La nuova generazione di Nissan Leaf, l'auto elettrica più diffusa al mondo

Nissan Leaf, nuova generazione:
100 modifiche per vincere la sfida

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

SUNDERLAND - Dopo due anni e quattro mesi dal lancio, 54.000 unità prodotte, premi e riconoscimenti in tutto il mondo (nel 2011 Auto dell’Anno in Europa e in Giappone), Nissan lancia la nuova Leaf, seconda generazione della prima elettrica a emissioni zero prodotta e venduta come una normale auto di serie ad un prezzo in linea con la parte alta del cosiddetto segmento C (quello della Golf). Finora prodotta in Giappone e commercializzata prevalentemente sul mercato domestico e negli Usa, la nuova Leaf viene ora costruita anche nello stabilimento Nissan di Sunderland, in Gran Bretagna, dove sono stati compiuti, con il sostegno del governo inglese, cospicui investimenti mirati allo sviluppo tecnologico e alla sempre maggiore diffusione, anche in Europa, di veicoli a basso impatto ambientale.

Un programma ambizioso, che pone il secondo produttore giapponese (dopo Toyota) all’avanguardia nel campo della mobilità sostenibile. Mentre altri costruttori ancora sfogliano la margherita su cosa sia meglio fare, Nissan approda infatti alla seconda generazione della sua prima auto 100% elettrica. Un primato che al di là degli attuali riscontri commerciali (54.000 unità vendute nel mondo, dal dicembre 2010 ad oggi, non sono certo tantissime, ma rappresentano comunque la leadership globale tra le vetture elettriche a emissioni zero), consente all’azienda nipponica di procedere in anticipo verso gli obiettivi di mobilità sostenibile che inevitabilmente si dovranno raggiungere, prima o poi, su scala planetaria.

La seconda generazione di Leaf si distingue dalla prima per oltre 100 piccole modifiche. Al primo sguardo assomiglia molto alla prima Leaf, in realtà è più grande, più comoda, meglio equipaggiata. Migliorato anche il profilo aerodinamico, con Cx portato da 0,29 a 0,28. Sul piano tecnico, la novità principale riguarda la propulsione che ora vede totalmente integrati, per la prima volta, motore, inverter e caricatore. Il modulo elettrico risulta più compatto del 30% e più leggero del 10%. Rispetto alla Leaf di prima generazione il peso si è ridotto di 80 chili, a beneficio dell’agilità di guida e del comportamento dinamico. A tal proposito, un lavoro radicale è stato eseguito sul telaio, riprogettato proprio per andare incontro ai gusti del mercato europeo, che richiede auto meno “morbide” e più immediate nelle reazioni. “L’assetto di guida – dicono gli ingegneri Nissan – è molto mutato, irrigidite le molle degli ammortizzatori, ridotto l’effetto flottante, ritarato lo sterzo, maneggevolezza e reattività sono in linea con quelle delle normali auto a motore termico”.

Il gruppo motopropulsore utilizza ancora il motore sincrono da 80 kw/109 cv e 280 Nm della prima Leaf, alimentato da una batteria agli ioni di litio formata da 48 moduli compatti e montata sotto l’abitacolo. Ciò che cambia è l’alloggiamento, ora in posizione avanzata rispetto a prima, per abbassare il baricentro e ottimizzare il comportamento dinamico. Spostando il caricatore dalla coda al cofano anteriore è stato inoltre possibile aumentare il volume del bagagliaio di 40 litri, portandolo a 370. Lo spostamento ha contribuito anche a migliorare l’abitabilità interna (5 posti veri), liberando spazio per le gambe dei passeggeri seduti dietro.

L’autonomia è aumentata da 175 a 199 chilometri. Sono stati accelerati anche i tempi di ricarica, ridotti da 8 a 4 ore, e migliorati gli allestimenti. Invariate, invece, le prestazioni: la Leaf può raggiungere una velocità massima di 145 km/h, passando da 0 a 100 in 11 secondi. Lo sportellino collocato sul frontale dell’auto (apribile dall’interno dell’abitacolo) cela due prese: una per la ricarica standard, l’altra per quella rapida. Per un pieno di energia occorrono 4 ore, ma è possibile una ricarica fino all’80% della capacità in 30 minuti; in 15 minuti se si parte da un’autonomia del 30%. Come detto, la Casa dichiara una autonomia di 199 chilometri, che è il dato di omologazione. Probabilmente nell’uso quotidiano le distanze percorribili saranno un po’ inferiori. Ciò detto, i tecnici Nissan hanno modificato anche il sistema per il recupero dell’energia in fase di frenata e diminuito il valore di coppia, garantendo così il miglioramento dell’autonomia. Tra l’altro è disponibile la funzione “Eco” (basta schiacciare un pulsante sul volante), che modifica la mappatura della centralina che gestisce l’inverter, impedendo accelerazioni brucianti, a tutto vantaggio del risparmio di energia.

Tre i livelli di allestimento: Visia, Acenta e Tekna. L’ultimo prevede cerchi in lega da 17” (invece che da 16”), interni in pelle e dotazioni al top. Non manca un impianto Bose della serie Energy Efficient, che migliora qualità e potenza del suono dimezzando il consumo d’energia; l’infotainment è affidato al sistema telematico Carwings per la comunicazione attraverso gli smartphone; la tecnologia Google Send to Car consente di impostare i percorsi da inviare al navigatore direttamente dal proprio PC o da un tablet. Al comfort e alla sicurezza contribuisce in misura notevole il sistema Around View Monitor, che consente, attraverso lo schermo del navigatore, una visione a 360° dello spazio attorno all’auto. Inoltre il nuovo impianto di ventilazione e riscaldamento prevede ora un sistema a pompa di calore che riduce nettamente i consumi elettrici. La vocazione ecologica è fortemente rappresentata anche da alcune scelte simboliche, come i sedili in materiale biologico ricavato al 100% dalla canna da zucchero (sulla prima Leaf erano ricavati per il 39% dalla plastica di bottiglie riciclate). In funzione della sicurezza, non mancano airbag frontali, laterali e a tendina, ABS, EBD con assistenza alla frenata ed ESP.

La nuova Leaf arriverà in Italia entro maggio, il prezzo di listino parte da 30 mila euro. Il listino della nuova Leaf parte da 30.600 mila euro (24.700 mila se si sceglie la formula di noleggaire la batteria), con la teorica possibilità di ridursi grazie agli incentivi statali dedicati alle auto ad emissioni ridotte (in questo caso a emissioni zero). Come è noto, però, gli incentivi in Italia sono molto limitati e i pochi soldi disponibili sono subito andati esauriti. Pertanto si dovrà verificare fino a che punto la filiazione italiana della Nissan, e la rete dei suoi concessionari, potranno venire incontro alle aspettative di potenziali clienti interessati a sperimentare un’auto come la Leaf. Intanto una cosa è certa: negli ultimi 12 mesi, a livello globale Nissan ha aumentato il numero dei concessionari abilitati alla vendita di Leaf da 150 a 1400.

Nissan si è impegnata anche per l’incremento dei punti di ricarica rapida, che in Europa si trovano in 23 paesi, all’interno di stazioni di servizio autostradali e nei parcheggi di grandi centri commerciali. In pochi mesi, tra il 2012 e l’inizio del 2013, i punti di ricarica sono passati da 12.000 a oltre 20.000. E nel piano di sviluppo è stata inserita anche l’Italia, notoriamente una delle nazioni più arretrate sul fronte dell’elettrificazione. Grazie a Nissan, e alla collaborazione della società Autogrill, è stata installata, a marzo, la prima colonnina di ricarica rapida sul piazzale dell’Autogrill Villoresi Est, a Lainate. La colonnina impiega 15 minuti per ricaricare all’80% della sua capacità una batteria parzialmente scarica o circa 30 minuti, se la batteria in partenza è quasi completamente scarica. Per il primo anno il servizio è completamente gratuito, poi si vedrà.

Intanto Nissan Italia va avanti decisa su questa strada, sperando in un sempre più efficace coinvolgimento del sistema Paese e di aziende interessate allo sviluppo delle tecnologie che riducano l’impatto ambientale. “La crescita della mobilità elettrica – dice Joe Alesci, capo della comunicazione Nissan in Italia - passa necessariamente non solo tramite le infrastrutture di ricarica domestiche o cittadine, ma anche per la disponibilità di sistemi di ricarica rapida lungo i principali percorsi interurbani o autostradali. In tale contesto i veicoli 100% elettrici, come la nostra Leaf, rappresentano la soluzione ideale per contribuire alla riduzione dell’inquinamento, sia atmosferico che acustico”. In questo contesto, verranno avviate anche trattative con le amministrazioni comunali interessate alla formazione di flotte taxi a emissioni zero.

Entro il 2016 almeno 16 nuovi modelli Nissan ad emissioni ridotte. E’ questo il piano del colosso giapponese, impegnato sia sul fronte del 100% elettrico, sia nello sviluppo della tecnologia ibrida e ibrida plug-in. Presto potremmo vedere una versione Nismo (Nissan Motorsposrt) della Leaf, dotata della stessa meccanica ma profondamente rivisiatata negli allestimenti estetici, nell’aerodinamica e negli equipaggiamenti; sicuro anche l’arrivo del nuovo e-NV200, versione elettrica del furgone Nissan, prodotto anche come comodo Combi a 5 posti. Adotterà il motore e le batterie agli ioni di litio prodotte a Sunderland per Leaf, ma verrà assemblato negli stabilmenti spagnoli di Nissan, a Barcellona. Entro il 2015, invece, arriverà una Infiniti compatta elettrica. Quanto ai campioni di vendite Qashqai e Juke, sono da escludersi versioni a emissioni zero (“l’auto elettrica, per essere adeguata, deve essere progettata su un pianale specifico, come la Leaf, non adattata ad un telaio preesistente” dicono in casa Nissan), ma è “molto probabile” che verranno dotate di sistemi ibridi, sui quali i progettisti dell’area ricerca e sviluppo stanno già lavorando.

  • condividi l'articolo
Martedì 30 Aprile 2013 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 16:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA