Tommi Mäkinen in sieme al numero uno di Toyota Akio Toyoda

Mäkinen: «Toyota innanzitutto gareggia contro se stessa per superare i propri limiti»

di Antonino Pane
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ALGHERO - Spingersi oltre i limiti per migliorare. Il motto di Toyota campeggia in ogni angolo del paddok del Rally Italia, la prova del campionato del mondo Wrc, che ha gli sterrati della Sardegna come destinazione abituale. Per la verità è presente in tutte le attività sportive della Toyota Gazoo Racing perché quel motto è una vera e propria filosofia, un modo di lavorare. È la capacità di trasferire nelle auto di serie il meglio di quanto si sperimenta su quei polverosi e tormentati sentieri, sulle piste, nelle competizioni. Uno studio continuo che, per quanto riguarda i Rally, comincia proprio nei 30 minuti di sosta al box, dove ogni auto viene smontata di tutte le parti usurate, ammortizzatori, freni, frizione e quant'altro. E continua poi nei laboratori, dove quei pezzi vengono sezionati per capire se e dove intervenire per migliorare.

Insomma - come ha sottolineato varie volte Tommi Mäkinen il guru del Team - Toyota innanzitutto gareggia contro se stessa proprio per andare oltre, per superare i limiti. E forse è proprio per questo che il pluricampione ha accettato la sfida di riportare la Toyota nel campionato mondiale Wrc dopo un'assenza di diciannove anni. «Ci sono le condizioni - ha detto Mäkinen - per lavorare bene. I piloti hanno le giuste motivazioni, le Yaris hanno le giuste qualità, Toyota crede in quello che facciamo». Mäkinen, lo sanno tutti nel team è severo. Vuole il massimo sempre. Intorno a lui ruotano trecento persone e ognuno sa che nulla è lasciato al caso. «Prepariamo ogni prova del mondiale - ha aggiunto - cercando di prevedere tutto. È un lavoro lungo e difficile. Le gare sono tutte diverse e ogni volta dobbiamo essere pronti a fronteggiare qualunque problema. La Sardegna, ad esempio, è una gara durissima. Conosco beve queste strade. Una competizione difficile e una trasferta particolarmente impegnativa, perché isola, dal punto di vista logistico».

Mäkinen ha voluto lavorare in casa. Quando ha accettato il progetto Toyota ha preteso una solo punto fermo, che il centro di preparazione delle auto fosse in Finlandia, in una sua fattoria dalle parti di Puuppola. Detto fatto. I motori arrivano dal centro tecnico di Toyota a Colonia. Tutti gli altri componenti dagli altri stabilimenti Toyota sparsi per il mondo. Le auto materialmente vengono assemblate nella fattoria e provate nei boschi circostanti, dove i quasi 400 cavalli hanno la possibilità di far sentire tutta la loro grinta. 

«Lavoro e passione - ha specificato Mäkinen - sono due componenti inscindibili. Vedete i ragazzi in pista? Hanno passione e lavorano tanto. Così come i meccanici nel paddok o gli autisti delle officine mobili. Siamo tutti indispensabili, alla fine è la squadra che migliora, è la squadra che ottiene il risultato. Tutti insieme».

Ford, Citroën, Hyundai e Toyota. Sono rimasti in quattro i Team ufficiali nel Wrc. Mäkinen non nasconde che ne vorrebbe di più. «Sarebbe bellissimo - ha detto - se scendesse in campo anche un team italiano. In queste competizioni è sempre bello avere una compagnia numerosa. Noi comunque andiamo avanti, vogliamo migliorarci sempre di più». Già, ma per migliorarsi c'è anche la Formula Uno dove una regina dell'ibrido come Toyota potrebbe trovarsi subito a suo agio. «Io lavoro per Toyota e mi occupo di Rally. Le altre decisioni non competono a me e certamente non mi coinvolgono».
 

 

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Martedì 13 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 19:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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