Il presidente di GM Dan Ammann (al centro) con i cofondatori di Lyft John Zimmer (a destra) e Logan Green

Sperimentazione americana, nello sharing crescono Maven (Gm) e FordPass

di Flavio Pompetti
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NEW YORK - Car sharing e ride sharing hanno appena iniziato a cambiare il volto del mercato automobilistico, ma l'onda della trasformazione si annuncia ampia e durevole. Nell'analisi della Navigant Research di Boulder in Colorado, gli utenti globali di entrambi i servizi entro il prossimo decennio saranno diventati 23,4 milioni, e il fenomeno avrà un impatto notevole sul mercato automobilistico, con uno spostamento delle vendite dal settore privato a quello delle flotte.


A questo dato va poi aggiunta l'incognita almeno per il momento dei cambiamenti che lo sviluppo della guida automatica metterà sul piatto. Se l'automobile si trasformerà come sembra in un modulo di trasporto non molto dissimile da una carrozza ferroviaria, è possibile ipotizzare che proprietà e manutenzione saranno meglio gestite in larga scala che a livello individuale. Come prepararsi a cavalcare questa transizione piuttosto che restarne vittime? Le case americane sulla scia delle tedesche sono state tra le prime a reagire. Al salone di Detroit sia la GM che la Ford hanno lanciato le proprie proposte per inserirsi nel nuovo corso. La strategia in fondo non è completamente nuova ma ha una direzione diversa: fino a prima della crisi del 2008 entrambe le case dominavano il mercato dell'autonoleggio con lo scopo di usare le agenzie come un ammortizzatore degli inventari, e le gonfiavano a volte di modelli altrimenti poco richiesti dal mercato. L'auto in comproprietà è invece un'esigenza reale dei consumatori che promette un'espansione progressiva ed esplosiva. La GM opera la neonata Maven, dopo aver rilevato SideCar una delle società di car sharing lasciate nella polvere dal successo di Uber e Lyft.


Il debutto è stato ad Ann Arbor in Michigan, dove gli utenti possono prenotare un'auto su smartphone e persino avviare il motore della vettura scelta otto minuti prima di salire a bordo. Undici i parcheggi urbani disponibili, quattro i modelli Chevrolet: la piccola Spark, l'ibrida elettrica Volt, la berlina Malibu e il Suv Tahoe. Negli ultimi tempi Maven è entrato in sinergia con la Lyft, nella quale la GM detiene una quota proprietaria di 500 milioni di dollari. Gli autisti del sistema di ride sharing possono ora accedere a contratti di leasing a breve termine per le vetture del gruppo a condizioni agevolate. La Ford sempre a gennaio ha fatto partire FordPass, una app telefonica che sarà la chiave d'ingresso alla mobilità futura offerta dall'ovale blu.

Al suo interno c'è software in grado di prenotare al momento l'affitto di auto, ma in futuro anche ride sharing e trasporti door to door che includono biglietti aerei e ferroviari. Quattro FordHubs sperimentali a New York, Londra, Shanghai e San Francisco saranno raggiungibili fisicamente dai clienti, ma anche a distanza tramite la pagina FordGuides. Inevitabile infine la presenza di un FordPay, un sistema di riscossione automatica dei prodotti che circolano all'interno del software, ma anche un'agenda dei pagamenti in corso come la scadenza mensile della rata del leasing, e persino il conto del ristorante e del supermercato. Al momento le uniche due catene consorziate sono il McDonald e il 7-Eleven.
 

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Giovedì 28 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 01-05-2016 15:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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