Nel 2015 Volvo ha stabilito il suo record di vendite in 90 anni di storia (l azienda è stata fondata nel 1927) consegnando per la prima volta in un anno oltre mezzo milione di vetture

Volvo, la rivincita della Svezia: ritrovata l'autonomia la casa scandinava ora brilla di luce propria

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo

CHICAGO - Non solo tecnologia e finanza, alla tenera età di oltre 130 anni l’auto è ancora in grado di far sognare. Di sorprendere con lo straordinario piacere che riesce ad offrire, ma soprattutto capace di scrivere storie importati di genialità e intuizione, passione e coraggio. Storie che creano valore e posti di valori e alcune volte sono così emozionanti da sembrare quasi favole. Nell’ultimo periodo una delle più intriganti è firmata Volvo, un’affascinante signora svedese che, quasi per magìa, ha ritrovato in un colpo fascino e bellezza, tornando ad essere corteggiatissima dagli automobilisti di tutto il mondo.

Nell’era della globalizzazione e delle joint venture la principessa ha avuto dei partner ed è stata anche la ciliegina sulla torta di un grande gruppo. Nel 2010, però, si è ritrovata sola ed è ripartita per una nuova vita con il supporto e la copertura finanziaria della cinese Geely. Tutti pensavano che gli scandinavi, sfruttando la propria tradizione e immagine, avrebbero rapidamente stretto accordi con altri costruttori per garantirsi la fornitura di tecnologia e di quelle componenti che sono così costose e complesse da sviluppare che sembrano impossibili da realizzare per chi non è un gigante globale. Invece il brand del Nord ha imboccato la strada opposta e, garantito è supportato da ingenti risorse dell’azionista per effettuare gli investimenti necessari, è ripartito da un foglio bianco muovendosi in totale autonomia.

La ricetta poteva sembrare semplice, ma difficile da realizzare, in ogni caso inedita. Un progetto snello che non rinunciava affatto all’eccellenza, anzi puntava alle posizioni di vertice nei vari campi. I valori su cui basarsi erano quelli del proprio Dna: originalità, atmosfera svedese e, in particolare, sicurezza, argomento nel quale il marchio è sempre stato leader, inventando e introducendo nel tempo innovazioni geniali. In soli cinque anni tutto è cambiato e quello che sembrava impossibile è già realtà. Nel 2015 Volvo ha stabilito il suo record di vendite in 90 anni di storia (l’azienda è stata fondata nel 1927) consegnando per la prima volta in un anno oltre mezzo milione di vetture, un passo importante verso l’obiettivo delle 800 mila (il 10% saranno elettrificate) fissato per il futuro prossimo quando gli incidenti e le vittime causate da auto del marchio dovranno essere azzerati.

La crescita è stata ovunque, con un picco negli Usa (+24,3%) dove l’aumento delle vendite ha sfiorato il 90% nell’ultimo trimestre grazie alla spinta della nuova XC90. Eh sì, la nuova generazione del grande Suv è stata l’altra pietra miliare che ha caratterizzato il 2015 della Volvo, un modello che rappresenta molto di più di una nuova auto.
 

L’elegante sport utility, infatti, è la prima gemma della nuova vita, un passo importante per capire se la strategia dell’indipendenza può funzionare e i risultati, da tutti i punti di vista, sono andati molto oltre le aspettative. La XC90 è stata apprezzatissima dalla critica ricevendo ampi consensi dagli esperti che l’hanno eletta “Truck of the Year” in Nord America e inserita fra le sette finaliste (il titolo verrà assegnato fra due settimane al salone di Ginevra) dell’ancora più prestigioso premio di “Auto dell’Anno” in Europa. Stessa impressione hanno avuto i clienti che, a quanto pare, si sono scatenati spedendo a Goteborg una valanga di ordini (ormai quasi 100 mila) almeno doppia rispetto alla disponibilità.

Anche nei test strumentali XC90 ha sbaragliato il campo ottenendo i punteggi più elevati mai raggiunti nelle valutazioni di EuroNCAP: 100% nei sistemi di assistenza (alcuni sono una novità assoluta), 97% nella protezione degli adulti. Oltre alla sicurezza l’auto ha ben impressionato per la cura delle finiture e la qualità dei materiali nell’abitacolo, l’originalità del design, la tecnologia della piattaforma e della nuova famiglia di motori che garantisce performance esuberanti e livelli di consumi ed emissioni da primato. Sono “best in class” il due litri turbo benzina che arriva fino a 320 cavalli e i due litri diesel che si spinge a 225. Soprattutto è superba la versione ibrida plug-in T8 che, con il 4 cilindri, supera i 400 cavalli, come se sotto il cofano avesse un poderoso V8. Al recente salone di Detroit la consistenza del nuovo corso è stata confermata dell’esordio della berlina S90. La nuova ammiraglia non ha ancora mostrato le sue doti su strada, ma sullo stand ha acceso molti entusiasmi spingendosi ancora più avanti della XC. Architettura, meccanica e propulsori sono ampiamente condivisi con il Suv e questo sembra essere per tutti già una forte garanzia.
 

  • condividi l'articolo
Martedì 16 Febbraio 2016 - Ultimo aggiornamento: 19:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti