Dalla donna Neanderthal al fucile: se la campagna elettorale è incivile

Nonostante alle Europee manchi ancora più di un mese, è già ricchissimo il campionario di slogan, manifesti e post di cattivo gusto firmati da candidati o militanti e poi dati in pasto alle rispettive tifoserie

Dalla donna Neanderthal al fucile: se la campagna elettorale è incivile
di Andrea Bulleri
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Domenica 5 Maggio 2024, 06:45

È la regola d’oro del marketing: purché se ne parli. Che in questo caso si può tradurre con: purché porti qualche voto. Con buona pace, spesso, del buon gusto, del senso della misura e del rispetto dell’avversario. Nonostante alle Europee manchi ancora più di un mese, è già ricchissimo il campionario di slogan, manifesti e post di cattivo gusto firmati da candidati o militanti e poi dati in pasto alle rispettive tifoserie. Per poi, in qualche caso, fare marcia indietro attribuendo tutto alla scarsa sensibilità di un «collaboratore».

LE SCUSE

Un po’ come ha fatto Luigi Rispoli, numero due di FdI a Napoli e consulente del ministero della Cultura, finito nella bufera per aver affiancato una foto della segretaria Pd Elly Schlein all’immagine ricostruita di una donna di Neanderthal («separate alla nascita», il commento). Poi, 24 ore e un mare di polemiche dopo, il dietrofront: «A volte la fiducia viene mal riposta e qualche collaboratore fa cose che non dovrebbe. Un post che voleva essere simpatico non lo è affatto e per questo chiedo scusa a Schlein».

Ma Rispoli non è l’unico a essersi fatto prendere la mano. Pietro Fiocchi, anche lui di FdI, in cerca di riconferma all’Europarlamento, si è fatto fotografare su un “santino” col fucile puntato, quasi a sparare verso l’osservatore: «L’Europa e la caccia che vogliamo», recita il titolo dell’evento elettorale finito nel mirino del verde Angelo Bonelli.

Prima di lui, ad attirarsi le critiche (stavolta di bodyshaming) era stata un’altra eurodeputata, Susanna Ceccardi della Lega. Accusata di aver contrapposto la sua faccia sorridente e colorata a quelle in bianco e nero di alcune “rivali” di sinistra, tra cui Ilaria Salis, Elly Schlein e Lucia Annunziata. «O me... o lei!», la didascalia del post. Replica Ceccardi: «Nessun bodyshaming, la contrapposizione era su motivazioni politiche».

Il politicamente (molto) scorretto ha colpito pure Giorgia Meloni. I cui manifesti elettorali, ad Aosta e a Formia, sono stati staccati e riattaccati a testa in giù. «Un attacco alla democrazia con una regia, che ci fa piombare in un clima d’odio», denuncia il senatore di FdI Nicola Calandrini. A Genova e Ancona, invece, sulla faccia della premier sono stati aggiunti dei baffetti alla Hitler. Mentre +Europa, per attaccare sui balneari, sui social punta su un’ironia che qualcuno ha ritenuto volgare: «Ci hanno rotto le... casse dello Stato», recita lo slogan (anche se sotto la prima riga di testo compaiono due ombrelloni visti dall’alto che fanno pensare ad altro).

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