La nuova Suzuki Across è la prima ibrida plug-in del marchio ed è il modello più grande, potente e costoso di tutta la gamma

Suzuki Across, il primo ibrido plug-in del marchio di Hamamatsu è il gioiello tecnologico di Toyota

di Nicola Desiderio
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ROMA - La nuova ammiraglia di Suzuki si chiama Across e, se vi sembra una Toyota, è perché è derivata praticamente al 100% dalla RAV4 e per giunta ibrida plug-in, anticipando il lancio della vettura delle Tre Ellissi e completando verso l’alto la gamma di un costruttore che ha già una gamma ibrida al 100%, ma con il minimo del tasso dell’elettrificazione.

Se infatti i maestri dell’elettrificazione hanno scelto la via dell’ibrido pieno da subito, il marchio di Hamamatsu nel 2016 ha capito prima di altri l’opportunità del mild-hybrid facendone lo strumento fondamentale per raggiungere la quota del 2% sul nostro mercato. Intanto Toyota e Suzuki sono diventati partner scambiandosi una quota azionaria e alcuni modelli, ma senza pestarsi i piedi. Le Toyota “suzukizzate” saranno infatti la RAV4 plug-in hybrid e la Corolla Touring Sports, attesa entro la fine dell’anno con il nome di Swace.

Le Suzuki “toyotizzate” invece sono 4 e le vedranno solo in India. Le prime due sono la Glanza ribatezzata Starlet e la Vitara Brezza che è diventata invece la Urban Cruiser. Gli obiettivi sono assolutamente complementari. Suzuki ha bisogno per l’Europa di modelli a basse emissioni che non può produrre mentre Toyota vuole migliorare la propria quota in un mercato dove è debole mentre la Suzuki, attraverso la consociata Maruti, spadroneggia da sempre e la motorizzazione cresce a ritmi vertiginosi. Basti dire che, nonostante la pandemia da Covid-19, le vendite di agosto sono cresciute del 19,7% rispetto allo stesso mese del 2019.

Poco da dire dunque su dimensioni e stile. La Across è lunga 4,63 metri e, rispetto alla Rav4, si riconosce per il frontale, i fari e le finiture in nero lucido. Persino la scritta e il logo che identificano la tecnologia del sistema di propulsione sono le stesse. Idem per l’abitacolo, caratterizzato dai sedili in tessuto tecnico nero con strisce in rosso, così come cuciture per la cuffia della leva del cambio, il poggiabraccia e il volante. Per la carrozzeria invece ci sono 6 tinte personalizzabili con il tetto e i gusci dei retrovisori a contrasto, in nero o in argento. Lo spazio è abbondante, per i bagagli ci sono 490 litri che diventano 1.604 abbattendo i sedili. Ideale complemento è il portellone elettrico.

Completa la gamma per la sicurezza grazie a dispositivi che, come è ormai abitudine di Suzuki, descrivono senza tecnicismi la loro funzione come “attentofrena”, “guidadritto”, “restasveglio” e “fermolì”. Anche in questo caso fanno fede le 5 stelle Euro NCAP ottenute dalla RAV4. La strumentazione è parzialmente digitale, al centro della plancia c’è lo schermo a sfioramento da 9 pollici del sistema infotelematico completo di Android Auto, Carplay e MirrorLink. Ci sono 3 prese USB per la ricarica (2 posteriori) e anche una da 220 Volt nel bagagliaio mentre l’impostazione dei comandi è classica per la climatizzazione dotata del sistema S-Flow, che riconosce la presenza dei passeggeri per limitare al massimo il consumo di energia.

L’oggetto di maggior interesse è il sistema di propulsione. Lo schema è quello solito Toyota con un 4 cilindri 2,5 litri a ciclo Atkinson da 185 cv accoppiato ad un motore elettrico da 134 kW ed un generatore attraverso un rotismo epicicloidale che funge da trasmissione e variazione continua di rapporto. Per le ruote posteriori c’è un altro motore elettrico da 40 kW per una potenza totale di 306 cv. La batteria è agli ioni di litio, ha una capacità di 18,1 kWh ed è servita da un caricatore da 3,3 kWh, una potenza inferiore di almeno la metà rispetto alle concorrenti, anche considerando che i tempi sono compatibili con la ricarica “casalinga” della Across: ci vogliono fino a 9 ore con la presa domestica Shuko, 5 ore con quella Mennekes da 15 Ampere. La presa CCS si trova sul lato destro.

La particolarità del sistema è il doppio inverter che permette di sfruttare al meglio l’energia ottimizzando sia il consumo del carburante quando si viaggia in ibrido sia della batteria in elettrico. Non a caso, la Suzuki dichiara un’autonomia di 75 km nel ciclo combinato e addirittura di 98 km in città mentre il dato di consumo parla di 1 litro/100 km pari a 22 g/km di CO2 con un accelerazione da 0 a 100 km/h in 6 secondi netti. Un bel risultato per un’auto che pesa 2 tonnellate e sfrutta la combinazione dei suoi motori per realizzare anche un sistema di trazione integrale capace di attivare la spinta sulla ruote posteriori solo quando serve e ripartendo la coppia sui due assali da 100-0 a 20-80. La modalità Trail è fatta apposta per i fondi scivolosi e accanto alla Eco, Normal e Sport, si può anche scegliere come far funzionare il sistema ibrido a seconda del percorso e dello stato di carica della batteria.

Abbiamo guidato la Across in una piovosa giornata di settembre su strade di ogni tipo: dalla città all’autostrada, dalle statali (anche quelle più tortuose) fino ai tracciati campestri, più o meno asfaltati. La caratteristica della giapponese è il comfort, aiutato da sospensioni efficaci e dai vetri anteriori stratificati. Notevole la souplesse con la quale si muove in elettrico anche a velocità autostradali, diventa persino rabbiosa quando si schiaccia l’acceleratore. Come su altre vetture provviste di sistemi di propulsione simili, in frangenti come questi il 4 cilindri urla forte e questo attutisce la sensazione di spinta, ma basta vedere la rapidità con la quale sale l’ago del tachimetro per capire che i cavalli dichiarati ci sono tutti. L’assetto è morbido, ma fornisce sempre reazioni facili e prevedibili.

La Suzuki Across Plug-in Hybrid è disponibile nel solo allestimento Yoru e costa di listino 58.900 euro. Una valutazione senz’altro importante, ancora di più per un marchio che ci ha abituato a vetture compatte e prezzo accessibile. Dati alla mano, la Across offre però il miglior bilancio tra prestazioni, dimensioni, consumi ed autonomia in elettrico. Fino alla fine di ottobre con 500 euro si potrà prenotare online la web edition con cerchi neri e tetto argento disponibile solo in 12 esemplari. Entro quella data, il prezzo vero sarà di 47.900 euro, grazie ai 4.500 di incentivo (in casi rottamazione) e al contributo di 6.500 euro da parte dei concessionari che inizieranno l’attività di vendita nel fine settimana del 14-15 novembre. L’obiettivo è di venderne 200 entro la fine dell’anno e 400 nel 2021.
 

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Sabato 13 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 14-02-2021 22:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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