La Aston Martin Valkyrie

Sportive e supercar, al salone di Ginevra i modelli più prestigiosi illuminano la scena

di Sergio Troise
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GINEVRA - Come tradizione, il Salone di Ginevra ha dato spazio e visibilità alle supercar, indiscusse protagoniste di un settore che non conosce crisi, anzi progredisce sempre più, regalando margini di profitto insospettabili anche a chi si limita a costruzioni artigianali, con produzioni tailor made tanto ridotte quanto esclusive. Evidentemente pagano la fantasia progettuale, l’hi-tech, la capacità di stupire. Tutte prerogative che accomunano sia i grandi marchi di fama consolidata, come Ferrari, Lamborghini, Porsche, McLaren, Aston Martin, Bentley, Bugatti, come al solito grandi protagonisti sul palcoscenico svizzero, sia i piccoli costruttori.

Come l’italo-argentino Horacio Pagani, che a Ginevra ha esibito la Huayra Roadster, biposto scoperta costruita in fibra di carbonio e titanio, motorizzata con un V12 Mercedes-AMG da 764 cv e messa in vendita a 2,7 milioni di euro. «Nel nostro stabilimento vicino Modena abbiamo programmato cento esemplari e sono già tutti venduti» informavano con nonchalance nello stand ginevrino, ricalcando un po’ lo storico refrain di casa Ferrari, dove non hanno mancato di annunciare il sold out per la nuova 812 Superfast, ultima nata del Cavallino (motore V12 6,5 litri, 800 cv) messa in vendita ad un prezzo molto vicino ai 300.000 euro con il compito di rimpiazzare la F12 Berlinetta.

Il privilegio di vendere tutto ciò che viene prodotto è comune alla gran parte dei costruttori di queste auto da sogno riservate ai ricconi del pianeta, in prevalenza americani, cinesi e sauditi, ma non solo: il primo esemplare della Zerouno della Italdesign Automobili Speciali, ad esempio, è stato ordinato da un cliente belga, che ha sborsato 1,5 milioni (più tasse) chiedendo all’atelier torinese di sottolineare il made in Italy del suo giocattolone in carbonio applicando una banda tricolore longitudinale sulla carrozzeria. E c’è anche chi l’auto se la fa costruire su misura, in un unico esemplare. È il caso di James Glickenhaus, milionario americano, e della sua SCG003S, realizzata in Italia dalla Manifattura Automobili Torino, ad un prezzo superiore ai due milioni di euro. Anche l’ex campione di F1 Emerson Fittipaldi si è rivolto agli italiani, in questo caso Pininfarina, per realizzare la sua EF7 (le iniziali del nome e il numero dei suoi figli), ma in questo caso l’operazione riguarda 25 esemplari.

Sarà prodotta in piccolissima serie anche la Huracan Performante di Lamborghini, capolavoro in alluminio e carbonio motorizzato con la versione top del V10 Audi (640 cv) e dotata di un’aerodinamica attiva che le ha consentito di girare al Nurburgring in 6’52”01, record per vetture di produzione. Collaudata in pista pure la nuova Porsche GT3, versione estrema della 911 a motore aspirato, rispetto alla quale perde 50 kg e guadagna in prestazioni grazie all’aerodinamica, alle ruote posteriori sterzanti e al motore 4.0 litri da 500 cv.

In evidenza, nello scintillante panorama delle supercar di ultima generazione, anche il made in England, con novità interessanti firmate Aston Martin, Bentley, McLaren. La tedesca Mercedes, invece, ha proiettato l’attenzione sul futuro, anticipando che a settembre presenterà a Francoforte la AMG Project One, hypercar ibrida con potenza di oltre 1000 cv, realizzata sfruttando le esperienze maturate in Formula 1. Ne verranno realizzate 275 unità e vendute a 2,3 milioni di euro. Per chi s’accontenta d’una supercar tascabile, occhio alla nuova Alpine A110, remake riuscitissimo della mitica berlinetta degli anni 60/70, in arrivo in Italia con credenziali di tutto rispetto: dalla costruzione in alluminio al motore 1.8 Turbo da 250 cv, fino al prezzo, che non supererà i 60.000 euro.
 

 

 

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Mercoledì 5 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 17:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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