La consegna di un' auto nuova

Modelli più ricchi, cresce il valore: nel 2016 aumenta il fatturato del mercato auto

di Nicola Desiderio
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ROMA - Tutti i business sono valutati primariamente in base ai fatturati che riescono a generare, tranne uno: quello dell’automobile. Una specificità che in pochi sanno spiegare e che è più mediatica che sostanziale. All’interno delle aziende infatti i parametri fondamentali rimangono sempre quelli del profitto per unità lungo tutta la grande e articolata filiera dell’automobile. Con questa lente, il Centro Studi Fleet&Mobility da 10 anni studia il mercato mostrando fenomeni e sfumature che i semplici volumi non possono mostrare e così si scopre che nei primi 9 mesi del 2016 il mercato dell’auto ha sviluppato un fatturato di 27,1 miliardi di euro con un incremento di 4,1 miliardi pari al 17,8%, leggermente superiore al +17,6% in volume, segno che oltre a vendere di più, le case vendono meglio e hanno visto aumentare i loro profitti più del numero di auto vendute. Andando invece a vedere all’interno dei canali di vendita, emergono differenze sostanziali.

I privati infatti, a fronte di un aumento vendite del 16,2%, hanno intascato il 16% in più, dunque in media leggermente di meno per unità venduta. Meglio è andata al noleggio che ha pareggiato perfettamente al 16% sia i volumi sia il valore generato. Il dato più eclatante invece viene dalle società che non solo hanno comprato il 23,3% in più, ma soprattutto hanno speso il 25,1% in più, cifra che porta evidentemente il mercato flotte (noleggio più società) a mettere a segno un +20,1% in valore rispetto al +20% di unità vendute. Questo vuol dire che, se il mercato dei privati sviluppa il 61,7% dei volumi e il 58,9% del valore nei primi 9 mesi dell’anno, le flotte sono riuscite a sviluppare un business ancora una volta più profittevole e ancor più dello scorso anno quando avevano sviluppato il 37,5% delle unità e il 40,3% del fatturato. Il merito è però delle società e del cosiddetto super ammortamento.

«Dei 4 miliardi di crescita in più – afferma Alessandro Palumbo, direttore scientifico del centro studi Fleet&mobility – 2,2 miliardi sono stati prodotti dai privati che, spinti da un rinnovamento fisiologico del parco circolante e dalle azioni commerciali di case e dealer hanno comprato nei primi 9 mesi del 2016 oltre 122mila vetture in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Ma il podio della migliore performance in percentuale spetta alle società che hanno incrementato il valore degli acquisti del 25%. È la dimostrazione evidente che il super ammortamento ha funzionato accelerando il ciclo di sostituzione delle vetture».

Sarebbe interessante capire quanto di questo aumento è dovuto alle misure governative e quale è stato il ritorno nelle casse dello stato, al netto dei benefici concessi, ed è il valido indizio di come la leva fiscale potrebbe incidere anche tra i privati, come da tempo sostiene l’Unrae. Il canale società è di sicuro il più ricco di tutti. L’analisi del mercato a valore lo conferma da anni e lo è ancora di più nei primi 9 mesi del 2016 dove, a fronte dei 27,1 miliardi di fatturato in totale, le società hanno generato oltre 5,2 miliardi, ovvero il 19,3%, più del 18,2% nello stesso periodo dello scorso anno e più del 17,2% in volume.

Anche il noleggio pesa più in soldi che in volumi: 5,9 miliardi pari al 21,8% del totale a fronte del 21% delle immatricolazioni, anche se meno del 2015 dove aveva generato il 22,1% del valore e il 21,3% in targhe. In attesa dei dati di tutto il 2016, quelli definitivi del 2015 danno un ulteriore spaccato del mercato, soprattutto andando a vedere i marchi e i modelli. Per i primi si può ragionevolmente stabilire un parallelismo tra “premiumness” e valore. A vincere nettamente è Land Rover con 53.992 euro di prezzo medio per ciascuna vettura venduta, segue la famosa triade tedesca con Bmw (45.308 euro), Mercedes (40.613 euro) e Audi (38.154 euro): la prima ha generato il 6,2% del valore, il doppio del volume (3,1%).

Tra i marchi generalisti, l’unico a superare in valore i volumi è la Volkswagen (7,6% contro 7,5%), a conferma della percezione e del prestigio di cui gode mentre tra i 15 modelli più venduti quelli più profittevoli sono la Golf è la Nissan Qashqai: la prima ha raccolto il 2,8% dei clienti e il 3,1% dei loro soldi, mentre la giapponese ha fatto segnare rispettivamente l’1,7% e il 2%. Guarda caso, sono i modelli che possono essere rivenduti più facilmente e al prezzo più alto e che, dunque, rappresentano il miglior investimento, soprattutto per le flotte.
 

 

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Giovedì 29 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 16:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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