Hughes (McLaren) in pole nel secondo E-Prix di Misano. Vergne (Ds Penske) di nuovo secondo. Alle 15.03 la gara
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NEW YORK – La potenza non è tutto, ma può rendere felici. Se poi ci metti anche qualche kg in meno, l’effetto è quello di una vera sportiva. E tali sono sicuramente Porsche e McLaren che da oggi sono ufficialmente concorrenti in una sfida che passa da New York.
Al salone della Grande Mela arriva da Woking la nuova 570S, destinata a sfidare la 911 sul terreno che da sempre le è più congeniale ovvero quello della sintesi tra prestazioni e utilizzabilità quotidiana, ma con 2 cilindri in più, 2 sole ruote motrici e quasi 300 kg in meno della Turbo S. La 570S ridefinisce anche la gamma McLaren inaugurando le Sport Series, dove la Super Series sono le varie 650S e 650LT, buone sia per la pista sia per la strada, e le Ultimate Series sono la P1 e la P1 GTR, dunque a produzione limitata e principalmente per il circuito.
Eppure a vedere i numeri della nuova arrivata non pensi esattamente ad un’utilitaria: motore V8 3.8 biturbo da 570 cv per 1.313 kg – e si vede che nel Surrey non sono superstiziosi – per un rapporto peso/potenza di 2,3 cv/kg. Abbastanza per uno 0-100 km/h in 3,2 secondi, 9,5 per lo 0-200 e una punta massima di 328 km/h perché la britannica non ha l’aerodinamica attiva, ma da passiva è pur sempre dotata e di fronte ha un bagagliaio da 150 litri.
Da Zuffenhausen potrebbero far notare che per il futuro hanno in serbo una GT2 e per le borse offrono qualcosa di meglio già con la Boxster, che alle spalle del motore offre altri 130 litri e da oggi ripropone la versione Spyder. Il nome e lo spirito si rifanno alla celebre 550 Spyder, quella che James Dean usava chiamare “Little Bastard” amandola letteralmente fino alla morte. Così come la Cayman GT4, la Boxster Spyder ha i freni e soprattutto il 3,8 litri della 911 Carrera da 375 cv che la porta dove non era mai arrivata: 0-100 km/h in 4,5 secondi e 290 km/h.
Dalla coupé a motore centrale a vengono l’assetto ribassato di 20 mm, lo sterzo più diretto e i paraurti, con prese più grandi davanti e ampio diffusore dietro, ma senza che l’alettone prenda il posto dello spoiler automatico a scomparsa. La purezza della Spyder si vede dal cambio rigorosamente manuale e dalla rinuncia sia alla capote elettrica sia al climatizzatore. Una scoperta con un rapporto peso/potenza di 3,77 kg/cv l’aria non la farà certo mancare dando anzi al polso di chi potrà comprarsela il suo bel da fare, a cominciare dall’assegno da firmare di 83.034 euro. Ma vuoi mettere il piacere?
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