La Peugeot 308 GTi

Peugeot GTi, arriva la 308: l'emozione va al potere. La sportiva del Leone sorprende per il piacere di guida

di Sergio Troise
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MISANO - Accreditate correnti di pensiero sostengono che l’automobile è destinata a perdere l’identità storica d’insostituibile strumento di libertà, per diventare un semplice “strumento di mobilità”, slegato da valori giudicati in progressivo disuso come il piacere di guida e la passione per la meccanica e le prestazioni. Possibile? Il tempo dirà. Ma intanto – vorremmo dire per fortuna – molti tra i maggiori produttori generalisti continuano a tenere in produzione auto in grado di soddisfare proprio quei valori giudicati in crisi.
 

Segno evidente che la teoria dei suddetti benpensanti è tutta da dimostrare e che anche di fronte all’avanzata di sistemi di assistenza sempre più invasivi e di tecnologie protese a sostituire prima o poi il “piacere di guida” con il “piacere di farsi trasportare” (guida autonoma) resiste con forza lo zoccolo duro della passione. Una passione legata a filo doppio alle capacità delle Case di produrre auto emozionali e alla voglia di guidarle di chi le acquista. Acquirenti che non sono – sia chiaro - necessariamente sconsiderati maniaci della velocità, ma, nella stragrande maggioranza dei casi, sono giovani e meno giovani desiderosi di possedere un’auto in grado di soddisfare le esigenze quotidiane del lavoro e della famiglia e, all’occorrenza, anche di regalare prestazioni da sportive autentiche, magari in un weekend a ruote fumanti in pista. È in questo scenario che si spiega il successo ultratrentennale delle Peugeot della famiglia GTi, magica sigla nata nel 1984 con la piccola 208 da 105 cavalli, oggi in grande spolvero con la versione più aggiornata della 308 GTi, compatta 2 volumi/5 porte in grado di offrire sensazioni di guida estrema senza rinunciare a nulla in materia di comfort, efficienza e sicurezza.


Riconoscibile esternamente dall’assetto ribassato di 11 mm, dalla calandra più grande, nera e non più cromata, dai deviatori di flusso anteriori e da altri dettagli come le minigonne laterali, l’estrattore posteriore con doppio terminale di scarico cromato e i cerchi in lega da 19 pollici (a richiesta c’è anche la vernice bicolore blu metallic/nero), la GTi curata da Peugeot Sport adotta un motore 1.6 turbo in grado di erogare ben 272 cv/330 Nm, la potenza e la coppia più elevate mai viste sotto al cofano di una Peugeot di serie. E infatti l’auto è in grado di toccare la velocità di punta di 250 km/h (ove consentito) e di passare da 0 a 100 km/h in 6 secondi.
L’auto è costruita sulla piattaforma EMP2, rigidissima ma anche molto leggera (il peso complessivo è di 1205 kg, 759 all’anteriore, 446 al posteriore), che favorisce un rapporto peso/potenza da record (4,46 Kg/cv), regalando un comportamento dinamico caratterizzato da una insospettabile agilità. Lo abbiamo verificate guidando la 308 GTi sulla pista dell’autodromo intitolato a Marco Simoncelli, a Misano Adriatico, un circuito molto tecnico, di 4226 metri, con 10 curve a destra, 5 a sinistra, e tratti molto veloci, da quinta piena.
 

 

Una pioggia torrenziale ha condizionato il test, tuttavia le condizioni avverse ci hanno fatto apprezzare le capacità di tenuta dell’auto e l’efficacia delle protezioni elettroniche, che entrano in azione anche quando viene schiacciato il tasto Sport (volendo i controlli possono essere disinseriti del tutto, ma sul bagnato è sconsigliabile). Nel discorso – vale la pena ricordarlo – hanno giocato un ruolo importante anche le gomme Michelin Pilot Sport 235/35 montate su cerchi in lega da 19” e, soprattutto, il differenziale autobloccante meccanico Torsen, fondamentale per scaricare a terra la potenza necessaria nelle accelerazioni in uscita di curva su fondo viscido. Il setup sportivo non esclude comunque un comfort adeguato alla guida “normale”, nell’uso stradale dell’auto. E questo è uno dei pregi principali della 308 GTi.

Per il resto la francesina tuttagrinta si fa apprezzare anche per la cura degli interni (pelle e alcantara nere con tocchi di rosso, sedili ben avvolgenti, volante di piccolo diametro) e per certi dettagli come la pedaliera e il pomello del cambio in alluminio. A proposito del cambio, è un manuale a 6 marce, preferito a un più sofisticato sequenziale con paddles al volante: un modo per contenere il prezzo, fissato in 35.170 euro. Per il resto, il Driver Sport Pack non fa mancare una serie di dotazioni ispirate alla sportività, come il cambio di colore della strumentazione da bianco a rosso e la visualizzazione di strumenti supplementari che indicano la potenza erogata, la coppia e la pressione di sovralimentazione, l’accelerazione laterale e longitudinale. Se non bastasse, agendo sul tasto Sport viene enfatizzato il sound del motore ed il comando dell’acceleratore diventa più reattivo. Insomma, il top per la guida in pista. A beneficio della guida su strada, invece, non mancano i dispositivi del sistema ADAC.
 

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Giovedì 14 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 15-12-2017 15:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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