La Mini Countryman ibrida plug-in

È Countryman la prima Mini ibrida: anche la trazione integrale è elettrica

di Giampiero Bottino
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COMO – Mini riattacca la spina. Il primo marchio del gruppo Bmw a mettere in strada nel 2008 un'auto esclusivamente elettrica (la Mini E) prodotta in oltre 600 esemplari e protagonista di un massiccio e intenso programma di test a livello mondiale, sembrava aver abbandonato ogni velleità “alternativa”. Un letargo solo apparente, come testimonia l'arrivo della Cooper S E Countryman All4.

La più recente declinazione del compact Suv anglo-tedesco è la prima Mini ibrida plug-in e non sfoggia l'etichetta di vettura sperimentale, ma si inserisce a pieno titolo nel resto della gamma con un listino compreso tra i 38.050 euro della versione base e i 41.300 del più ricco allestimento Hype, ponendosi l'obiettivo di combinare il tipico “go-kart feeling” del marchio con il rispetto ambientale testimoniato da emissioni medie di CO2 comprese nel ciclo di prova europeo tra 49 e 52 g/km, a seconda degli pneumatici utilizzati.

Un risultato di tutto rispetto per un'auto che sul tortuoso e scenografico percorso di prova, in larga parte disegnato tra le erte montagne che separano i due rami del lago di Como ha ribadito – elettrificazione o no – di essere una vera Cooper S agile, scattante, divertente da guidare, esuberante nelle accelerazioni (6,8 secondi per arrivare da 0 a 100 km orari) grazie alla spinta addizionale del motore elettrico da 88 cv collocato sotto il piano del bagagliaio la cui capacità è stata leggermete ridotta, connesso all'asse posteriore e abbinato al 3 cilindri 1.5 TwinPower turbo a benzina da 136 cv che dal classico alloggiamento nel cofano trasmette la coppia alle ruote anteriori tramite il cambio Steptronic a 6 rapporti opportunamente modificato .

Un'accoppiata che mette a disposizione del guidatore un sistema con complessivi 224 cv e 385 Nm di coppia, oltre alla trazione integrale determinata (quando occorre) dal lavoro congiunto delle due unità propulsive, riproponendo – seppure in configurazione inversa – lo stesso schema adottato sulla Bmw i8, a conferma di quanto le esperienze maturate nel gruppo con l'introduzione del sub brand alternativo “i” sia state utili anche nello sviluppo dell'ibrido Mini.

La collaborazione tra i due motori viene gestita tramite il toggle eDrive che permette di selezionare in sequenza tre differenti modalità: l'Auto eDrive che fino a 80 km orari attiva il solo motore elettrico (purché la carica della batteria sia superiore al 7%) accendendo il motore termico solo quando la velocità supera tale limite, il Max eDrive che consente di percorrere – ottimisticamente – fino a 42 km con il solo motore elettrico a velocità non superiore a 125 km orari e la modalità Save Battery che utilizza il solo motore a benzina mantenendo il 90% la carica della batteria, oppure riportandola a tale livello attraverso il generatore del motorino d'avviamento.

La strategia ibrida può essere impostate gestita, se la vettura dispone del sistema di infotainment più evoluto Mini Professional con display da 8,8 pollici (alternativo a quello standard da 6,5 pollici), anche sulla base dei dati di navigazione. Sul medesimo display possono essere richiamate delle visualizzazioni specifiche sul funzionamento del sistema ibrido e sulla ricarica delle batterie, che richiede 2,5 ore con il Wallbox da 3,6 kWh, mentre il tempo sale a 3 ore e 15 se ci si collega a una normale presa di corrente. Per il resto, la Cooper S E Countryman All4 condivide tutte le tecnologie di sicurezza e assistenza alla guida, compresi i Mini Driving Modes per la regolazione di assetti e tarature, secondo le preferenze personali, con le “sorelle” ad alimentazione convenzionale.
 

 

 

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Martedì 31 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 01-11-2017 07:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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