Veicoli connessi

LoJack accelera: da guardiano a custode del parco: si può avere la mappa dei propri mezzi sul territorio

di Nicola Desiderio
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ROMA - Una volta il nome LoJack voleva dire protezione contro i furti, ma da quando l’azienda fondata nel Massachussets è stata assorbita da CalAmp, specializzata in telematica e comunicazioni wireless, la gamma dei prodotti offerti alle flotte e alle compagnie di noleggio sta crescendo a vista d’occhio, con soluzioni che vanno sempre di più verso il fleet management vero e proprio.

Non che i furti non siano una delle preoccupazioni maggiori dei fleet manager visto che ogni giorno in Italia vengono rubati oltre 300 veicoli e meno della metà vengono recuperati dalle Forze dell’Ordine. Le società di noleggio subiscono ogni anno il furto di circa 4.500 mezzi e questo rappresenta – come spesso dichiarato anche dai vertici di Aniasa – una seria problematica, sia dal punto di vista operativo sia economico per un parco complessivo di oltre 800 mila veicoli che percorrono ogni anno 22 miliardi di chilometri.

Dal 1986, oltre 9 milioni di persone hanno affidato a LoJack la loro auto o altri oggetti di valore mentre in Italia, dal 2006 ad oggi, si è conquistato 135mila clienti, ha permesso di recuperare oltre 4.200 veicoli, per un valore superiore ai 90 milioni di euro, e l’arresto di più di 200 persone. A fare la differenza rispetto agli altri sistemi di localizzazione satellitare vi sono almeno due fattori: l’impossibilità di essere localizzato e disattivato in breve tempo e la capacità di poter segnalare la posizione del veicolo alle Forze dell’Ordine anche all’interno di luoghi chiusi e schermati, grazie al trasmettitore radio ad altissima frequenza. Forte di questa reputazione e del nuovo supporto tecnologico della nuova proprietà, LoJack ora si propone di essere non solo un guardiano, ma anche un vero e proprio custode del parco aziendale. Decisamente interessante è il sistema di segnalazione degli incidenti che possiede un indice di affidabilità del 99% ed è in grado di riconoscere 5 livelli di gravità permettendo di organizzare nel modo più opportuno la gestione di ogni singola emergenza.

I sistemi permettono anche di tenere sotto controllo continuo chilometraggio, stato di manutenzione, il numero di rifornimenti e tutti i costi, sia ordinari sia straordinari, e i tempi legati ai ripristini. Si può anche valutare lo stile di guida e l’osservanza del codice da parte dell’utilizzatore. Con questi e altri strumenti, il gestore può individuare tutte le incongruità, le criticità e tutte le aree dove agire per migliorare l’operatività e i costi, ma anche inoltrare segnali di allerta direttamente al veicolo o all’utilizzatore come l’invio di un sms nel caso il veicolo superi i confini nazionali, entri in un’area portuale o vi sia un calo di tensione nell’impianto elettrico, originato dal taglio dei fili della batteria e, dunque, da un probabile tentativo di furto. Queste funzioni sono preziose sia per le flotte a lungo termine sia per quelle a breve termine.

Per queste ultime, la raccolta dei dati sui veicoli e sugli utilizzatori permette di tagliare su misura le verifiche fisiche e la creazione di sistemi di “fast check-in” nei confronti dei clienti più virtuosi. Si può anche operare una fotografia in presa diretta della collocazione dei veicoli in flotta, preziosissima per permettere alle società di rent-a-car di migliorarne la dislocazione in base alla domanda e dunque i tassi di utilizzo.
 

 

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Mercoledì 21 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 26-06-2017 09:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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