Il momento della partenza dell'e-Prix di Hong Kong

La Formula E ha il mix vincente, tecnologia del futuro nel cuore delle città

di Giorgio Ursicino
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HONG KONG - Se è vero come è vero (lo sosteneva Enzo Ferrari, lo ripetono oggi Akio Toyoda e Matthias Mueller, Sergio Marchionne e Carlos Ghosn) che le competizioni servono per migliorare le auto di serie, è certo che la Formula E darà un contributo fenomenale allo sviluppo della mobilità del futuro. Mai come in questa occasione, infatti, sono stati così numerosi i costruttori che hanno deciso di impegnarsi ufficialmente tutti insieme in una categoria. Alcuni, importanti, sono già in pista. Altri, altrettanto prestigiosi, arriveranno a breve. Fra quelli che già “rombano” c’è la tedesca Audi, le francesi Renault e DS (gruppo PSA), l’inglese Jaguar, l’indiana Mahindra. La prossima stagione arriveranno la BMW e la Nissan, poi, in quella successiva, la Mercedes e la Porsche (del gruppo Volkswagen come la casa dei quattro anelli).
 

 

Anche l’altro ieri il ceo di Fiat Chrysler e presidente della Ferrari ha ribadito che Cavallino, Alfa Romeo e Maserati stanno tenendo sotto osservazione l’evoluzione della categoria e qualcuno sostiene che una Formula E con la batteria in configurazione 2018 (avrà capacità doppia, sarà fornita non più dalla Williams, ma dalla McLaren e consentirà di fare l’intera gara senza cambiare monoposto) ha già girato sul tracciato privato di Balocco. Sono partner ufficiali della Serie prestigiosi brand globali come Allianz, DHL, Visa e Boss. Enel, Michelin, BMW e TagHeuer danno anche il loro corposo contributo tecnico. La multinazionale italiana fornisce energia proveniente da fonti rinnovabili in tutte le tappe del Circus, quella francese ha da poco rinnovato l’impegno come fornitore unico degli pneumatici, quella tedesca ha fatto altrettanto per le vetture utilizzate dall’organizzazione (le varie safety car, medical car e l’auto della direzione corsa). L’azienda svizzera, infine, si occupa del cronometraggio. Per ora le monoposto hanno la scocca e la batteria uguali per tutte, ma i costruttori sono liberi di lavorare sul propulsore (c’è anche l’italiana Marelli del gruppo Fca) e sulla trasmissione.

Man mano ulteriori componenti verranno liberalizzate e all’inizio del nuovo decennio il presidente della Fia Jean Todt (da sempre sostenitore dell’aspetto ecologico) e l’organizzatore Alejandro Agag potrebbero dare via libera a tutto permettendo ad ognuno di dare il meglio di sé nello sviluppo delle tecnologie per la mobilità sostenibile cercando però di tenere sotto controllo i costi. La Nissan sta infatti lanciando la secondo generazione della Leaf, l’auto elettrica più venduta del mondo, nel 2018 Audi presenterà un Suv 100% a batterie, poi sarà la volta della Porsche 4 porte sportiva e della Maserati Alfieri. Daimler ha già annunciato che dal 2019 tutte le Smart saranno zero emission. Ma il magico mix della Formula E non ha sedotto solo l’industria, è entrata anche nel cuore degli ecologisti e, soprattutto, delle amministrazioni locali.

L’azzeramento delle emissioni e pure del rumore è infatti un must troppo forte per non essere cavalcato e anche la sindaca di Roma Raggi ha promesso che guiderà una FE quando il Circo ecologico sbarcherà nella Capitale il 14 aprile. Dopo Hong Kong si farà tappa a Marrakesh, quindi Santiago del Cile, Città del Messico, Roma, Parigi, Berlino, Zurigo, New York e Montreal. È invece slittata al 2019 San Paolo e dovrà essere sostituita.
 

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Giovedì 14 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 12:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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