Esposta in una suggestiva “Sala degli specchi” allestita in zona Tortona, una delle location più gettonate per il Fuori Salone, la Setsuna è lunga 3.030 mm e vanta una carrozzeria costituita da 86 pannelli lavorati a mano, facilmente sostituibili si

Toyota Setsuna, la macchina del tempo che esalta l'armonia tra auto e famiglia

di Giampiero Bottino
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MILANO - Si chiama Setsuna l'originale vettura scoperta a due posti costruita interamente in legno secondo le tecniche della falegnameria tradizionale giapponese (okuriari e kusabi) che prevedono l'assemblaggio rigorosamente a incastro, senza alcun ricorso a chiodi o saldature. Un materiale caldo e antico, che vuole significare il rapporto quasi affettivo che si instaura tra l'auto e i suoi proprietari e che il trascorrere del tempo non fa che consolidare.

È questa la realizzazione con la quale Toyota ha voluto caratterizzare la propria presenza alla settimana milanese del design che ogni anno fa da prestigioso e affollatissimo corollario al contemporaneo Salone del Mobile. È un esercizio di stile e di passione che Kenji Tsuji, l'ingegnere responsabile del progetto, ha realizzato «immaginando – afferma lui stesso – l'amore di una famiglia per l'auto che l'avrebbe accompagnata per intere generazioni».

C'è davvero tanto Giappone in questa interpretazione quasi animistica di un oggetto tutto da ammirare, ma che ovviamente non vedremo mai su strada anche se gli uomini della Toyota ne assicurano la piena funzionalità. Esposta in una suggestiva “Sala degli specchi” allestita in zona Tortona, una delle location più gettonate per il Fuori Salone, la Setsuna è lunga 3.030 mm e vanta una carrozzeria costituita da 86 pannelli lavorati a mano, facilmente sostituibili singolarmente in caso di necessità.

Un simbolo della modernità per eccellenza come l'automobile rivisitato nel segno della cultura tradizionale che trova espressione nella millenaria artigianalità delle lavorazioni, tra cui spicca la laccatura applicata – completamente a mano per esaltare le venature del legno – ai retrovisori, al volante, ai sedili in legno Castor Aralia che hanno le parti a stretto contatto con gli occupanti rivestiti di morbida pelle. L'operazione è stata eseguita con una tecnica diversa da quella convenzionale a più strati, e cioè con una sola applicazione sulla superficie, successivamente strofinata per fissare un profondità la lacca alle venature del legno, che in tal modo cambiano intensità e colore con il trascorrere del tempo.

Un trionfo della tradizione che si integra con la modernità rappresentata dall'alluminio che caratterizza i cerchi ruota, il simbolico logo rotondo e l'originale strumento circolare a centro plancia le cui lancette segnano in anni, giorni e ore il tempo trascorso da quando l'auto ha fatto il suo ingresso nella famiglia.
 

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Giovedì 14 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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