Il Canados 120

Proprietà francese, lusso e stile italiani: Canados torna grande con tre novità

di Sergio Troise
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CANNES - Al Salone di Cannes torna in primo piano Canados, cantiere simbolo del Made in Roma (per la precisione Ostia) ed eccellenza storica del made in Italy. Uscita dalla crisi, l’azienda è stata rilevata alla fine del 2015 da Michel Karsenti, imprenditore francese che negli ultimi anni ha venduto più di 12 imbarcazioni prodotte da Canados, incluso il nuovo brand Oceanic Yachts, lanciato nel 2014, che ha iniziato la sua attività usando proprio le strutture e le maestranze del cantiere romano come costruttore esterno.

Il rinato Canados è presente al Cannes Yacht Festival 2016 con alcune novità di grande interesse per lo yachting internazionale, destinate a “riaprire il discorso” dopo anni di crisi e riproponendo all’attenzione generale un marchio che affonda le sue radici nel lontano 1946: da allora ha consegnato nel mondo più di 700 yacht di lunghezze superiori ai 36 metri, guadagnandosi una solida reputazione.

Karsenti si è detto sempre affascinato dal know-how, dalla straordinaria abilità artigianale, dalla conoscenza e passione che si trovano nella storica sede romana. Raccontando come sia giunto alla decisione di rilevare l’azienda, ha aggiunto: “Non so se dipenda dal fatto che Canados si trovi nella regione più ricca al mondo in termini di architettura, di stile, per cui la storia di Roma è famosa, ma posso sicuramente dire che la stessa sensazione è condivisa da tutti i clienti che vengono qui in visita. Ho visto veramente incredibili realizzazioni tecniche eseguite da questo team unico di artigiani!” Quanto alla realtà attuale, Karsenti ha aggiunto: “Oggi Canados è l’unico costruttore in grado di produrre progetti su misura nel range 23-43 metri in materiale composito altamente tecnologico”.

Sul futuro del cantiere, l’imprenditore francese non ha dubbi: “Non abbiamo acquisito un così rappresentativo cantiere per capriccio! E’ stato un processo lungo e un gesto ben ponderato. Abbiamo azzerato i debiti e varato un piano mirato al 2020 che ci vede impegnati a muovere i primi passi rinnovando e aggiornando gli impianti di produzione, oltre alle due marine che fanno parte del cantiere. Siamo pronti a introdurre sul mercato nuovi prodotti. Voglio anche ricordare che il nostro obiettivo è continuare a costruire haute couture e sicuramente non inseguire numeri di produzione elevati”.

Sono tre le novità annunciate a Cannes, tutte progettate in collaborazione con Marco Casali per la parte strutturale e gli esterni, e con Cristiano Gatto per il design degli interni: Gladiator 42, Gladiator 76 e Canados 971 lanceranno un ideale ponte sul futuro del cantiere romano, avviato a muoversi su più fronti, come si evince dalle diverse dimensioni e caratteristiche delle diverse imbarcazioni.

Il Gladiator 42 è un originale day cruiser di lusso destinato a chi vuole una imbarcazione non eccessivamente impegnativa nella gestione, e anche facile da usare. Il Gladiator 76 è invece una barca più sportiva, in grado di segnalarsi per il layout unico, e proposto in varie versioni, con motorizzazioni via via più potenti e velocità di punta da 34 a 58 nodi. Canados 971 Coliseum si colloca invece al top: è infatti un Raised Pilot House di 97 piedi con layout e volumi unici per coloro che cercano il comfort di un 35 metri all’interno di un’imbarcazione con una lunghezza fuori tutto di 30 metri omologata entro i 24 metri.

Da vedere nello stand Canados a Cannes è anche il 76 GT, nuovo entry level della gamma Oceanic Yachts, imbarcazione di 23 metri che mette insieme una lunga serie di qualità specifiche, a cominciare dalla carena a step “displaning”, che dovrebbe consentire di muoversi a basse velocità in totale comfort con consumi ridotti. Questa concezione di scafo permette comunque di navigare anche a velocità fino a 30 nodi, a seconda della motorizzazione scelta dal cliente. La prima unità è spinta da due Caterpillar C18 di 1.150 hp, per una velocità di crociera da 16 a 20 nodi e una velocità massima di 26 nodi (con due Caterpillar C18 Acert).

Oceanic 76’ GT offre eccezionali spazi esterni sia sul ponte di poppa sia sul fly, che è di grandi dimensioni e totalmente protetto da un hard-top a forma di ala. L’intera sovrastruttura è realizzata in kevlar/aramat per aumentare la stabilità, riducendo il peso e abbassando il centro di gravità al massimo.

Oceanic 76’ è disponibile a 3 o 4 cabine (tutte sul ponte inferiore) mentre il ponte principale è opzionabile sia con cucina completamente chiusa a prua sia con cucina aperta a poppa (american-style). Quest’ultima si affaccia sia sul salone principale sia sul ponte di poppa, che è un’area essenziale della vita di bordo con il suo tavolo da pranzo all’aperto e un ampio salotto a U. Il garage ospita un tender di 3,85 metri, mentre la piattaforma da bagno idraulica, di serie, permette di trasportare una moto d’acqua a tre posti.

Quanto al ponte principale, offre una spettacolare vista sul mare, grazie alle finestrature laterali in vetro di grandi dimensioni. Anche le cabine del ponte inferiore beneficiano di molta luce naturale, grazie agli oblò orizzontali. Il ponte di prua è dotato di una zona pranzo e dell’accesso alla cabina equipaggio per due.
 

 

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Martedì 6 Settembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 07-09-2016 15:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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