Max Biaggi nei giorni in cui era ricoverato in ospedale con la compagna Bianca Atzei

Biaggi rivela: «Per i medici avevo il 20% di salvarmi. Basta gare, farò l'allenatore»

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ROMA - «Dopo l’incidente mi sono risvegliato in ospedale: avevo un dolore terribile diffuso in tutto il corpo. Ho sentito la voce del professor Giuseppe Cardillo dirmi: «Biaggi sarò sincero: lei ha il venti per cento di possibilità di sopravvivere. La operiamo immediatamentè. In quel momento mi è apparsa una luce: mi sono rivisto da piccolino, con mia madre Olga. Avevo un cappottino verde. Poi con mio padre Piero e la prima moto. Poi il primo calcio a un pallone. Poi… poi ho voluto fermare questo “viaggio” perché sentivo che mi stavo allontanando dalla vita. Mi sono detto: Non deve finire».
 

 

Così Max Biaggi racconta, in un’intervista al settimanale Chi in edicola domani, i drammatici momenti dopo il terribile incidente di cui è rimasto vittima mentre provava sul circuito di Latina. Un incidente dal quale si sta ancora riprendendo anche grazie al sostegno della sua compagna, la cantante Bianca Atzei. «Alla mia compagna devo molto», racconta il pilota romano. «È stata sveglia anche quindici ore filate per accudirmi. Le parole non bastano, servono i gesti: non credo nelle nozze, ma voglio fare un figlio con lei. Anzi, magari due. La vita mi ha concesso una seconda possibilità e io devo fare tutto il possibile per gratificarla». L’incidente ha messo un punto fermo anche al futuro di Max Biaggi, che ha 46 anni: «Ho chiuso con la moto, per sempre - dice - Farò l’allenatore».

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Mercoledì 19 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 00:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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