Euro 5 o Euro 6), capaci di garantire elevati standard di sicurezza e affidabilità, grazie alla puntuale esecuzione di tutti gli interventi di manutenzione previsti dal costruttore.


Ma i numeri non bastano a illustrare le tendenze in atto, tra cui quella - fino a ieri quasi impensabile, ma ricca di interessanti prospettive - del crescente ricorso al noleggio a lungo termine da parte dei privati. Sotto questo aspetto è il Sud, e soprattutto Napoli, a fare scuola, anche se per motivi di cui gli stessi napoletani farebbero volentieri a meno: è un modo per aggirare il costo eccessivo - e a volte l'impossibilità di stipularle - delle polizze assicurative sulle auto. È comunque il primo approccio con una nuova tipologia di clienti, giovani e orientati soprattutto a vetture piccole, per dimensioni e/o cilindrata, da utilizzare per percorrenze limitate, inferiori ai 10.000 km all'anno.
Si profila un cambiamento epocale, una sfida che sta già rimescolando le carte del settore con Avis che annuncia di voler superare i confini del breve termine mentre Arval, uno degli storici leader del noleggio a lungo termine, appare intenzionata a intraprendere il cammino opposto.
 

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Giovedì 28 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 29-04-2016 19:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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