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Ferrari, le vendite crescono del 4,8% a 8400 unità. Prevede ricavi 2018 ad oltre 3,4 mld

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MARANELLO - Le consegne totali della Ferrari nel 2017 sono state 8.398, 384 in più dell’anno precedente (+4,8%). I ricavi netti ammontano a 3,4 miliardi, in aumento del 10% (+11,2% a cambi costanti). Questo risultato - spiega la casa di Maranello - è stato trainato da un aumento del 25,1% delle vendite dei modelli a 12 cilindri (V12), in particolare la GTC4Lusso e la 812 Superfast, mentre quelle dei modelli a 8 cilindri (V8) sono state in linea con l’esercizio precedente. Nella regione Emea, dove la crescita è di quasi il 4%, Francia, Italia e Regno Unito hanno messo a segno un incremento a due cifre, la Germania a una cifra.

Le Americhe sono cresciute del 4,6% e la regione Asia Pacifico del 12,3%. Cina, Hong Kong e Taiwan, su base aggregata, sono rimaste sui livelli dell’anno precedente a causa del rallentamento registrato a Hong Kong, dopo la decisione di Ferrari di concludere la collaborazione con il distributore nel 2016 (il nuovo è diventato pienamente operativo nel terzo trimestre 2017). La Ferrari prevede per il 2018 consegne oltre 9.000 unità, incluse le supercar, ricavi netti superiori a 3,4 miliardi, un ebit adjusted di 1,1 miliardi, indebitamento industriale netto inferiore a 400 milioni e spese in conto capitale pari a 550 milioni di euro.

Andando a guardare nel dettaglio i ricavi netti. nel 2017 sono stati di 3.417 milioni di euro, con un incremento di 312 milioni di euro o del +10,0% (+11,2% a cambi costanti) rispetto al 2016. I ricavi da Automobili e parti di ricambio sono aumentati del 12,7% a 2.456 milioni di euro, trainati da volumi maggiori e dal mix positivo, guidato dai modelli delle famiglie V12 e da LaFerrari Aperta, cui si aggiunge un maggior contributo dai nostri programmi di personalizzazione e dagli aumenti del pricing. Questo risultato è stato in parte compensato dal completamento del ciclo di vita della LaFerrari nel 2016 oltre che dall’auto da corsa non omologata FXX K e dalla F60 America, in edizione limitatissima, che nel 2016 hanno completato i loro cicli di produzione limitati. I ricavi da Motori sono saliti del 10,5% a 373 milioni, evidenziando un incremento riconducibile alle forti vendite a Maserati, che hanno più che compensato la cessazione dell’accordo di fornitura sottoscritto con un team di Formula 1.

I ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono saliti dell’1,1% a 494 milioni di euro, grazie ai maggiori ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni e dalle attività legate al marchio, in parte compensati dal peggior posizionamento nelle classifiche del Campionato 2016 rispetto al 2015. Gli altri ricavi pari a 94 milioni di euro (-5,1%) hanno registrato una flessione dovuta prevalentemente al deconsolidamento del business europeo dei servizi finanziari, da novembre 2016. Sul fronte fiscale, nel 2017 l’aliquota fiscale è scesa al 28% rispetto al 29,5% dell’anno precedente, principalmente in seguito all’effetto combinato della decisione del Governo italiano di ridurre l’aliquota fiscale nominale al 24% dal 27,5% nel 2017, di ulteriori deduzioni relative ai costi di ricerca e sviluppo e degli ammortamenti, in conformità alle disposizioni fiscali italiane. Ciò è stato in parte compensato dall’irrilevante impatto negativo della rivalutazione delle attività fiscali differite nette statunitensi, in base alla nuova aliquota fiscale statunitense scesa al 21% dal precedente 35%. Il free cash flow industriale per i dodici mesi conclusi al 31 dicembre 2017 si è attestato a 328 milioni di euro, trainato dal forte ebitda adjusted, in parte compensato dalla variazione netta del capitale di funzionamento pari a 61 milioni, a causa dell’aumento delle giacenze e dei debiti commerciali guidati della crescita stimata dei volumi in linea con il nostro outlook per la produzione nel 2018, da spese in conto capitale pari a 387 milioni di euro e imposte per 215 milioni di euro, comprendenti il saldo delle imposte per il 2016 e gli acconti 2017.

Al 31 dicembre 2017 l’indebitamento industriale netto è stato ridotto a 473 milioni di euro rispetto ai 653 milioni del 31 dicembre 2016, grazie alla robusta generazione di free cash flow industriale, controbilanciata in parte dalla distribuzione di dividendo ai possessori di azioni ordinarie. Nel 2017 i cambi, escluse le operazioni di copertura, hanno avuto un impatto negativo pari a 48 milioni di euro, principalmente a causa del deprezzamento del dollaro statunitense, della sterlina britannica, dello yen e dello yuan rispetto all’euro. Per quanto riguarda le consegne di vetture, nel 2017 hanno raggiunto le 8.398 unità, con un incremento di 384 unità o del 4,8% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato trainato da un aumento del 25,1% delle vendite dei modelli a 12 cilindri (V12), mentre quelle dei modelli a 8 cilindri (V8) sono state in linea con l’esercizio precedente. A livello geografico, all’interno della regione Emea, che ha registrato un’espansione di quasi il 4%, la Francia, l’Italia e il Regno Unito hanno messo a segno una crescita a due cifre, mentre la Germania ha registrato un incremento nella fascia media dei valori a una cifra.

Le Americhe sono cresciute del 4,6% e il Resto della Regione Asia Pacifico (Apac) del 12,3%. Cina, Hong Kong e Taiwan, su base aggregata, sono rimaste sui livelli dell’anno precedente a causa del rallentamento registrato a Hong Kong, dovuto alla decisione di Ferrari di concludere la collaborazione con il distributore nel 2016 e al fatto che il nuovo distributore è diventato pienamente operativo nel terzo trimestre 2017. Per quanto riguarda infine il quarto trimestre dell’anno, le consegne sono stati di 2.017 vetture (+4%), i ricavi netti di 840 milioni (+1%), l’ebitda di 258 milioni (+16% e +3% adjusted), l’ebit di 194 milioni (+25% e +7% adjusted), con un utile netto di 136 milioni (+24% e +6% adjusted), abbastanza in linea con il consensus.

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Giovedì 1 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 02-02-2018 13:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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