
F1, a Melbourne inizia la battaglia: i magnifici sei in lotta per il Mondiale
Domani mattina alle 5, quando in Europa non sarà ancora l’alba, agli antipodi si spegnerà il semaforo del primo gran premio di Formula 1. La stagione si annuncia entusiasmante, a prescindere da quello che accadrà a Melbourne. Comunque andrà, sarà difficile che ci sia una squadra dominante come è accaduto nell’ultimo decennio quando, prima la Mercedes e poi la Red Bull hanno dominato la scena. Chiunque vinca in Australia, il Campionato dovrebbe essere parecchio combattuto, come è stato nella seconda parte dello scorso anno con McLaren, Ferrari, Red Bull e Mercedes capaci di vincere a seconda dei circuiti e delle condizioni ambientali. Per quello che si è visto finora, ma non è certo il caso di sbilanciarsi, la prime due squadre nel complesso sembrano un filo più avanti, ma austriaci e tedeschi hanno tutte le carte in regola per combattere e ribaltare le situazione.
Le monoposto, profondamente rinnovate, devono ancora essere messe a punto per estrarre tutto il loro potenziale. L’arrivo di sviluppi a ripetizione farà il resto, rendendo l’ago della bilancia molto ballerino. Basti ricordare che il bolide papaia, in grado di chiudere la stagione laureandosi campione, nelle cinque gare iniziali del 2024 era riuscita a salire sul podio soltanto in due occasioni. Al di là dell’aspetto tecnico di astronavi arrivate al canto del cigno, la battaglia sarà incandescente dal punto di vista umano e si potrebbero scrivere storie che entrano direttamente nella leggenda. Fra i favoriti, l’ha ammesso anche Frédéric Vasseur, c’è sicuramente la coppia tutta rossa formata da Hamilton e Leclerc che in questi mesi ha conquistato la luce dei riflettori.
Se la Ferrari andrà forte, chi osa non mettere in pole position Lewis alla ricerca dell’ottavo titolo? In molti sostengono però che, con una Rossa super competitiva, a tirare fuori gli artigli sarà Charles nel pieno del suo vigore ed alla sua settima stagione a Maranello. A Woking Norris ha più chance di Piastri, ma sono entrambi giovani ed il canguro ha già dimostrato di saperci fare parecchio. Inserito d’ufficio nella lotta per il titolo c’è Max Verstappen che si è acchiappato gli ultimi quattro Trofei e attualmente è considerato un filo sopra gli avversari. Velocissimo e infallibile, lo scorso anno ha difeso con i denti il vantaggio anche con una monoposto palesemente inferiore.
L’ultimo driver che ha l’ambizione di assaltare il Mondiale, se la Mercedes si mostrerà valida, è l’inglese Russell. Dopo tre anni all’ombra dell’Imperatore, George ha i galloni del capitano ma, se le Frecce colpiranno, si dovrà guardare dal talento purissimo dell’esordiente italiano Antonelli. Kimi non può essere fra i candidati al titolo, non ha esperienza e non è mai accaduto che un debuttante diventasse Campione. Però non è solo il suo vate Toto Wolff a sostenere che il ragazzo si toglierà, e ci darà, diverse soddisfazioni e, Stella permettendo, passerà per primo sotto la bandiera a scacchi. A garantire per il baby bolognese, c’è addirittura il re dei talent scout, l’ex pilota austriaco Helmut Marko super consulente della Red Bull e capace di mettere in una F1 Max Verstappen ancora minorenne.
L’arcigno manager, sempre avaro di complimenti, si è sbilanciato definendo la promessa dei rivali una certezza, soprattutto dal punto di vista della velocità. Il miglior esordiente nonostante sia il più giovane. Una bella entratura prima di cominciare. Tornando alla meccanica in queste prime scaramucce a carte coperte, le monoposto hanno confermato le doti dello scorso anno. La SF-25 è sembrata molto valida in trazione e sul lento. La MCL39, invece, più performante sul veloce. Anche la Red Bull preferisce i tratti più rapidi, mentre la W16 da l’impressione di soffrire ancora il caldo ed avere una finestra di sfruttamento dei pneumatici un po’ troppo stretta.