Matrimonio elettrico fino al 2030 tra Nissan e la FE. Il costruttore giapponese è il primo a "sposare" la Gen4
FE, sabato mattina alle 7 italiane il primo ePrix giapponese della storia. Jaguar e Porsche per il primato, Nissan per la storia
Nissan, creatrice di concetti. Il brand di Yokohama, che ha lanciato le apripista Qashqai e Leaf, rinnova Juke
LAS VEGAS - Il numero uno di Renault-Nissan, Carlos Ghosn, ha affermato che l’industria dell’auto «si adeguerà» alle regole imposte dalla nuova amministrazione di Donald Trump, che ha minacciato i costruttori di pesanti dazi doganali se produrranno i modelli destinati agli Usa in altri Paesi. «Siamo pragmatici, ci adegueremo indipendentemente dalla situazione a condizione che le regole siano uguali per tutti», ha affermato Ghosn parlando al Salone dell’elettronica di consumo Ces di Las Vegas.
«Tutti i costruttori di auto guarderanno con molta attenzione dal 20 gennaio la nuova politica e le nuove regole che saranno decise in Nordamerica e le rispetteranno», ha indicato Ghosn, che ha aggiunto: «Finora le regole erano dettate dal Nafta. Ora, se questo accordo cambierà, ci adegueremo chiaramente alle nuove regole». Il Nafta, l’accordo di libero scambio in vigore tra Usa, Canada e Messico, permette ai costruttori di esportare merci prodotte in Messico verso gli Stati Uniti senza dazi doganali. Trump ha attaccato l’accordo a più riprese affermando che sottrae posti di lavoro agli americani. Ghosn ha poi rilevato che «esistono molti Paesi al mondo dove le vetture vendute sono fabbricate sul posto, come la Cina e l’India.
Dobbiamo fare attenzione a produrre un numero sufficiente di vetture negli Usa per fornire il mercato americano. Questo non è un problema, sapete che abbiamo il più grande stabilimento, non solo degli Usa, ma delle Americhe, nello Stato del Tennessee. La nostra preoccupazione - ha concluso Ghosn - è dove installare le nuove capacità in futuro. Prima di una tale decisione bisogna capire quello che succederà, quali saranno gli scambi economici all’interno di Stati Uniti, Messico e Canada e quale sarà la politica seguita dagli Usa».
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