La F1 riparte da Zandvoort dopo quasi un mese di vacanze estive. Sulla pista olandese, in casa del cannibale tre volte campione del mondo, lo scenario non è molto diverso da quello visto a fine luglio nel vicino Belgio. Come a Spa e in Ungheria, ci sono due scuderie particolarmente in palla. McLaren e Mercedes se la battono, con la Red Bull che non è più di un altro pianeta, ma con superMax al volante sempre in grado di lottare per la vittoria. La Ferrari è solo la “quarta forza”, non si scappa. Grazie al buon inizio di stagione, però, le rosse hanno posizioni di classifica più nobili che non sarà facile conservare dagli attacchi delle monoposto papaya e dalle Frecce d’Argento.
Il tracciato sulle dune del Mar del Nord è parecchio anomalo, con diverse curve sopraelevate ed una velocità media che inizia ad essere importante (Norris ha ottenuto la pole ad oltre 220 orari) che testimonia la presenza di lunghe pieghe in appoggio dove il Cavallino non si trova proprio a suo agio. Il Mondiale ha da un po’ iniziato il girone di ritorno e le doti delle varie monoposto sono ormai chiare: le piste per Maranello sono d’altro tipo e certamente arriveranno nel corso della stagione riportando il podio e, perché no, anche la vittoria, fra i possibili target. A Zandvoort queste speranze sono ridotte al lumicino e solo situazioni inattese potrebbero riaprire i giochi.
Ieri in Olanda la SF-24 più in forma (quella di Leclerc) è riuscita a strappare la sesta piazza sulla griglia di partenza, approfittando anche del fatto che Sainz ed Hamilton hanno raggiunto solo il vertice della Q2, ma sono stati clamorosamente tagliati. Passi per Carlos, con una vettura non particolarmente performante e penalizzato per aver dovuto saltare parte delle prove pure bagnate per un problema al cambio, ma Lewis era molto deluso di non essere riuscito a concretizzare il giro top nel momento topico. A fianco di Lando autore del giro migliore c’è il solito Verstappen che ha provato fino all’ultimo di far sognare i tifosi di casa.
Max era il migliore fino a che non è arrivato il giovane britannico che ha assestato una zampata micidiale, tre decimi e mezzo migliore di quella dell’olandese che era in vetta alla lista dei tempi. La prestazione cronometrica è di notevole rilievo perché il tracciato si brucia in un minuto e dieci secondi, quindi è molto breve. Terzo, a mezzo secondo, Piastri con l’altra McLaren e Russell con la Mercedes, in terza fila Perez e Charles. L’inglese di Stoccarda, al pari del suo connazionale compagno di squadra più titolato, sperava meglio, ma non si scompone sul passo di gara e sulle strategie che hanno consentito ai ragazzi di Toto Wolff di vincere tre delle ultime quattro gare.
Un bottino impensabile fino al Gran Premio di Spagna disputato a Barcellona a fine giugno. «Oltre nove decimi su una pista del genere sono tanti, è difficile avere ambizioni importanti», ha spiegato il Principino molto realista. Carlos, da parte sua, ha aggiunto: «Quando in una situazione poco rosea, si aggiunge anche un guasto meccanico che ti fa perdere del tempo, ecco cosa può accadere». Vasseur tira un po’ su il morale: «Dobbiamo massimizzare il risultato, stanno arrivando piste e sviluppi che ci daranno una mano».