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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Kimi Antonelli con la Mercedes in Australia

Antonelli, grande debutto con la Mercedes: velocissimo e sembra esperto come un veterano

di Giorgio Ursicino

Un bambino prodigio. Che sembra essere nel paddock già da molti anni. Ed è trattato con rispetto e ammirazione da tutti i colleghi, anche quelli più anziani. Toto Wolff, ai piedi del podio per festeggiare il terzo posto di Russell, rideva sotto i baffi: la sua scommessa è già vinta, il giovanotto che, con ostinazione, ha voluto mettere nell’abitacolo della Freccia che fu di Hamilton ha una stoffa parecchio pregiata. Antonelli ha guidato veloce, questo è certo. La cosa che più ha impressionato, però, è la freddezza con cui ha gestito la difficile rimonta, con l’autorità di un veterano. Certo, a ridurre i distacchi rispetto ai primi gli hanno dato una mano le safety car, ma Kimi non ha rubato nulla.

Anzi, si è avuta l’impressione che, se non avesse avuto problemi nelle qualifiche, sarebbe tranquillamente rimasto a contatto con il suo compagno e con le Ferrari. Kimi ha scritto subito una serie di record. È diventato il secondo pilota più giovane di tutti i tempi ad andare a punti in F1, preceduto solo da Verstappen. Ha eguagliato Ignazio Giunti che, il 7 giugno 1970 sul circuito di Spa-Francorchamps, debuttò nella massima formula con la Ferrari 312B sfiorando il podio. Erano altri tempi. Il pilota romano, che perse la vita l’anno successivo nella 1000 km di Buenos Aires, correva nel Campionato Sport Prototipi per Maranello e veniva utilizzato in F1 solo saltuariamente.

Per il baby bolognese, che è stato anche il più giovane italiano ed il più “piccolo” driver ad andare a punti con la Mercedes, è un inizio più che promettente. Una rimonta da favola che non si vedeva da 23 anni quando il debuttante Webber risalì dal 18° al 4° posto. Nella sua rincorsa ai piedi del podio, Antonelli nel finale ha infilato l’ottimo Albon con la Williams che era riuscito a tenere dietro per i primi 37 giri Lewis con la Ferrari. Era stato anche penalizzato, perché rimesso in pista dai suoi meccanici con troppa foga, ma i commissari lo hanno riabilitato per come ha gestito la manovra, tenendo in grande considerazione la sicurezza.

Anche nei commenti Kimi ha avuto perfettamente in pugno la situazione, senza strafare, con un’euforia molto controllata: «È stata una gara incredibilmente movimentata, abbiamo dovuto affrontare tante condizioni differenti e tutte molto difficili, ma alla fine il buon lavoro di squadra ci ha ripagati. Non posso certo lamentarmi di come è andata la mia gara d’esordio in F1 e, pur non avendo il ritmo per sfidare le McLaren, la corsa mi ha offerto la possibilità di fare tanta esperienza. Complessivamente sono molto contento, non vedo l’ora di tornare in macchina tra pochi giorni in Cina».

Peter Bonnington, l’ingegnere che ha accompagnato Hamilton a tanti titoli mondiali, gli fa un mare di complimenti, mentre Wolff non è affatto sorpreso: «Conosciamo da molti anni il potenziale di Kimi, sappiamo come reagisce sotto pressione. Credo che in qualifica sia stato sfortunato, senza il problema al fondo si sarebbe piazzato molto più avanti e in gara abbiamo visto cosa è stato in grado di fare. Penso che meriti tutto ciò che ha ottenuto».

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lunedì 17 marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 11:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA