Volvo, Uber, Ayvens e altre 47 aziende: “Target 2035 emissioni auto non va rinegoziato”
Volvo, Uber, Ayvens e altre 47 aziende: “Target 2035 emissioni auto non va rinegoziato”
XC90 e EX90 svelate al Volvo Studio di Milano. Qualità costruttiva, elegante spaziosità e ricchezza tecnologica i tratti comuni
NEWPORT BEACH – Ammiraglia, svedese, ruote alte e pure elettrica. Non può che essere la Volvo EX90, il nuovo grande Suv ad emissioni zero che arriva ad affiancare la XC90, modello che nel 2002 segnò l’ingresso della casa svedese nel mondo delle vetture a ruote alte rafforzandone le posizioni soprattutto negli USA dove oggi la nuova nata ha già iniziato ad essere prodotta.
La EX90 arriva dopo una gestazione lunga e non certo facile che ne ha ritardato il lancio almeno di un anno. Presentata ufficialmente nel novembre del 2022, ha iniziato infatti ad essere prodotta nell’impianto di Ridgeville, attivo nello stato del South Carolina dal 2018, solo dallo scorso giugno. Motivo? La messa a punto della sua avanzata tecnologia, in particolare la sua architettura elettronica che è stata innestata sulla piattaforma SPA2 (Scalable Product Architecture 2), ovvero un’evoluzione di quella che dal 2014 è alla base della XC90. Volvo non poteva e non voleva sbagliare un modello così importante e ha giustamente preferito prendersi più tempo per evitare false partenze con il suo grande suv elettrico.
La EX90 è lunga infatti 5 metri e 4 cm, larga 1 e 96 e alta 1,75 con un passo di 2,98 metri. Lo stile, pur ricordando la sorella XC90, è diverso ai fianchi, nella forma del tetto e soprattutto per la parte anteriore, con un frontale più basso e privo di griglia viste le esigenze di raffreddamento inferiori. I fari, come su altre Volvo, sono a forma di martello di Thor, ma hanno dimensioni inferiori. Graficamente invece le differenze maggiori si registrano in coda con gruppi ottici che vedono due C unite superiormente e rafforzate da altri due profili luminosi ai lati del lunotto. Il tutto produce una buona efficienza aerodinamica (cx di 0,29) nel segno di un’evoluzione stilistica che segna una differenza senza tuttavia allontanarsi dalla matrice del marchio.
Decisamente più marcate le differenze all’interno dell’abitacolo organizzato per 7 posti e contraddistinto dall’utilizzo di materiali riciclati o di origine naturale come la lana, il poliestere e la polyamide mentre anche il 15% dell’acciaio e il 25% dell’alluminio sono di secondo utilizzo. La plancia è un salto verso l’era del digitale con un taglio netto ai tasti fisici. L’unico presente è infatti la manopola con il pulsante al centro che servono per il sistema audio. Il resto passa attraverso il piccolo schermo di fronte al guidatore, l’head-up display e soprattutto lo schermo centrale verticale da 14,5” del sistema infotelematico. Basato su Android Automotive 12, gira su un potentissimo processore Snapdragon di Qualcomm che governa l’intero interfaccia uomo-macchina della EX90.
La grafica è quella tipica dei dispositivi Android, in particolare per la mappa e il riconoscimento vocale, con alcune aggiunte come i widget che permettono di accedere facilmente a funzioni fondamentali come la climatizzazione, le due modalità di guida (Normal e Performance), la guida con un solo pedale (normale, auto che sfrutta i radar di bordo o senza), gli smartphone collegati e app di comune utilizzo come Tidal e Spotify che permettono di utilizzare al meglio il sistema audio Bowers&Wilkins a 25 altoparlanti da 1.610 Watt con Dolby Atmos. Per qualcuno tale digitalizzazione totale sarà una forzatura e sicuramente lo è il dover passare dal menù per aprire il cassetto portaguanti, regolare il piantone del volante o il dover usare un commutatore a sfioramento per utilizzare gli stessi pulsanti sia per gli alzacristalli posteriori sia per i retrovisori esterni senza cornice.
Quel che si può sicuramente dire è che il minimalismo stilistico si sposa alla perfezione con lo stile scandinavo tipico di Volvo così come le scelte sui materiali adottati che appaiono davvero di grande qualità e accoppiati con un’attenzione degna di un marchio premium. Diversa da altri brand inoltre la scelta di una illuminazione ambiente alquanto sobria mentre il tetto panoramico in cristallo di serie ha il difetto però di non essere abbastanza filtrante per i raggi solari, ma favorisce ulteriormente l’ottima abitabilità interna della EX90. La seconda fila è favorita inoltre dal pavimento piatto e dalla possibilità di far inclinare e scorrere il divano in tre parti. Le poltroncine di terza fila sono comode nella seduta e sufficientemente accessibili, ma lo spazio per i piedi è ridotto dalla presenza di un bordo.
Decisamente utile invece la funzione di abbattimento elettrica che permette anche di rimettere in posizione i due sedili e modulare facilmente il bagagliaio: in 7 ci sono 365 litri per i bagagli, si sale a 655 se non si viaggia in più di 5 e si arriva a 1.915 litri con entrambe le file abbattute. Nel frunk ci sono almeno 34 litri. Va inoltre detto che tutto l’abitacolo, compreso il bagagliaio è controllato da ben 7 sensori radar capaci di rivelare movimenti inferiori al millimetro così che dimenticare un bambino o un animale a bordo, con gli esiti tragici che le cronache ci hanno consegnato, è praticamente impossibile. Ma se anche questo non fosse sufficiente, la EX30 attiva automaticamente la climatizzazione. A sorvegliare infine lo stato psicofisico del guidatore ci pensano due telecamere a raggi infrarossi e 60 FPS che leggono i movimenti e la posizione delle palpebre nonché la dilatazione delle pupille.
Un’idea di sicurezza davvero avanzata che parte dal guidatore e continua la grande tradizione di Volvo anche e soprattutto attraverso un governo elettronico di prim’ordine ovvero Nvidia Drive con due centraline dotate ognuna di un processore Orin che hanno alle loro dipendenze 5 sensori radar, 8 telecamere, 16 sensori ultrasonici e persino un Lidar. Fornito dalla Luminar, opera su onde a 1.550 nanometri e riesce ad individuare anche nel buio un pedone da 250 metri e un oggetto scuro e più piccolo come uno pneumatico a 120 metri. Il Lidar, ben visibile all’inizio del tetto, è sicuramente il sensore più sofisticato che si possa montare su una vettura e si ritiene che grazie ad esso si possano diminuire gli incidenti del 20%. Di sicuro è indispensabile, insieme ad una parte elettronica così potente e sofisticata, per raggiungere livelli di guida assistita superiori, quelli che non richiedono di tenere il volante tra le mani.
È proprio la messa a punto di questa parte, dove un marchio come Volvo non poteva proprio sbagliare, ha ritardato il programma di sviluppo di una EX90 che sarà in grado di guidare da sola non appena saranno pronti gli aggiornamenti over-the air, dove ovviamente la legislazione locale lo consente. Al momento nella suite delle funzioni varie di frenata, mantenimento della traiettoria e allerte di vario di non c’è il cambio di corsia automatico, così come Apple Carplay Wireless, in compenso i telefonini con la mela possono essere utilizzati come chiave per aprire e sbloccare la vettura. Tre sono i livelli di potenza disponibili: da 205 kW con il solo motore posteriore, a trazione integrale da 300 kW e 770 Nm o da 380 kW e 910 Nm. Le bimotore provvedono a disaccoppiare il propulsore posteriore a velocità costante, ma si può anche forzare il sistema a mantenere tutte e 4 le ruote in presa.
La versione meno potente ha una batteria con celle CATL da 104 kW (101 netti), la seconda da 114 kW (107 kW netti) entrambi ricaricabili a 11 kW in corrente alternata e a 250 kW in continua. Un ottimo livello per un’architettura elettrica a 400 Volt per un’autonomia che si attesta intorno ai 600 km per tutte le versioni. Per il nostro test nella California del Sud abbiamo avuto tra le mani la Twin Performance che accelera da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. Abituati ormai alle prestazioni da dragster dell’elettrico, potrebbe apparire un dato modesto, ma da portare in giro 28 quintali. La sorpresa invece è che tutto questo peso alla guida non si sente, anzi si rimane colpiti dalla naturalezza e dalla dolcezza con la quale la svedese si lascia condurre anche quando il raggio delle curve si accorcia. Quando di esagera, un moderato stridio degli enormi pneumatici montati su cerchi da 22” informa che il limite si avvicina.
A questo equilibrio concorrono sicuramente lo sterzo, progressivo e preciso, e le sospensioni pneumatiche a doppia camera controllate elettronicamente che limitano rollio e beccheggio e permettono di assorbire egregiamente le irregolarità stradali. Di notevole livello inoltre la silenziosità, soprattutto quella collegata al rotolamento degli pneumatici, ancora di più considerando che i manti stradali statunitensi sono tutt’altro che taciturni. La EX90 promette quindi viaggi in grande comfort e neppure senza troppe soste visto che non è difficile fare 500 km con un pieno e la potenza di ricarica permette di fare il classico 20-80% in circa 20 minuti. Particolarmente riuscite inoltre la messa a punto sia dei dispositivi di assistenza alla guida sia della funzione “one pedal” con rallentamenti molto ben modulabili fino all’arresto della vettura. Anche questo offre un’ulteriore elemento di comfort che rafforza la qualità generale di questa svedesona.
La Volvo EX90 è disponibile in tre allestimenti (Core, Plus e Ultra) per un totale di 7 versioni con prezzi che partono da 85.250 euro passando per i 91.150 necessari per avere la trazione integrale e finire ai 107.250 euro della variante più potente ed accessoriata. L’arrivo dei primi esemplari in concessionaria è previsto a breve. Già prevista la produzione anche nello stabilimento di Choqin ma, visto il probabile arrivo dei dazi, è altamente probabile che le unità destinate ai nostri mercati continueranno a provenire dagli USA.