Sergio Marchionne, ad di Fiat e presidente di Chrysler

Fiat: «Niente quotazione quest'anno,
Chrysler andrà a Wall Street nel 2014»

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TORINO - La quotazione della Chrysler a Wall Street non si farà quest'anno, forse nel primo trimestre 2014, ma sui tempi non c'è alcuna certezza. L'annuncio è della Fiat che, dopo essersi consultata con i possibili sottoscrittori dell'offerta pubblica e con i propri consulenti legali, «ha ritenuto non fattibile il lancio e il completamento di un'offerta pubblica da parte di Chrysler Group prima della fine del 2013».

A Piazza Affari il titolo del Lingotto chiude in calo del 3,53%. La Fiat spiega che «continuerà a sostenere gli sforzi» che la casa di Detroit sta facendo «per adempiere i propri vincoli contrattuali» verso il fondo Veba ne che detiene ancora il 41,5%. La partita sulla valutazione del valore della quota è ancora aperta e l'accordo non sembra imminente. I principali istituti di credito - secondo quanto emerso nei giorni scorsi - valutano Chrysler tra 9 e 16 miliardi di dollari, ma il valore più verosimile sarebbe intorno ai 10. Se così fosse la quota in mano a Veba varrebbe intorno ai 4,2 miliardi di dollari.

Secondo l'agenzia Bloomberg, la società americana non sarebbe riuscita a risolvere abbastanza velocemente un problema fiscale di routine per completare la vendita nel 2013: non sarebbe arrivata una lettera dell'agenzia delle entrate americana, l'Internal Revenue Service, per chiarire le responsabilità fiscali dopo l'Ipo. È anche il giorno in cui la Fiom torna al tavolo con l'azienda, all'Unione Industriale di Torino: chiede il passaggio dalla cassa integrazione ai contratti di solidarietà e ribadisce la necessità di un tavolo con il governo.

«È stato un incontro utile che ha riaperto una discussione. L'impegno è di rivederci entro metà dicembre. Abbiamo ricominciato da dove ci eravamo lasciati tre anni fa, siamo rientrati dalla porta principale», commenta il leader della Fiom, Maurizo Landini. Resta però forte la tensione. Per Landini, che accusa Fim e Uilm di evitare il confronto, il tavolo dovrebbe essere unico, ma le altre organizzazioni insistono che la condizione è che firmi il contratto specifico di primo livello del 2011 applicato a tutti gli oltre 80.000 lavoratori degli stabilimenti Fiat e Cnh Industrial.

Intanto parte il negoziato per il rinnovo: «un buon avvio», dicono Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, che incontreranno di nuovo l'azienda il 4 dicembre. «Quando una trattativa parte seriamente ci sono sempre buoni auspici», commenta Vincenzo Retus, responsabile delle Relazioni Industriali Cnh Industrial. «C'è una buona notizia - spiega Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic - in quanto abbiamo definito la detassazione per il 2013: ai lavoratori Fiat che hanno un reddito annuo inferiore ai 40.000 euro, circa il 90% dell'organico, andranno da 320 a 580 euro a dicembre con la tredicesima».

«Il 4 dicembre ci rivedremo per parlare della parte normativa. Abbiamo l'impegno reciproco a concludere entro l'anno», afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim, mentre Eros Panicali, responsabile Auto della Uilm, sostiene che «anche se la situazione economica è difficile questo non deve impedire di fare un buon contratto». «Con uno sforzo comune si troveranno le condizioni per un rinnovo contrattuale che vada incontro alle esigenze dei lavoratori», osserva Antonio D'Anolfo dell'Ugl Metalmeccanici, mentre Francesco Scandale, segretario dell'Associazione Quadri Fiat chiede «decisioni che favoriscano soprattutto i lavoratori finora più penalizzati».

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Martedì 26 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 27-11-2013 17:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA