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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Rosberg, un campione di classe: «Spero che con Hamilton torneremo amici»

In pochi giorni due volte campione. Prima il titolo mondiale di F1, poi l’ammirazione di mezzo mondo per aver avuto il coraggio di scendere dalla giostra rinunciando a gloria e denaro nel momento più alto della carriera, con la corona iridata in testa. Ragazzo di parola Nico Rosberg. Dopo una settimana in giro per il mondo per festeggiare il suo trionfo e quello della Mercedes, ha sfidato la nebbia della pianura Padana che ha bloccato l’aeroporto di Bologna ed è andato ad atterrare a Firenze pur di ritirare il Casco d’Oro di Autosprint, un oscar del motorsport.

«Ci tenevo e lo avevo promesso, ho sempre visto con tanta ammirazione questa statuetta sulla scrivania di papà», ha spiegato Nico accompagnato da un lungo e fragoroso applauso quando è entrato in sala. Una festa anche tricolore poiché il tedesco è di gran lunga il più italiano degli attuali piloti di F1. «Una parte del mio cuore sarà italiana per sempre - ha proseguito Rosberg - ad Abu Dhabi abbiamo fatto anche una festa tricolore cantando siamo campioni del mondo».

Poi il Rosberg è tornato sulla sua inaspettata decisione: «Da bambino sognavo di diventare campione del mondo non di vincere 5 mondiali. E poi sognavo di vincere Montecarlo, il gran premio di casa. Entrambi i desideri si sono realizzati, era giusto fermarsi. Mi sono ritirato al termine della mia stagione migliore, alla fine di una gara assurda. L’ultimo periodo è stato allucinante, pesantissimo. Ad Abu Dhabi ho superato Verstappen e pensavo fosse fatta, poi il mio caro compagno ha iniziato a rallentare e sono tornati sotto Vettel e Max: bastava un nulla per mandare il sogno in fumo.

Quest’anno il mio allenatore mentale mi ha aiutato tantissimo a rimanere concentrato. Anche mia moglie mi ha dato un grande supporto, da soli non si fa nulla. Adesso vado in vacanza, ho tante cose da fare e anche tante idee, guiderò il kart, ma al momento non penso ad altre gare». Nico conclude con grande classe, tendendo la mano al compagno che fino all’ultimo lo ha ostacolato: «Sono convinto che con Lewis possiamo tornare ad essere amici, mi piace pensarlo, almeno questa è la mia speranza. In passato abbiamo trascorso momenti belli insieme, ma in questo periodo non era possibile, quando si è così uno contro l’altro è impossibile essere amici».

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Mercoledì 7 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 13:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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