La Citroen C5 Aircross

Citroen C5 Aircross, arriva un cuore PureTech 1.6 litri benzina da 181 cv potente ed ecologico

di Mattia Eccheli
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ASTI – Prima più potente, poi più ecologico. Citroen monta sotto il cofano del Suv C5 Aircross il motore PureTech ad iniezione diretta con quattro cilindri in linea da 1.6 litri da 181 cavalli, che rappresenta l'unità di punta di questo ambizioso modello, estremamente distintivo anche nelle linee, peraltro chiaramente riconducibili al linguaggio stilistico del Doppio Chevron. Ma con il 2020 lo stesso propulsore a benzina verrà anche ibridizzato trasformando il modello nel primo plug-in del marchio francese. La C5 Aircross hybrid a trazione anteriore avrà 225 cavalli di potenza (l'unità elettrica sarà da 80 kW) ed un'autonomia a zero emissioni di 50 chilometri con emissioni di Co2 inferiori ai 50 g/km.

Il PureTech da 250 Nm di coppia, disponibili già a poco più di 1.700 giri, è in grado di trasferire un'elevata sportività alla C5 Aircross (4.000 contratti dal lancio in Italia): è vivace ed è brillante. E, soprattutto, è abbinato ad una trasmissione automatica a 8 rapporti che supporta in modo convincente i cambi ed anche gli “strappi” un po' forzati sulle andature. Per questo Eat8 con il quale sfida i costruttori (e i fornitori) tedeschi, PSA ha bussato alle porte dei rivali di Toyota, perché è fornito da Aisin, controllato per il 30% dal colosso nipponico.

Dotato anche del sistema Stop & Start, il suv transalpino è accreditato di consumi nel ciclo misto pari a 5,7 l/100 chilometri nel ciclo Nedc con pneumatici da 19''. Un valore che nel test drive non si raggiunge, ma si avvicina, e che conferma gli sforzi del gruppo per abbassare l'impatto ambientale della gamma: tutti i propulsori della Citroen C5 Aircross sono omologati Euro 6.2. Con fino a 132 g/km di emissioni di Co2 il modello non incappa nella ecotassa governativa. Il nuovo motore da 180 cavalli pesa appena 110 chilogrammi e la nuova trasmissione è stata alleggerita, con un risparmio anche di 2 kg rispetto a quella a sei marce. Il suo contributo al contenimento dei consumi è nell'ordine del 7%, sempre nel paragone con l'Eat6, grazie anche alla funzione di veleggio che scatta quando non si agisce né sul pedale del gas né su quello del freno.

La raffinata tecnologia va ad alimentare un segmento, quello dei Suv, che non conosce crisi e si innesta in un trend positivo per l'alimentazione a benzina. Anche gli automobilisti italiani, fra gli ultimi in Europa a “scaricare” il diesel (e peraltro ancora malvolentieri), hanno accelerato la conversione e nel primo quadrimestre del 2019 le immatricolazioni sono lievitate del 24%. Per questo la filiale italiana del Doppio Chevron (trascinato dalla C3 è arrivato al 4,9% di quota nel Belpaese, in crescita del 2,3% a fronte di un mercato in calo del 3,8%) propone orgogliosamente la nuova unità sugli allestimenti Feel e Shine (che è anche la versione più gettonata), naturalmente abbinata all'Eat8, a prezzi che partono da 33.200 e 35.700 euro. Ma per la versione del Suv da 4 metri e mezzo sostanzialmente full optional guidata nel test drive tra Milano e le Langhe piemontesi ne servono quasi 41.000.
 

 

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Martedì 4 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 18:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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