L'operatore tiene sotto controllo in tempo reali i veicoli di una flotta

I vantaggi della telematica sulle flotte:
scendono i costi, aumenta la sicurezza

di Mattia Eccheli
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L’auto connessa è più sicura ed è più facile da “gestire”. E può far risparmiare. Il ricorso alla telematica sta progressivamente crescendo anche nella gestione delle auto aziendali, seguendo il trend dei veicoli industriali, per i quali da anni sono disponibili sistemi per ottimizzare la guida e razionalizzare gli spostamenti che consentono anche di valutare le singole performance degli autisti.

Il 33% delle aziende internazionali con oltre mille dipendenti ha installato scatole nere a bordo veicolo, per aumentare la sicurezza, ridurre le controversie e limitare le spese assicurative. In Italia, il 60% dei 4 milioni di scatole nere si trova su veicoli assicurati con UnipolSAI, che ha recentemente diffuso i nuovi dati sulle abitudini di guida degli italiani. In media, nel 2014, nel Belpaese sono stati trascorsi al volante, un’ora e 27 minuti al giorno (5 minuti in più rispetto al 2013) ad una velocità media di 30,7 km/h (2,8 km/h in meno).

La percorrenza annua è di 12.782 chilometri, contro i gli oltre 13.000 dello scorso anno. Le black box rivelano che per le auto aziendali l’utilizzo medio sale a un’ora e 49 minuti, con 21 giorni di guida totali (contro una media di 17). La velocità media è nettamente superiore: 22,7 km/h in ambito urbano (19,86), 42,71 su arterie extraurbane (38,27) e 92,48 in autostrada, cioè oltre 10 km/h in più rispetto alla media. Anche l’andatura media è decisamente più sostenuta e sfiora i 38,5 km/h.

Per i gestori di flotte, dati come questi sono importanti per adeguare la scelta dei modelli e tararla sul tipo di impiego, compatibilmente con i limiti imposti dalla legge, perché il sistema di geolocalizzazione non può diventare una forma di controllo a distanza. Tanto che, ad esempio, sulla flotta Arval - con 150.000 veicoli gestiti il numero uno in Italia - a partire dal primo gennaio 2016 sarà installata la scatola nera: «Il dispositivo sarà spento - spiega Alessandro Torchio, a capo della divisione Consulting e CVO - e ogni operatore potrà decidere se utilizzarlo o meno».

Non solo: anche in caso di impiego (funzione professionale), la scatola può venire commutata in modalità “privata”, cioè disattivata la localizzazione, ad esempio finito l'orario di lavoro. «La telematica porta sicurezza - insiste Torchio - ma contribuisce a tenere a ridurre il Tco (total cost of ownership). Alle volte basta poco, ma serve coraggio». In generale, i dispositivi rilevano analiticamente alcuni particolari eventi (incidenti, furti), mentre le informazioni sugli stili di guida nelle flotte aziendali sono oggetto di specifiche clausole contrattuali e, in linea generale, dovrebbero poter venire impiegata solo in forma aggregata.

Diversi costruttori hanno accumulato esperienze preziose dall'applicazione delle telematica alla gestione delle flotte, tanto che - ad esempio - Volvo Trucks ha recentemente annunciato che in futuro i camion connessi (li ha paragonati a degli smartphone su ruote) saranno in grado di prenotare autonomamente le manutenzioni e “prevedere” possibili guasti limitando i periodi di fermo macchina. Da un sondaggio è emerso che il 46% dei mobility manager fa ricorso alla telematica come strumento per migliorare la sicurezza dei guidatori.


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Sabato 21 Novembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 10-11-2015 19:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA