Fca, In Francia la procura accusa di ostacolare inchiesta emissioni. Il gruppo: «Abbiamo sempre collaborato»

Fca, In Francia la procura accusa di ostacolare inchiesta emissioni. Il gruppo: «Abbiamo sempre collaborato»

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PARIGI - Fiat Chrysler Automobiles è sospettata di aver ostacolato l’inchiesta francese sul dieselgate. Lo scrive il quotidiano francese Le Monde secondo cui il costruttore ha mostrato «reticenza a collaborare con i servizi di repressione delle frodi fra il maggio 2016 e gennaio 2017». Per contro il costruttore ha prontamente comunicato che «Fca France ha collaborato alle indagini da parte delle autorità competenti e continuerà a farlo in futuro». La società ha inoltre aggiunto: «In particolare Fca  sta attualmente collaborando con l’Autorità giurisdizionale francese in merito a questa specifica indagine. Fca non è in grado di commentare ulteriormente poiché non ha ancora avuto accesso al fascicolo ed ai fatti dell’inchiesta. Fca attende di avere l’opportunità di rispondere a tali contestazioni, ove vengano sollevate, e ha fiducia che la questione sarà chiarita a tempo debito».

Le Monde ha visionato una lettera datata 17 ottobre, firmata dal giudice istruttore Fabienne Bernard, in cui si legge che oltre ad «aver ingannato gli acquirenti di veicoli di marca Fiat, Alfa Romeo, Jeep e Lancia sulle qualità sostanziali dei veicoli e sui controlli effettuati», un reato di «truffa aggravata» punito con ammenda massima del 10% sui tre ultimi fatturati (10,5 miliardi di euro se si considerano gli introiti mondiali di FCA), il gruppo é accusato di aver ostacolato «le funzioni di un agente abilitato a constatare le infrazioni al codice del consumo». Reato punito, quest’ultimo, con identica pena alla quale si aggiungono 2 anni di carcere. La «reticenza» a collaborare si sarebbe verificata «fra il 26 maggio 2016 e il 17 gennaio 2017».

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Martedì 24 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 10:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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