La Kia Picanto GT Line

Picanto, l'ammiraglia delle piccole. Kia lancia la terza generazione della sua citycar

di Giampiero Bottino
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BARCELLONA - La piccola coreana mostra i muscoli. Giunta alla terza generazione, Kia Picanto taglia definitivamente i ponti con l’aspetto piacevole e rassicurante, ma tutto sommato abbastanza convenzionale, che ne aveva salutato l’esordio nel 2004, contribuendo non poco a determinarne l’immediato successo. Realizzata su una piattaforma completamente nuova, la Picanto 3 porta in un certo senso a conclusione l’evoluzione stilistica avviata nel 2011 dalla seconda generazione, rispetto alla quale la new entry si distingue per il look più aggressivo e determinato. Il merito va in gran parte ascritto al frontale, nel quale spicca la tipica griglia “a naso di tigre” comune a tutta la gamma Kia e ora collegata direttamente ai filanti e avvolgenti gruppi ottici, in perfetta sintonia con la sottostate griglia di raffreddamento, le cui generose dimensioni rappresentano un nostalgico omaggio alla capostipite.
 

 

A enfatizzare il temperamento della city car coreana concorrono anche le proporzioni opportunamente rivisitate, nonostante una lunghezza immutata – 3.595 mm – rispetto alla generazione precedente. Se l’aumento del passo (+15 mm a 2,4 metri) giova soprattutto all’abitabilità del divano posteriore a 3 posti, il gioco degli sbalzi (quello anteriore ridotto di 25 mm, quello posteriore cresciuto di 10) conferisce alla Picanto una silhouette più sportiva.
Il cambiamento non riguarda soltanto il look, ma ha regalato al modello d’ingresso della gamma Kia delle dotazioni e delle funzionalità che spesso rappresentano una primizia assoluta per il segmento A nel quale la vettura si inserisce con la legittima ambizione di esserne una delle protagoniste. È il caso dei Led utilizzati per gli indicatori di direzione e per la firma luminosa, nonché di molte funzioni che autorizzano la piccola Kia rivendicare il titolo – platonico ma significativo – di “Best in class”.

Tra questi troviamo il nuovo sistema di infotainment con schermo flottante da 7 pollici che svetta al centro della plancia, lo specchietto di cortesia con luci a Led a elevata luminosità, la disponibilità della telecamera di retromarcia, il sistema di ricarica wireless del telefonino, lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori e la capacità del bagagliaio che nel cambio generazionale è cresciuta del 25%, passando da 200 a 255 litri (ma abbattendo gli schienali posteriori i litri diventano 1.010) grazie alla più razionale architettura degli interni portata in dote dalla nuova piattaforma, al debutto nell’ambito del gruppo Hyundai-Kia.

L’anima più brillante e sportiva della Picanto 3 non trova espressione solo nelle connotazioni estetiche, ma viene confermata dal comportamento stradale che sul percorso nei dintorni della capitale catalana si è rivelato sempre convincente e rassicurante, grazie anche al contributo di soluzione come il “torque vectoring” che per la prima volta viene integrato nel sistema di controllo della stabilità della piccola Kia. Si tratta di una tecnologia che in accelerazione utilizza l’impianto frenante per gestire la distribuzione della coppia alle ruote anteriori per minimizzare sul nascere qualsiasi eccesso di sottosterzo.

Quando si parla della dinamica di una vettura, non si può ovviamente prescindere dai motori. Ai soliti noti – peraltro migliorati nella messa a punto e nel controllo delle emissioni – 1.0 e 1.2 Mpi da 66 e 84 cv della famiglia Kappa si aggiungerà entro la fine dell’anno il primo turbo della storia Picanto, il 3 cilindri 1.0 T-Gdi da 100 cv che durante il test ha pienamente convinto a livello di prestazioni e piacere della guida, considerando il fatto che siamo comunque sempre di fronte a una city car per la quale le prestazioni pure non rappresentano una priorità assoluta.

Nel frattempo, a completare l’offerta motoristica è previsto entro giugno l’arrivo del “mille” da 66 cv a benzina e Gpl, il cui impianto torna a essere firmato dalla Brc di Cherasco, dopo la pausa – evidentemente non coronata da risultati abbastanza soddisfacenti – della generazione precedente, la cui versione bi-fuel era progettata in Corea. Peccato solo manchi – e non sia neppure previsto – un cambio automatico che a nostro avviso proprio tra le city car troverebbe il suo terreno d’azione ideale, se solo ci si sforzasse di diffonderne la cultura tra i clienti.

A riaffermare la vocazione sportiva della piccola Kia contribuisce poi la composizione della gamma, nella quale entra per la prima volta – aggiungendosi agli allestimenti City, Active e Cool (in sostituzione del precedente Glam) – la versione GT Line. Caratterizzata da dettagli cromatici e finiture che ne sottolineano il temperamento, questa cittadina dal look aggressivo costa 15.000 euro e si colloca al vertice di un listino che parte da 10.800 euro comprendendo – come tutte le Kia – i 7 anni (o 150.000 km) di garanzia della casa.

Forte dell’aspetto gradevole, delle ricche dotazioni tecnologiche, della connettività garantita dalla possibilità di integrare nell’auto gli smartphone Android e Apple, di motori brillanti e rispettosi dell’ambiente, la terza generazione della Picanto sbarca in Italia con un obiettivo di vendita di 10.000 unità all’anno. Ma – come conferma Giuseppe Bitti, amministratore delegato della filiale italiana – con la potenzialità di fare anche meglio, considerata la radicale evoluzione stilistica e tecnologica di un modello che nel suo anno più prolifico – il 2007 – ha saputo conquistare nel nostro Paese più di 15.000 clienti.


 

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Giovedì 18 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 19-05-2017 12:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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