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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Chales Leclerc co la Ferrari in Turchia

Bottas vince, Verstappen si accontenta. Leclerc e Hamilton per vincere perdono in podio

di Giorgio Ursicino

Dalla palude esce Bottas. Il “bravo” ragazzo che non t’aspetti. Che non ha mai vinto nel 2021 ed era oltre un anno che non si arrampicava sul gradino più alto del podio. Dentro la Freccia Nera numero 77 sembrava che ci fosse il fenomeno che di solito guida la 44. L’unico pilota della storia ad avere in bacheca una sfilza di pole position e di trionfi a tripla cifra. Il driver, che il prossimo anno passerà all’Alfa Romeo dimenticandosi dei sogni di gloria, ha guidato alla grande, è stato perfetto. Scattato dalla pole, ha sempre avuto la gara in pugno, segnando nel finale il giro più veloce passando in testa a tutti e tre gli intertempi. Una gara capolavoro, sia come istinto che come strategia, sfruttando le gomme “intermedie” in modo sublime in una situazione alquanto ingarbugliata. Una vittoria alla Hamilton, insomma. Se fosse sempre così, sarebbe un peccato perdere un talento del genere. Le performance di Valtteri, invece, dimostrano che quest’anno, ancora una volta, c’è stato il sorpasso delle forze in campo ed ora, alla vigilia dal rush finale, la Mercedes è tornata la vettura più in forma ai danni della Red Bull.

Max, ormai, è un campione maturo è, capita l’antifona, si è messo tranquillo al secondo posto, non ingaggiando mai un duello con finlandese che è passato sotto la bandiera a scacchi con una quindicina di secondi di margine. Per il terzo gradino del podio sembrava una lotta fra Leclerc e Hamilton che avevano addirittura l’ardore di raggiungere il traguardo con lo stesso treno di gomme che montavano quando si è spento il semaforo (con la corsa bagnata si può). La Mercedes e la Ferrari, però, non potevano prendersi il rischio che un loro pilota si schiantasse sulle protezioni per l’esplosione di un pneumatico e decidevano di richiamare i ragazzi ai box. Ormai, però, era troppo tardi per tirar fuori il meglio dalle coperture. Così che hanno magnificamente fatto Bottas e Sainz, segnando entrambi un filotto di giri veloci, anche di 2-3 secondi più rapidi di chi ancora doveva rodare le Pirelli intermedie su un asfalto ormai quasi asciutto, ma non ancora disposto a farsi domare dalla slick (chiedere a Vettel che ci ha provato).

L’unico che ha preso parte alla lotteria di concludere senza effettuare un pit stop è stato Ocon con l’Alpine che ha terminato senza fermarsi, cosa mai accaduta negli ultimi trent’anni. Superba la corsa della Ferrari che, per tentare il bottino pieno, ha rinunciato ad un podio sicuro. Un rischio che non ha pagato, ma che sicuramente valeva la pena di correre. Sul podio, con Bottas e Verstappen, è finito un concreto Perez con l’altra Red Bull. Poi i delusi Charles e Lewis che hanno preceduto la truppa dei “rampolli rampanti” Gasly, Norris, Sainz, Stroll ed Ocon. Carlos, che partiva dal fondo avendo inaugurato la quarta powerunit, ha confermato i notevoli progressi della parte ibrida. Innovazione non tanto più potente, ma molto più sfruttabile. La rimonta è stata rabbiosa. Anzi chirurgica. Sfruttando al meglio le ottime prestazioni della SF21. Non dovendo fare sorpassi, il Predestinato ha potuto far vedere meglio la consistenza della Rossa rimanendo a lungo a un tiro di scoppio dalla Mercedes e dalla Red Bull che di solito hanno un altro passo.

Sia lui che il Re Nero volevano fare scacco matto e sono rimati in pista per un tempo non consono per lo sfruttamento degli pneumatici. Sull’asfalto turco le Pirelli intermedie da bagnato non si comportavano come le slick che tanto sono più nuove tanto performano meglio. La traiettoria, infatti, era quasi asciutta e nei primi giri tendeva a formarsi “graining” sul battistrada troppo alto. Fastidioso fenomeno che quasi scompariva quando le coperture si assestavano ed, soprattutto, erano state trattate con delicatezza nei giri di “lancio”. Hamilton non era d’accordo con la squadra è voleva andare fino in fondo difendendo un podio che ormai si era conquistato. O era disposto allo stop se gli montavano le morbide da asciutto. Al muretto, però, non sono stati a sentirlo perché avevano visto Sebastian remare per fare un solo giro con le gomme da asciutto.

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Lunedì 11 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 12-10-2021 08:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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