La Ferrari 812 Superfast in pista a Fiorano

Fast&Furious. Ferrari 812, il Cavallino superveloce: al volante a Fiorano della Superfast

di Sergio Troise
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MARANELLO - Regola numero uno: superare se stessi. In casa Ferrari la rispettano dal 1947. Da allora, l’idea fissa del fondatore della cattedrale della velocità edificata a Maranello e dei suoi eredi è stata sempre la stessa: dimostrare che il motore a 12 cilindri è il migliore di tutti. Dà potenza ed equilibrio. Emana un sound inimitabile. E attribuisce all’auto un carisma unico. Certo, nel tempo sono nate anche le Ferrari a 8 cilindri, motore centrale e misure compatte. E non sono mancate escursioni nel mondo dei “piccoli” 6 cilindri (Dino) e fughe in avanti con strabilianti soluzioni ibride. Ma la Ferrari per antonomasia, a dispetto delle mode e dei trend tecnologici, è rimasta sempre quella di 70 anni fa. E gli acquirenti di queste granturismo – dicono oggi a Maranello – sono per il 40% ferraristi che hanno già avuto una Ferrari a 12 cilindri.
 

È nata su queste basi la 812 Superfast: al netto delle serie speciali limitate, è la Ferrari più potente e prestazionale di sempre. Il V12, 6,5 litri aspirato, eroga infatti 800 cv/714 Nm (123 cv/litro) e assicura velocità di punta dell’ordine di 340 km/h (ovviamente in autodromo), con passaggio da 0 a 100 in 2,9 secondi (7,9 per lo 0-200).
Prende il posto della F12berlinetta, rispetto alla quale guadagna una sessantina di cavalli e un miglioramento globale delle prestazioni. Miglioramento legato all’affinamento della meccanica (motore con condotti di aspirazione a geometria variabile “rifatti in casa”, cambio più rapido, freni più efficaci) e, soprattutto, dell’aerodinamica, che ha condizionato persino lo stile dell’auto.

«Forma e funzione non possono prescindere l’una dall’altra. Perciò il design di questa Ferrari è stato fortemente ispirato dall’aerodinamica» ha spiegato Flavio Manzoni, capo del Centro Stile di Maranello, rivelando che il lavoro ha sfruttato le esperienze in Formula 1 ed ha prodotto un incremento del carico del 65% rispetto alla F12berlinetta. Tra le tante trovate, la più facilmente percepibile è lo spoiler integrato nella coda, che dà l’impressione di accorciare la silhouette. Di grande effetto anche il diffusore, accanto all’impianto di scarico 6 in 1, dal quale vien fuori il sound tipico di un V12 aspirato. Più che un rombo, una melodia.
 

 

Tra le novità spicca l’impiego, per la prima volta in casa Ferrari, del servosterzo elettrico. Sulla carta un imperdonabile tradimento, vista la fedeltà finora osservata verso il sistema idraulico; in realtà una scelta saggia e ben calibrata, come confermato dalla prova su strada e in pista. Forti dell’esperienza maturata sulla F12tdf, gli ingegneri del Cavallino hanno confermato, inoltre, la scelta del “passo corto virtuale”, ovvero l’asse posteriore sterzante: è utile a ottimizzare la dinamica di marcia, alla quale dà un apporto efficace anche la distribuzione dei pesi (53% all’anteriore, 43% al posteriore, per un totale di 1.630 kg). Tutto ciò rende l’auto ineccepibile nel comportamento in pista e su strada. Lo abbiamo potuto sperimentare guidando la nuova Ferrari a Fiorano e nei dintorni di Maranello.

Il volante è in stile Formula 1, non proprio come quello di Vettel e Raikkonen, ma poco ci manca. Schiacciato il pulsante rosso di avviamento, la prima cosa da fare è impostare il manettino in modalità Race: dà via libera alle massime prestazioni ma assicura ancora un minimo di protezione in caso di errore. L’auto è rigida e risultano immediate le risposte di sterzo, assetto, cambio. Il timore di non sentirsi a proprio agio svanisce subito. Questa Ferrari è meno difficile da guidare di quanto si possa immaginare. L’aspetto ludico trova nel cambio doppia frizione 7 marce un “giocattolo” impareggiabile: i tempi di cambiata sono stati ridotti del 30% rispetto alla f12berlinetta e in scalata si scende di tre marce in un secondo.


Sbalorditiva anche la capacità di frenata: l’impianto Brembo in carboceramica è il più prestazionale mai sviluppato in Ferrari e riduce gli spazi di arresto a 130 metri da 200 kmh. Su strada vale la pena mantenersi in modalità Sport (controlli più solerti e sospensioni ammorbidite) e guidare in scioltezza sfruttando il cambio automatico. Nel traffico cittadino entra in funzione lo start/stop, per tenere sotto controllo le emissioni (CO2 a 340 gr/km).
Questa Ferrari, infatti, è stata concepita per assicurare anche un uso quotidiano e viaggi confortevoli per due persone. Dopo le esperienze maturate con la 550 Maranello, la 575, la 599 GTB Fiorano e la F12berlinetta, la 812 Superfast rappresenta infatti il miglior compromesso tra prestazioni, guidabilità e versatilità. Con un valore aggiunto: è un capolavoro di stile, bella come un’opera d’arte magicamente sospesa tra tradizione e innovazione.

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Sabato 17 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 19-06-2017 15:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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