Il Porsche Experience Center di Carson in California

Porsche Experience, inaugurato in California il quinto “Centro” dove si vive il brand a 360°

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LOS ANGELES - Andrano in almeno 50mila persone all’anno al nuovo Porsche Experience Center di Carson, nell’hinterland di Los Angeles dove la casa tedesca ha investito 60 milioni di dollari per far divertire i propri clienti ed appassionati all’interno di uno spazio dove tutto è Porsche. Si tratta del quinto del genere dopo quello di Lipsia, nato 16 anni e fa a fianco dello stabilimento dove nascono le Cayenne e le Panamera, cui sono seguiti tre luoghi emblematici per Porsche.

Il primo è Silverstone, uno dei tempi mondiale del motorsport, poi c’è Le Mans, dove la casa della Cavallina ha trionfato per ben 18 volte, le ultime due nel 2015 e nel 2016 e infine Atlanta, inaugurato nel 2014 a due passi dal quartier generale nordamericano. Nel 2017 sarà invece il turno di Shanghai, il primo Pec nel continente asiatico. Porsche punta ovviamente moltissimo al mercato cinese, ma quello americano rimane il numero uno per le vendite (una su 4 prodotte arriva qui) e ancora più sorprendente è il peso della California perché un terzo di tutte le 911 portano la targa con la scritta “Golden State”.

Una questione di interesse dunque, ma anche affettiva visto che il costruttore tedesco trovò i primi favori proprio Oltreoceano, dove è presente da 60 anni, tanto che anche James Dean correva con la sua “Little Bastard”, soprannome che diede alla sua 550 con la quale perse la vita in un banale incidente stradale proprio qui in California il 30 settembre del 1955, ma a Cholame, a metà strada per la via che porta a San Francisco passando per gli altopiani della Sierra. Il nuovo PEC di Los Angeles invece si trova in una posizione davvero strategica, perché è all’incrocio di due autostrade importanti come la 405 e la 110, dove transitano oltre 300mila veicoli al giorno, dista solo una quindicina di miglia (25 km) dalla downtown ed è facilmente raggiungibile anche per e dai tre aeroporti che si trovano in zona.

In più il Porsche Club of America ha 60 anni di storia e conta 115mila membri, numeri che fotografano un’alchimia profonda e di lungo corso. Ma che cosa ha di così speciale questo Experience Center? Sono 18 ettari nei quali è concentrato tutto il mondo Porsche. Ci sono infatti un business center e persino un ristorante che si chiama 917, come il prototipo che nel 1970 colse il primo trionfo assoluto alla 24 Ore di Le Mans, e una caffetteria battezzata Speedster, soprannome del primo modello Porsche, la 356.

Il tutto tra auto da corsa dal pedigree certificato e un negozio di merchandising doc, con la possibilità di verificare tutte le possibilità di personalizzazione negli allestimenti all’interno del Design Studio, di fare palestra, organizzare un ricevimento, un meeting di lavoro o di divertirsi nella stanza del simulatore per non parlare del fatto che il Pec di Carson è anche una delegazione del Porsche Motorsport North America, dove i piloti clienti – i cosiddetti gentleman driver – vengono a comprare le loro 911 GT3 Cup, una 911 GT3 R o Cayman GT4 Clubsport per correre in pista o anche per revisionare loro la meccanica controllandone il risultato direttamente al banco motori. Ma l’anima vera di questo posto sta fuori, in quello che potrebbe essere definitivo come il porticato di casa, dove ci sono ben 6,4 km di tracciati di vario genere: dai due handling e quello per il fuoristrada, a quelli di prova per imparare il controllo delle vettura in condizioni di pericolo su fondi a bassa aderenza.

Ma la striscia d’asfalto più suggestiva è un rettilineo lungo tre quarti di miglio che arriva ad una replica del Karussell, la celebre curva inclinata e ricoperta di lastroni che si trova al Nürburgring. Fuori ci sono 350 parcheggi e persino 15 stazioni di ricarica per le auto elettriche e ibride plug-in, dentro ci sono 80 vetture e gli istruttori, pronti a far divertire e far diventare più consapevoli tutti quelli che arrivano al Porsche Experience Center per vivere tutte quelle emozioni che le auto della Cavalline sanno offrire, anche l’ammiraglia Panamera e i Suv Cayenne e Macan.

A quest’ultimi è dedicata la pista in fuoristrada, giusto per ricordare che Porsche non ha vinto solo sull’asfalto, ma anche nei rally, da quello di Montecarlo fino alla Parigi-Dakar. Il resto è un trionfo di 911 e 718, con la discreta presenza della 918 Spyder, la punta di diamante di una realtà che registra record sempre più grandi: nell’intero 2015 sono state immatricolate 225mila Porsche e nei primi 9 mesi si è già oltre 178mila con un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015, un fatturato di 16,5 miliardi di dollari dei quali 2,9 rappresentano gli utili con un margine operativo del 17,4%.

Sono numeri che manifestano uno stato di grande salute, ma a Zuffenhausen non mollano mai e vogliono spingere ancora sulle corse e sull’elettronica senza tralasciare i campi più innovativi come l’auto connessa e la guida autonoma. E dire che un posto come il Porsche Experience Center sembra agli antipodi dell’auto che guida da sola, ma Porsche ha promesso di pensare a tutti e di continuare a offrire emozioni, dentro e fuori i circuiti. E non solo i propri.
 

 

 

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Venerdì 10 Febbraio 2017 - Ultimo aggiornamento: 19-02-2017 16:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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