Un'immagine della folla nei padiglioni del salone di Genova 2016

Genova boom: 126.178 i visitatori, +9,2% sul 2015. PRA del mare in arrivo

di Sergio Troise
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GENOVA - E’ una navigazione lenta e non mancano imprevisti, difficoltà e ritardi. Ma una cosa è certa: la nautica italiana ha imboccato la rotta giusta. I segnali di ripresa sono sempre più confortanti, come confermano le cifre esibite da Ucina in occasione del 56° Salone di Genova, evento ridimensionato ma pur sempre importante, che ha chiuso i battenti domenica, dopo sei giorni contrassegnati dalla ritrovata fiducia degli operatori e dalla “voglia di barca” dei tanti appassionati che hanno affollato stand e banchine (126.178 i visitatori, +9,2% sul 2015).

Certo, permane la frattura interna al comparto, con i big del settore usciti da Ucina (e da Confindustria) trasmigrati in Nautica Italiana e con l’incubo di perdere, proprio per questo motivo, il sostegno della politica. Per tentare di ricomporre la frattura è in calendario proprio oggi a Roma un incontro davanti al sottosegretario Scalfarotto. Vedremo come andrà. Intanto vale la pena ricordare che a Genova è stato ribadito una volta di più il ruolo primario dell’intera filiera della nautica italiana nel mondo.

Il fatturato globale è risalito a 2,9 miliardi di euro, con un incremento del 17,1%; la produzione ha guadagnato 13,1 punti percentuali; il mercato domestico è risalito del 21,3%; l’occupazione diretta è aumentata del 3% (sono 18.130 gli addetti, con l’indotto 200.000) e il contributo del settore al Pil è stato valutato dalla Fondazione Edison nella misura dell’1,75%, con una crescita del 19%.

Se a ciò si aggiungono i dati sull’incremento di attività dei porti turistici, si avrà un quadro ancora più convincente: secondo Assomarinas il giro d’affari lungo le coste è cresciuto del 5,2% per gli ormeggi stanziali e del 4,9% per i transiti, con il golfo di Napoli protagonista nell’accoglienza dei super yacht oltre i 24 metri (+20%). Confermata, inoltre, la crescita del charter e dei contratti di leasing, con un fatturato che ha raggiunto nei primi sei mesi del 2016 i 315 milioni (erano 285 nel 2015; 180 nel 2014).

Della svolta scacciacrisi si è parlato a Genova alla presenza dei politici avvicendatisi sul palco del Teatro del mare: si sono fatti vedere Costa (Affari Regionali), Franceschini (Turismo), De Micheli (Economia), Nencini (Trasporti). Tutti hanno riconosciuto alla nautica il merito di aver saputo risollevarsi e hanno confermato la volontà di sostenere la ripresa.

Il vice ministro Nencini ha potuto anche annunciare la conclusione dell’iter burocratico per varare, nel prossimo Consiglio dei ministri, il tanto atteso Registro Telematico delle imbarcazioni da diporto (il cosiddetto PRA del mare), mentre Franceschini ha pronunciato un accorato mea culpa sugli sbagli commessi dalla politica in passato: “Troppi errori hanno penalizzato il settore, scambiato per un club per ricchi, mentre è un valore per l’economia, da sostenere anche a beneficio dell’occupazione, dell’immagine del Paese e del turismo” ha detto il ministro.

Musica per gli operatori della nautica e per gli stessi cittadini/diportisti legati ai valori ora scoperti dai gestori della cosa pubblica. A confortare i veterani del diporto anche la notizia della modifica della normativa sulle patenti nautiche: è stato sostituito, infatti, il decreto che imponeva standard visivi pari a quelli dei piloti aeronautici e di fatto escludeva dal rinnovo gli ultra sessantenni. Ora è tutto ok: ripristinata la patente nautica con obbligo di lenti correttive alla guida (come per l’auto).

A fronte di tanti problemi risolti o avviati a soluzione, all’interno del comparto restano, come detto, le divisioni interne, che mettono a rischio anche il Salone di Genova, insidiato dalla potenziale rivalità con Milano. In proposito, la presidente di Ucina, Carla Demaria, ha tenuto a ricordare che “Genova deve continuare a essere il riferimento principale della nautica”. In effetti, pur se ancora lontana dai fasti d’un tempo, la rassegna ligure è in ripresa, come dimostrato anche dal ritorno degli espositori stranieri, inglesi in testa, e dalla ritrovata verve del made in Italy.

Al netto delle tante defezioni eccellenti, la rassegna appena conclusa ha messo in mostra un panorama in evoluzione, all’interno del quale spiccano la conferma del buon momento di gommoni e fuoribordo, ma anche l’evoluzione del design, l’attenzione all’ambiente, la crescita della vela e, soprattutto, dei catamarani.

Uno scenario ricco e variegato, dunque, nel quale recita un ruolo importante anche il Made in Sud targato Napoli. E proprio in questa ottica va ricordato che, dopo Genova, il prossimo appuntamento importante, in Italia, sarà il Nauticsud di Napoli (18-26 febbraio 2017). “Una manifestazione che merita tutta la nostra attenzione” ha dichiarato la Demaria, assicurando a Gennaro Amaro, presidente della Associazione Nautica Campana, che sarà presente alla Mostra d’Oltremare per il taglio del nastro e per una riunione del consiglio nazionale di Ucina. Già dal 22 al 30 ottobre, intanto, è in calendario Navigare, al Circolo Posillipo, dove sarà possibile vedere e provare barche e gommoni reduci dalla passerella ligure.
 

 

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Martedì 27 Settembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 28-09-2016 07:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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