Sergio Solero, presidente e AD di BMW Italia

Solero (BMW Italia): «Per noi anche lo sharing è premium, DriveNow forse in Italia»

di Raffaela Pace
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MILANO - BMW è pronta a sbarcare in Italia con DriveNow, il servizio di car sharing già attivo in altri paesi dal 2011. Dove, come e quando, però, è ancora tutto da vedere. A confermare l'interesse per il nostro paese è Sergio Solero, presidente della filiale italiana del gruppo bavarese che mira ad essere un attore premium anche per la mobilità del futuro. DriveNow ha oltre mezzo milione di utenti e sembra finalmente che arrivi anche a Milano. Che cosa ne ha impedito finora l'arrivo e quale è la strategia per le altre città?


«Come ha dichiarato più volte Peter Schwarzenbauer, membro del Board di BMW AG responsabile dei brand BMW Motorrad, Mini, Rolls-Royce e dei servizi di mobilità, l'Italia è tra i paesi interessanti per il futuro di Drive Now. Dopo una prima fase di espansione in Germania (Monaco, Amburgo, Berlino), Austria (Vienna), Gran Bretagna (Londra) e Stati Uniti (San Francisco), è venuto il momento di puntare anche ad altri mercati e sicuramente l'Italia ha un potenziale interessante, soprattutto in città come Roma e Milano. Ma per ora è presto dire dove e quando arriverà».

DriveNow si caratterizza all'estero per una politica aggressiva dei prezzi. Sarà lo stesso anche in Italia? Il sistema di tariffazione sarà diverso o affine a quello dei concorrenti?
«Credo sia prematuro parlarne ora, visto che al momento non siamo presenti in nessuna città. Quello che posso dire è che abbiamo una consolidata esperienza internazionale e siamo consapevoli degli scenari e della competizione, ma anche delle potenzialità uniche del servizio che offriamo».
DriveNow si chiama ReachNow negli USA, una differenza solo nominale o anche sostanziale?

«Con il nome di “ReachNow”, BMW Group sta lanciando un avanzato sistema di car sharing a partire dalla città di Seattle negli Stati Uniti. Il progetto è basato sul modello di successo di Drive Now che esiste in Europa e va nella direzione di un'offerta di mobilità integrata sempre più su misura. ReachNow partirà con una flotta iniziale di 370 BMW e Mini. Il 20% dell'intera flotta sarà costituito di auto elettriche, le nostre BMW i3. In seguito, il servizio verrà esteso ad altre città statunitensi. Il nuovo servizio rappresenterà un passo avanti nella direzione della mobilità integrata, in linea con la strategia “Number ONE NEXT” annunciata recentemente dal nostro CEO, Harald Krueger».

Quali e quante auto sono previste nella flotta iniziale e a regime? Ci saranno anche le elettriche e non solo le compatte?
«Quello che posso dire è che, nelle città in cui siamo presenti, siamo in grado di offrire un servizio che risponda ai requisiti delle municipalità e che tenga conto delle potenzialità del mercato. La nostra gamma di BMW, Mini e vetture elettriche i3 ci consente, potenzialmente, di soddisfare esigenze molto diverse».
I concorrenti si appoggiano a società di noleggio per la gestione sul campo della flotta. Sarà lo stesso anche per voi?

«DriveNow, è una joint venture tra BMW Group and Sixt SE, e offre vetture premium dei brand BMW e Mini per il noleggio secondo il principio del free floating. Insieme al nostro partner Sixt gestiamo l'intero business».
Per cosa si differenzierà DriveNow da Car2Go ed Enjoy? Ci sarà il co-sharing dell'auto privata del quale si parla da tempo?
«Il servizio Drive Now ha delle potenzialità uniche. Intanto i nostri clienti possono prenotare la vettura in tutti i Paesi del mondo dove è attivo il servizio dallo smartphone. Le auto possono essere prenotate e poi parcheggiate ovunque, all'interno dell'area operativa predefinita. I clienti registrati possono prenotare la vettura tramite l'App dedicata oppure attraverso il sito di Drive Now. Inoltre, per come è stato pensato, Drive Now nasce con l'idea di integrare trasporto privato e trasporto pubblico, attraverso lo scambio di informazioni (ove disponibili, ovviamente). In sintesi, laddove la rete di comunicazioni lo consente, Drive Now è in grado di dialogare con parcheggi, mezzi di trasporto pubblico suggerendo al cliente il modo più efficiente ed integrato per raggiungere la destinazione».

Perché il car sharing è importante per una casa automobilistica e, anche se con tempi e modalità diverse, vi puntano praticamente tutte?
«Noi quest'anno celebriamo i cento anni del BMW Group e lo facciamo guardando al futuro. Il messaggio di comunicazione è “i prossimi 100 anni”. Partendo da questo concetto è evidente che la mobilità del futuro sarà diversa. E lo vediamo già oggi. La generazione dei Millenials (i nostri clienti di domani) non guarda più all'acquisto dell'auto come un obiettivo “storico” dei 18 anni. Tuttavia i Millenials hanno la patente e usano il car sharing per muoversi in città. Quando metteranno su famiglia, probabilmente acquisteranno una vettura per mutate esigenze, e se l'esperienza con i brand che offrono il car sharing sarà stata positiva, facilmente, prediligeranno questi, se il servizio e i prodotti saranno stati all'altezza. Noi, come BMW Group, vogliamo rimanere anche in futuro l'azienda capace di offrire i servizi di mobilità premium di maggior successo».

Quale è il ruolo di DriveNow all'interno di una più ampia strategia di offerta di servizi di mobilità da parte di BMW?
«Come ha ricordato recentemente Peter Schwarzenbauer, noi stiamo affrontando un periodo molto eccitante nell'industria automobilistica. I nostri clienti si attendono soluzioni semplici e veloci per le loro esigenze di mobilità individuale, soprattutto nelle aree metropolitane. Ecco perché noi stiamo integrando il nostro modello di business classico con servizi aggiuntivi che rendono la vita e la strada dei nostri clienti più semplice nelle grandi città. Drive Now nasce e vive proprio perseguendo questa filosofia».
 

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Giovedì 28 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 11-05-2016 13:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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