La nuova Smart Fortwo durante al prova su strada

Smart rilancia: nuova generazione
due modi diversi di affrontare la città

di Nicola Desiderio
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BARCELLONA - Smart, terzo atto e si alza finalmente il sipario commerciale sulla piccola pensata in Svizzera, progettata in Germania, costruita in Francia e consacrata in Italia con oltre 440mila unità vendute – 100mila delle quali a Roma – sulle 1,5 milioni in totale.


La sorpresa è che sul palco le Smart sono due: la classica Fortwo e la rediviva Forfour che, dopo la sfortunata esperienza tra il 2004 e il 2007 con Mitsubishi, torna a proporsi con una forma e una sostanza molto più “Smart” di prima, anche se si tratta di nuovo un progetto condiviso e non sono prodotte nello stesso stabilimento.

Un tocco francese e uno sloveno. Come è noto infatti, la nuova Smart è frutto di un lavoro quadriennale congiunto tra Daimler e Renault e, se la Fortwo è costruita nello storico stabilimento francese di Hambach, la Forfour invece nasce in quello di Novo Mesto, in Slovenia, lo stesso dove viene fatta la nuova Twingo. È però indubbio che l’impostazione tecnica della vettura, con motore e trazione posteriori, sia autenticamente Smart e che sia stata trasposta alla Forfour per dare anche a quest’ultima una sostanza coerente con il marchio, comprensibile da chi ama Smart e ne è cliente, ma anche fruitore attraverso car2go, il servizio che ha definitivamente lanciato il car sharing in Italia con 140mila clienti in 3 città (Firenze, Milano e Roma). Dunque un’idea, un modo di essere che a 15 dalla presentazione è più fresco che mai.

La cittadina si sdoppia, ma non si snatura. La coerenza sta nello stile, ma anche nelle dimensioni e la Smart conferma i 2,69 metri della Fortwo mentre con la Forfour con i suoi 3,49 metri sta ancora all’interno delle cittadine vere. La differenza sta invece nella larghezza cresciuta di 10 cm che dà alla nuova Smart maggiore presenza su strada. La 2 porte ha le tipiche maniglie di plastica tipo frigorifero per un comodo accesso, così come rimane il portellone in 2 pezzi con la ribaltina, irrinunciabile. Cofano normale invece per la 4 porte e portiere posteriori che si aprono quasi ad angolo retto per facilitare l’accessibilità a un divanetto ospitale, anche se con uno schienale un po’ eretto. In compenso si può abbattere portando la capienza da 185 a 975 litri e anche il sedile anteriore può essere reclinato ospitando oggetti lunghi fino a 2,20 metri. Chi carica deve solo mettere in conto qualche “alitata” del motore il cui calore si può sentire a volte anche sul fondo del piano di carico.

Signori si cambia! Identica per entrambe l’impostazione degli interni, nel più puro spirito Smart per i materiali, i colori e le forme. Piace la plancia scavata di fronte al passeggero che offre una gradevole sensazione di spazio. Il cambio di marcia si vede invece proprio mettendo la mano sulla leva: Non solo perché è l’indizio visibile pressoché unico della parentela con Renault, ma anche perché è quella di una trasmissione manuale a 5 rapporti. La generazione Smart cresciuta a pane, 2 posti e cambio automatico però non tema: a 3 mesi dal lancio ci sarà anche quello senza frizione, anzi ne avrà due dando alla piccola Daimler un comfort e una sportività che non hanno neppure pensato di poter desiderare eliminando alla radice uno dei difetti storici della Smart: la lentezza “elastica” delle cambiate.

Potere allo smartphone. Anche sul fronte della tecnologia visibile e invisibile le nuove Smart fanno un bel passo in avanti. Nella dotazione di sicurezza entrano il forward collision warning, l’anti superamento involontario della linea di carreggiata, l’airbag per le ginocchia e l’assistenza contro il vento laterale. Bella la strumentazione mista con il display digitale centrale a colori. Altrettanto chiaro e di facile utilizzo è anche lo schermo a sfioramento da 7 pollici del sistema multimediale, un altro innesto che manifesta qualche punto di contatto con Renault, ma del quale i tedeschi devono tutt’altro che vergognarsi, anzi! La navigazione è precisa e veloce, intuitivo arrivare a tutte le funzioni e completo di retrocamera e di tutte le forme di connettività. La grande novità è che, in alternativa, per la prima volta si può trasformare il proprio smartphone nel sistema infotelematico di bordo attraverso un apposito supporto e una app.

Originalità sempre e comunque. A livello di spazio, forse poteva essere sfruttata meglio la rientranza retrostante facendone una tasca portaoggetti, ma i vani per mettere telefonino, chiavi e bottigliette certo non mancano e, oltre al piccolo cassettino portaguanti, ce n’è anche un altro laterale che esce dal tunnel all’altezza delle ginocchia. Originale e pratico anche la climatizzazione, con il comando della temperatura a cursore provvisto di lente per ingrandire la temperatura selezionata e le bocchette rotanti tripartite, quasi a riprodurre una stella a tre punte. Il volante è regolabile solo in altezza, ma è facile trovare il giusto assetto di guida e la bassa linea di cintura e il cofano corto facilitano la visibilità, anche sulla 4 porte. Sulla 2 porte arriva un bel tetto panoramico fisso, sull’altra invece ce n’è uno normale apribile. I sedili rimangono con il poggiatesta integrato, la chiave dal tunnel torna ad una posizione “normale”, ovvero sul piantone.

Ancora più imbattibile in città. Due i motori, entrambi 3 cilindri di origine francese. Al lancio ci sono il mille da 71 cv con cambio manuale e il turbo 900 da 90 cv, disponibile qualche mese dopo con il cambio automatico, cui si aggiungerà la versione depotenziata dell’aspirato a 60 cv per i neopatentati. Fa sensazione sedersi in una Smart e trovare una leva del cambio e i tre pedali, ma presto si supera lo stupore. Il 3 cilindri mille è elastico, il cambio è facile da manovrare e la frizione leggera, ma leggermente brusca. Straordinaria invece l’agilità: basta pensare che il diametro di svolta della Forfour è di 8,65 metri, praticamente pari alla vecchia Fortwo che ora invece gira in soli 6,95 metri. Con lei non esiste parcheggio impossibile, ma la novità principale è che la Smart è più macchina e le sue sospensioni lavorano decisamente meglio sulle sconnessioni e le caditoie. C’era anche tanta curiosità per il comportamento stradale di un’auto tutto dietro, ma chi immagina inversioni al limite del drifting è fuori strada: la Smart mira a dare sicurezza e facilità di guida.

Doppia sfida tra passato e futuro. La Smart è disponibile in 5 allestimenti (Youngster, Sport Edition 1, Passion, Proxy e Prime) a partire da 12.750 euro, 650 euro in più per la Forfour e fino al 31 dicembre offre in omaggio l’assicurazione RCA furto e incendio, senza franchigia e anche per i neopatentati con la sospensione per un anno della classe di merito. In più gli smartisti potranno avere una supervalutazione che, al valore di Eurotax blu, aggiunge un centesimo per ogni km percorso. Per la Fortwo l’80% della clientela sarà quella tradizionale, per la Fortwo le proporzioni si invertono ovviamente con due sfide in più: fare di un’auto un marchio e agganciare le 40mila donne che prima possedevano la vecchia Classe A e ora non trovano nulla che le seduca. In Mercedes sono convinti che la nuova Forfour sia la nuova Classe A che in origine misurava 3,6 metri e oggi cerca di intercettare quel tipo di clientela che la Stellina si era conquistato in Italia.

In attesa dell’elettrica e della Brabus. Questo è ovviamente solo l’inizio. Dal punto di vista commerciale sono in preparazione forme di finanziamento avanzate, del tipo noleggio a lungo termine, mentre l’evoluzione del prodotto sarà segnata ovviamente dalla versione elettrica che arriverà nel 2016 e sarà disponibile per entrambe le varianti. Bocche cucite su una variante cabrio. Ci sarà invece la versione Brabus e – secondo le prime notizie – avrà intorno ai 130 cv, abbastanza per fare della Fortwo un piccola 911 e offrire quella sportività che per ora è solo rimandata.

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Venerdì 5 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 09-12-2014 18:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA