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MADONNA DI CAMPIGLIO - La Porsche ha colto l’occasione della Winter Marathon per mettere in mostra il meglio del suo passato e del suo presente. Il forte legame tra tradizione e innovazione è infatti uno dei motivi dominanti della produzione della Casa tedesca, che può vantare un primato davvero singolare: il 70% delle auto prodotte è ancora in circolazione nel mondo. E l’Italia è in prima fila nel settore heritage: basti dire che il 45% del parco circolante Porsche nel nostro Paese è rappresentato da oldtimer e youngtimer, e che il comparto Classic costituisce il 20% del fatturato di Porsche Italia. Proprio per questo, nello stand allestito a Campiglio sono state esposte, una accanto all’altra, la storica 911 Carrera RS del 1973 (210 cv) e la recentissima 911 RS da 500 cv: una plastica dimostrazione di coerenza stilistica nella suggestiva cornice di un evento dove spiccano eleganza e tradizione, valori legati a filo doppio con la capacità d’innovazione.
In primo piano, in questo scenario, anche le nuove Panamera, nelle versioni a 4 ruote motrici, le prime della nuova generazione dell’ammiraglia sportiva tedesca disponibili in Italia. Nonostante la forte somiglianza con il modello uscente, la Panamera di oggi è un’auto totalmente nuova, nello stile, nelle dimensioni (è di circa 3 cm più lunga), nei contenuti. Provata sulle strade dolomitiche, ha impressionato per la capacità di muoversi con agilità insospettabile vista la mole (il peso oscilla tra 1.945 e 2.125 kg), rivelandosi una sorta di 911 a 4 porte, capace di mordere l’asfalto anche in condizioni limite, di affrontare le curve con inserimenti e uscite impeccabili.
Poderosi e infaticabili i freni, brucianti le accelerazioni, strepitosi i motori, tutti biturbo. E il discorso – si badi – non riguarda solo la top di gamma con il V8 4.0 litri benzina da 550 cv/770 Nm, ma anche la 4S benzina con il V6 2,9 litri da 440 cv/550 Nm e la sorprendente 4S Diesel con il V8 4.0 litri da 422 cv/850 Nm. Tra i punti di forza, le 4 ruote sterzanti, le sospensioni pneumatiche a tre camere, la stabilizzazione antirollio elettromeccanica PDCC Sport (Porsche Dynamic Chassis Control Sport), con il PTV Plus (Porsche Torque Vectoring Plus) e il collegamento in rete di tutti i sistemi di regolazione del telaio tramite il 4D-Chassis-Control.
Tra le chicche, il manettino regolabile su Normal, Sport, Sport Plus e Individual, e la regolazione dell’assetto (normale, rialzato o ribassato). Inutile dire che le dotazioni sono degne del rango da super premium, sia in materia di comfort sia di assistenza alla guida e connettività. I prezzi partono dai 117.362 euro della 4S per arrivare ai 158.354 della Turbo, passando per i 121.388 della 4S Diesel. Ma attenti agli optional: i freni carboceramici, tanto per dire, costano a 9.1612 euro.
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