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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Michael Manley numero due di Stellantis

Manley lascia Stellantis, sarà il nuovo ceo di AutoNation, il gigante della distribuzione dell'auto Usa

di Giorgio Ursicino

Per Stellantis si chiude un’era. Michael Manley, numero due dell’azienda e capo di tutte le attività americane che rappresentano la parte più sostanziosa dei margini del colosso italo-franco-americano, lascia la Compagnia. Sarà il prossimo ceo di AutoNation, un gigante nella distribuzione di veicoli in Nord America con sede centrale a Fort Lauderdale, in Florida. La realtà commerciale è leader negli States ed una delle più grandi del mondo con oltre 25 mila dipendenti e un fatturato che nel 2020, anno della pandemia, ha superato i 20 miliardi di dollari. Non è certo una fuga. E nemmeno un ripiego. Il manager britannico, con grandissima esperienza dall’altra parte dell’Atlantico e trascorsi importanti anche in Asia-Pacifico, ha aspettato solo l’occasione giusta per concludere un’operazione in cui è stato completamente coinvolto, lavorando sempre con grande spirito aziendale e lealtà per il suo azionista.

Una storia già scritta visto che in tutte le precedenti merger fra due gruppi tanto importanti solo l’amministratore delegato di uno è rimasto in azienda. Ma Manley, prima di iniziare la nuova avventura, ha lavorato ha stretto contatto con l’ad Carlos Tavares per avviare nel migliore dei modi il nuovo corso restando nell’ombra pur con una carica strategica. Per la parte americana di Stellantis non poteva essere garante migliore di un uomo che lavorava da oltre vent’anni ad Auburn Hills e, sotto la giuda di Sergio Marchionne aveva avuto un ruolo chiave nella grande crescita dei brand Jeep e Ram principali protagonisti della prima semestrale da record di Stellantis (il ritorno delle attività americane è stato impressionante). Manley è un ingegnere che conosce a fondo i mercati.

Nato il 6 marzo del 1964 Edenbridge in Inghilterra si è laureato alla Southbank University di Londra prima del master in business administration presso l’Ashridge Management College. All’inizio del nuovo millennio entra nella filiale del Regno Unito di Daimler Chrysler fino a diventare il responsabile di tutte le attività internazionali a Detroit. La vera accelerazione per Mike ci fu quando l’azienda Usa fu acquisita dalle Fiat e in Michigan prese il comando Sergio Marchionne. Fra i due nacque un sodalizio spontaneo con Manley fidato scudiero sempre fedele al suo capo tanto da diventare il suo delfino e prenderne il posto all’improvvisa scomparsa nell’estate del 2018.

Altrettanto solido il rapporto con presidente John Elkann con cui ha lavorato a strettissimo contatto come ceo di FCA. I due hanno velocemente lavorato per cercare un partner individuato prima in Renault e poi in PSA. Sempre con trattative rapidissime e l’obiettivo di far restare Exor primo azionista. Dolci le parole di addio. «Ho avuto l’onore di conoscere Mike come concorrente e collega. Gli auguro il meglio», ha dichiarato Tavares. «È stata un’avventura entusiasmate lunga 20 anni, è stato un privilegio lavorare con Carlos», ha commentato Manley. «Ha guidato FCA in uno dei periodi più difficili. Posso solo ringraziarlo», ha concluso il presidente di Stellantis Elkann.

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Martedì 21 Settembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 22-09-2021 17:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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