La Range Rover Velar

Velar, la quarta gemma. Land Rover svela un altro modello della famiglia Range Rover

di Giampiero Bottino
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GINEVRA - E quattro! La Range Rover, sempre più inserita nel ruolo di marchio (quasi) autonomo di Land Rover arricchisce la sua già preziosa collana con una quarta gemma, la Velar. Il nome si riallaccia direttamente alle origini del mito: è infatti trascorso quasi mezzo secolo dalla nascita di una serie di 26 prototipi ispirati all’idea che un fuoristrada non dovesse necessariamente essere scomodo e spartano, ma potesse combinare lo spirito d’avventura con il comfort e l’eleganza di una berlina di classe. Probabilmente a Solihull nessuno pensava che la Velar (acronimo di “Vee eight Land Rover”, con un chiaro riferimento al motore utilizzato) avrebbe cambiato la storia stessa del 4x4 aprendo la strada (e il... fuoristrada) a una nuova generazione di veicoli destinati a un successo che sembra destinato a diventare ogni anno più clamoroso.
 

 

Il ritorno alla Velar completa con un poker la gamma premium del costruttore britannico, colmando il vuoto esistente tra la “piccola” Evoque e la disinvolta Range Sport con un modello che in Land Rover definiscono un Suv “mid-size”, definizione che appare in linea con i criteri di classificazione americani, perché per le abitudini europee un veicolo lungo 4,8 metri è già considerato piuttosto corposo. Sottigliezze dimensionali a parte, la Velar è a nostro avviso un Suv di grande appeal estetico, al quale linee fluide e le proporzioni impeccabili regalano un look filante e sportivo, facendolo apparire più compatto di quanto in realtà non sia. Il responsabile del design Land Rover, Gerry McGovern, a nostro avviso ha fatto ancora centro, anche se qualcuno ha giudicato la plancia un po’ ridondante o ha individuato rischi di sovrapposizione con la nuova famiglia Discovery.

Se i giudizi estetici sono soggettivi, e come tali sempre legittimi, non ci sono dubbi sul fatto che la Velar accolga gli occupanti in un raffinato salotto, arredato con cura e con estrema attenzione ai dettagli, oltre che corredato di un bagagliaio dalla capienza – 673 litri – davvero impressionante. Ed è altrettanto certo che il nuovo Suv offre un’ulteriore dimostrazione delle capacità tecnologiche che il marchio ha saputo dispiegare da quando è passato sotto il controllo – generoso e non invadente – del gruppo indiano Tata.
 


Tra le soluzioni più innovative proposte dalla nuova Range Rover ci sono le maniglie e filo delle portiere, dettaglio di raffinata eleganza, la possibilità di scegliere tra quattro diversi disegni dei gruppi ottici anteriori full Led di serie, ma disponibile anche nella versione top che abbina ai Led la tecnologia laser che illumina fino a 550 metri davanti al muso dell’auto, e soprattutto il sistema di infotainment Touch Pro Duo al debutto mondiale. È costituito da due sottili display gemelli da 10 pollici, di cui uno sostituisce il quadro strumenti, mentre l’altro è diviso in tre pannelli dedicati a navigazione, media e telefono. Sono talmente numerose le funzioni la cui gestione è delegata a questi schermi (compresi i sofisticati sistemi Terrain Response per l’ottimizzazione del comportamento off-road e l’effettuazione automatica delle manovre in presenza del rimorchio) che i progettisti hanno potuto realizzare una consolle centrale completamente sgombra da comandi e pulsanti.

Sulla nuova Range Rover i dispositivi di assistenza alla guida, sicurezza attiva e connettività rappresentano lo stato dell’arte tecnologico, mentre la gamma motori comprende sei unità, tre a benzina e altrettanti turbodiesel, 2.0 a quattro cilindri della nuova ed efficiente famiglia Ingenium, 3.0 a 6 cilindri nel caso dei due top di gamma. Tra i propulsori a gasolio troviamo il 2.0 declinato nelle declinazioni da 180 cv e 240 cv, oltre al V6 da 300 cv e 700 Nm di coppia massima. I benzina Ingenium offrono invece livelli di potenza di 250 cv e 300 cv, mentre al vertice della gamma si colloca il V6 Supercharged da 380 cv. Tutti i motori sono abbinati al cambio automatico ZF a 8 rapporti che può essere gestito in modalità sequenziale con le alette al volante.
 

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Giovedì 6 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 21:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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