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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Carlos Sainz e Charles Leclerc

Abu Dhabi, una battaglia infuocata: sei piloti si contendono la vittoria. Leclerc contro Perez, Hamilton da solo contro tutti

di Giorgio Ursicino

Yas Marina un anno dopo. Più o meno dodici mesi fa, su questa pista, fu assegnato il Mondiale più combattuto e controverso della storia della F1. Un Campionato, finito quasi in pareggio, che si è concluso con l’espulsione dell’arbitro per essere entrato a gamba tesa. Roba mai vista. Un titolo conteso con ferocia, che sembrava addirittura riesumato qualche settimana fa per la farsa del “budget cap”. Nel regno della velocità e della precisione si può discutere su fatti coperti di polvere che ormai fanno parte della leggenda? Chiaro che no. Certe verifiche vanno eseguite in fretta. Sia come sia, questa volta non c’è alcun bottino grosso in palio. Sull’iride ha già messo le mani super Max quattro gare fa, stabilendo pure il record di trionfi in una stagione. Un dominio assoluto, una lotta mai andata in onda. Forse proprio per questo la gara di domenica sera, nell’affascinate atmosfera di Abu Dhabi, si annuncia combattutissima come nessun altra.

I degni titoli di coda di uno sport che attualmente sta infiammando tutto il pianeta con primati di affluenza uno dietro l’altro. Coinvolgendo soprattutto il pubblico più giovane. Come detto la posta reale è poca cosa, ma si annuncia una battaglia mai vista. Per la prima volta da tanto tempo si schiereranno in griglia almeno tre scuderie con concrete speranze di vittoria, con tutti e sei i cavalieri decisi a non mollare. In Ferrari e in Red Bull, inoltre, l’atmosfera è infuocata e tira un’aria da fuoco amico. Andiamo per ordine, partendo da Maranello. Il team che era partito meglio di tutti con i nuovi regolamenti che si ritrova inspiegabilmente “terza forza”. Eh sì, oltre alla squadra campione, che ha sempre esternato la sue performance, anche quell’anatroccolo della FW13 di Stoccarda si è messa a volare come un cigno.

La Rossa ha davanti a sé, almeno tre duelli. Conservare il secondo posto nel Costruttori dagli assalti delle Frecce dopo una prima parte di stagione piena di illusioni. Permettere a Charles di fregiarsi dell’onore di vice Campione nella personalissima sfida con Perez. E spazzare via la nebbia sulla vicenda “team principal” finita sulla graticola nel momento meno opportuno. In un arrivo così al fotofinish, il predestinato e Checo partono alla pari e può diventare determinante il gioco di squadra che qualche giorno fa a San Paolo non c’è stato, con Carlos che si è tenuto stretto il podio. La vicenda, probabilmente, a non a tutti è piaciuta e potrebbe aver innescato quei rumors che davano al capolinea Mattia Binotto. La storia dei due piloti assolutamente alla pari (almeno che non hai Verstappen...), ognuno autorizzato a fare la propria corsa, è condivisibile (vedi Mercedes...), ma non nel finale di campionato, quando ci sono le consolazioni in palio.

Charles era infuriato, ma questa volta la cosa era così evidente che ha preferito stare zitto. La stessa cosa, anzi peggio, è infatti accaduto ai rivali: sua maestà il tulipano volante si è accanito contro il bravo ragazzo Sergio non lasciandogli neanche la sesta posizione. La bellezza di essere cannibali, ma a tutto c’è un limite. L’olandese ha dato le sue spiegazioni: attriti con il compagno ad inizio stagione, ma era il caso di metterci una pietra sopra per consentire alla squadra di centrare una doppietta iridata. Alcuni dicono che per essere tanto forti bisogna comportarsi così. Sarà. Ma ci sono anche altri esempi di ragazzi che puntano dritti dritti al gradino più alto del podio e che vengono da un uno-due micidiale.

Hamilton, l’uomo dei mille record, sembra non sia attratto dai primati. In Brasile poteva prolungare un affresco che solo lui è stato in grado di dipingere: almeno una vittoria in ogni anno che ha corso in F1. Toto Wolff che non era in Sudamerica ha candidamente ammesso che, mentre Leclerc e Perez chiedevano per radio la posizione, lui dall’alto dei suoi 7 titoli mondiali, conditi da oltre cento vittoria e cento pole, non ha osato nemmeno pensare di far scansare un baby rampante come George che non aveva vinto nemmeno un GP. Nel Golfo Lewis ci riproverà, ma guai se qualcuno lo aiuta.

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Venerdì 18 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 19-11-2022 12:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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