• condividi il post
MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
L'autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola

Imola, stop al Gran Premio, dal 2026 sarà sostituito da Madrid. Cancellata la tradizione

di Giorgio Ursicino

Un fulmine a ciel sereno per i tifosi della Rossa e non solo. L’Italia dello sport perde un evento importante, il Gran Premio di Formula 1 a Imola. Sui saliscendi del Santerno sono state scritte pagine di rilievo della storia della velocità, con il Circus che ci ha fatto tappa fissa dal 1980. Erano i tempi eroici di Gilles Villenueve e Nelson Piquet, poi quelli del professor Prost e di magic Senna che qui ci lasciò la vita in un drammatico primo maggio. Fino ad arrivare all’epopea di Schumi che, sul tracciato dedicato ad Enzo Ferrari e a suo figlio Dino scomparso prematuramente, si impose bel 7 volte, l’ultima delle quali nel 2006, l’anno che lasciò il Cavallino dopo quasi un ventennio.

A decretare la fine del rapporto fra il circuito della Motor Valley e gli organizzatori americani di Liberty Media non c’è alcuno strappo, nessuna “rottura delle trattative”. E nemmeno una conferenza stampa. A sancire lo stop è stata la divulgazione del calendario provvisorio di F1 dell’anno prossimo, una tappa usuale in questo periodo. Pur se i Gran Premi restano 24, Imola non c’è più. La nuova gestione stelle e strisce della F1 ha innalzato gli introiti ed esaltato lo spettacolo, ma il business guida ed anche la migliore tradizione viene sacrificata sul fronte al guadagno. È vero, il contratto era scaduto. Ma in uno sport tanto veloce, le cose possono cambiare in fretta e le speranze che si presentasse qualche appiglio erano tutt’altro che azzerate.

Vedere nel programma il GP dell’Emilia Romagna anche nel 2026, avrebbe concesso più tempo per intavolare un discorso su un’intesa ad ampio respiro che arrivasse a fine decennio. Le possibilità che ciò accadesse formavano una manovra a tenaglia, poteva succedere per “accerchiamento”. Prima cosa c’era l’impegno, certamente non scritto, di recuperare l’edizione del 2023 che era saltata per la disastrosa alluvione di queste terre, quando aveva debordato anche il tranquillo Santerno. Poi dalla Spagna provenivano segnali che lasciavano sperare. Eh sì, il secondo GP all’Italia è stato sottratto per dare il secondo alla Spagna.

Il posto di Imola è stato preso da Madrid che ha siglato un contratto quinquennale su un circuito nuovo di zecca. Talmente nuovo da non essere ancora terminato e, secondo alcuni, potrebbe non esserlo anche nel 2026. Il calendario è stato pure rimodulato, a maggio, al posto di Imola, è stato anticipato il Canada, mentre Madrid è scivolata a metà settembre, dopo Monza. Manca quindi ben più di un anno per terminare i lavori e, per rendere le cose ufficiali, saranno state date le opportune garanzie. Sia come sia, non essendoci ancora la pista, non è stata omologata e sul tabellone compare un asterisco vicino alla tappa iberica che lascia ancora qualche speranza.

A dare manforte alla causa tricolore con un certo peso c’erano anche altri motivi, tutti oggettivi: l’indubbia storicità dell’evento e il grande successo di pubblico del mese scorso con oltre 250 mila spettatori. In più, cosa che sicuramente non avrebbe influito, Stefano Domenicali, il Presidente e Ceo della Formula 1, è nato e cresciuto ad Imola e, quantomeno, non avrebbe remato contro. Ora, oltre a sperare in un’operazione “recupero” per il 2026, c’è da provare a lavorare per cercare di rientrare dal 2027 in avanti, ma non è facile e gli ostacoli sono alti. Domenicali stesso ha una bella lista d’attesa di Paesi che avrebbero interesse ad entrare, soprattutto realtà emergenti con tanti soldi sul tavolo.

Gioco forza si alimenterà un asta alla quale l’Italia, ed anche l’Europa, fanno fatica a partecipare. Se è vero che il nostro paese ha perso un evento della velocità, altrettanto è un fatto che paesi centrali quanto il nostro non hanno un loro GP: la Francia e, addirittura, la Germania che pur ha impianti di notevole lustro come Nurburgring ed Hockenheim. Lo spiraglio più ampio nel quale infilarsi è l’ipotesi di mettere insieme alcuni gran premi europei dall’elevato valore storico ad alternarli ogni due o tre anni. A spendere parole dolci per Imola è stato il 4 volte campione del mondo Verstappen che ha dominato le ultime 4 edizioni della gara: «Capisco le esigenze, ma perdere Imola è una vergogna, questi circuiti mi hanno fatto innamorare delle corse».

Le istituzioni locali, fra cui il Presidente della Regione Massimo de Pascale e il sindaco Marco Panieri, non hanno fatto polemica, dicendo che è il momento dell’impegno: «Questa notizia non rappresenta affatto la parola fine – hanno commentano in una nota congiunta - siamo ed eravamo consapevoli della complessità delle dinamiche legate al calendario e il quadro era molto complicato fin dall’inizio. Ora è il tempo, per tutti, di assumersi le proprie responsabilità e riprendere i ragionamenti per un ritorno in calendario. Continuiamo a crederci, con convinzione e lucidità, con l’orgoglio di un territorio che, insieme agli altri partner istituzionali, ha dimostrato di saper sognare in grande e costruire concretamente opportunità».

  • condividi l'articolo
mercoledì 11 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 12-06-2025 10:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA