Prima del via dell'edizione 2016 della Mille Miglia a Brescia

Al via da Brescia la Mille Miglia dei sogni, sulle strade d’Italia il “museo rombante”

di Sergio Troise
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BRESCIA - Da Sud a Nord della Penisola il rombo dei motori riaccende la passione per l’automobilismo: si è appena spenta, in Sicilia, l’eco della 100ma Targa Florio, ed ecco i motori di nuovo in moto per la Mille Miglia 2016, 34ma rievocazione storica della celeberrima corsa disputatasi fino al 1957 sul percorso Brescia-Roma-Brescia. Percorso aggiornato, ovvero diviso in 4 tappe (Brescia-Rimini, Rimini-Roma, Roma-Parma e Parma Brescia), per un totale di 1703 km. Partenza giovedì 19 maggio, arrivo il 22.

Oggi l’evento non punta sulle prestazioni estreme, come ai tempi di Nuvolari e dei suoi eredi, ma su una gara di regolarità che offre l’occasione per coniugare sport, ambiente, storia, natura e arte del Bel Paese. Riservata ad auto costruite rigorosamente tra il 1927 e il 1957 (ad eccezione dei “pezzi rari” inseriti nella cosiddetta “lista speciale”), l’evento mira a confermarsi come “il museo rombante più bello del mondo” (copyright Enzo Ferrari).

Sono 450 i gioielli su 4 ruote ammessi alla partenza della Mille Miglia 2016. Rappresentate le marche più prestigiose, dalla Ferrari alla Maserati, dalla Osca alla Abarth, dall’Alfa Romeo alla Fiat… e ancora: Lancia, Bentley, Mercedes, Bugatti, Jaguar, Porsche, Aston Martin… Non mancheranno modelli anteguerra, come Ansaldo, Itala, Amilcar, Invicta, e vetture più recenti, anche popolari, piccole utilitarie e semplici berline, nel pieno rispetto di quella che è la tradizione della Mille Miglia: una corsa su strada alla quale poteva iscriversi chiunque, piloti professionisti e piloti della domenica.

Completamente diversa la situazione ai giorni nostri. Essere ammessi alla Freccia Rossa è molto difficile: una commissione di esperti valuta “a insindacabile giudizio” il valore storico e simbolico dell’auto (meglio se l’esemplare ha partecipato direttamente almeno a una edizione della Mille Miglia del passato). Spesso la spuntano vetture dei musei storici o di personaggi famosi. Il costo dell’scrizione è di 7.000 euro più Iva. Cara, ma non tanto da scoraggiare ricchi e appassionati collezionisti provenienti da 41 Paesi, dagli Usa alla Russia, dal Canada al Sudafrica, dalla Nuova Zelanda al Kuwait, dalla Germania al Giappone e così via. Bontà loro, gli organizzatori includono nel costo dell’iscrizione quattro pernottamenti, pranzi, cocktail e cena di gala finale. Ma guai ad applicare un adesivo sull’auto: sponsor vietati.

L’evento 2016 è aperto anche alle auto moderne, ovvero alle Rosse del Ferrari Tribute to Mille Miglia e al Mercedes Benz Mille Miglia Challenge. Un modo per arricchire il programma a beneficio del pubblico che, come sempre, affollerà le strade e le piazze: nel segno della simbiosi tra storia e show, domenica 22 maggio è previsto un passaggio a Lodi per celebrare i 60 anni della vittoria di Eugenio Castellotti. Se non bastasse, prima di arrivare al traguardo di Brescia la Mille Miglia farà tappa a Monza, sede del tempio italiano della velocità.

L’heritage dell’auto è in grande spolvero, nonostante la recente revisione della normativa, che attribuisce la certificazione di storicità non più alle auto con almeno 20 anni di vita, ma a quelle che abbiano compiuto i 30 anni. Un cambiamento che vede d’accordo l’ACI, impegnato nel campo delle auto d’epoca attraverso ACI Storico, e contrario l’ASI, l’Automotoclub Storico italiano che finora ha avuto il monopolio del settore. Ciò detto, eventi come la Mille Miglia hanno la capacità di ricordare a tutti che l’Italia può vantare, per fortuna, un patrimonio storico straordinario, da difendere e valorizzare, con manifestazioni di questo tipo.

In questa ottica s’è avvicinata al mondo delle storiche anche FCA, con una nuova struttura che coordina tutte le azioni del gruppo nel mondo dell’auto d’epoca. Dal Museo Alfa Romeo di Arese sono dunque arrivate a Brescia, per la Mille Miglia, un’Alfa 6C 1750 Gran Sport del 1930; una 1900 Sport Spider del 1954 e una 1900 Super Sprint del 1956. Un modo adeguato per rappresentare il marchio del Biscione, che alla Mille Miglia detiene il record per il maggior numero di trionfi (11), il maggior numero di vittorie consecutive (7) ed il maggior numero di triplette sul podio (9).

Da notare che la 6C 1750 Gran Sport carrozzata Zagato è l’auto con cui Nuvolari e Guidotti vinsero la Mille Miglia nel 1930 creando il mito del “sorpasso a fari spenti” e superando per la prima volta la media di 100 km/h su tutto il percorso. Interessante anche la 1900 Sport Spider del ‘54, rarissima barchetta da corsa prodotta in soli due esemplari che - grazie al 4 cilindri bialbero della 1900 portato a 138 cv - era in grado di raggiungere i 220 km/h. Quanto alla 1900 SS, è un elegante coupé carrozzato Touring che negli anni 50 rappresentava la declinazione gran turismo della 1900, definita “la berlina da famiglia che vince le corse”.

Il marchio Lancia è rappresentato ufficialmente da un’Ardea prima serie del 1939 (ottenne un’importante vittoria di classe nel 1947) su cui siede Kasia Smutniak, l’attrice che dal 2015 è ambassador del modello Ypsilon. La 508S del 1934 - conosciuta come Balilla Coppa d’Oro - e la 1100 TV Trasformabile del 1955 sono le punte di diamante della squadra Fiat. In particolare, la prima deve il suo nome alla vittoria conseguita nella Coppa d’oro del Littorio del 1934 e deriva direttamente dalla Fiat 508 S Balilla Sport del 1933, una spider due posti con motore di 995 cc e potenza di 30 cv.

Al di là del Made in Italy, alla Mille Miglia 2016 sono presenti in forze anche marchi stranieri che pure possono vantare una storia gloriosa nella Freccia Rossa. Mercedes, che vinse nel 1931 e nel 1955, addirittura è scesa in campo come sponsor della manifestazione e ha schierato ben dieci splendide vetture provenienti direttamente dalla collezione di Stoccarda. Grazie a Mercedes, inoltre, per la prima volta si vede al via un equipaggio tutto al femminile: Susie Wolff, pilota e nuova ambasciatrice del marchio She’s Mercedes, divide il volante di una 300 SL con Ellen Lohr.

Molti i personaggi famosi al via, come gli ex piloti di Formula 1 Ivan Capelli (al volante di una Mercedes 300 SL del 1956) e Jacky Ickx (Porsche 550 RS Spyder del 1957). Roberto Giolito (il designer della Fiat 500 di nuova generazione, oggi a capo del settore Classic di FCA) guida la Ballila Coppa d’Oro del 1934, mentre il numero 1 di BMW Italia, Sergio Solero, porta in gara una BMW 328 del ‘37. Annunciata anche una rappresentanza della famiglia Marzotto (Alessandro e Sebastiano, eredi di Giannino, vincitore nel 1950 e nel 1953 su Ferrari) con due esemplari di Lancia Aurelia B20, una del 1950, l’altra del ‘53. Peugeot sarà presente con la 203 guidata da Alberto Donghi, in coppia con Andrea Farina.
 

 


 

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Giovedì 19 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 20-05-2016 15:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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