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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
L''inconfondibile podio di Monza

Monza, Fia rovina la festa: il GP più veloce del mondo finisce dietro la safety car

di Giorgio Ursicino

Una grande festa finita perché... «si è spenta la luce». Non meritava una conclusione del genere il Gran Premio d’Italia che festeggiava il centenario dell’Autodromo di Monza. Un evento per il quale l’intero Paese è sceso in campo per supportare al meglio il made in Italy, in un momento indubbiamente non facile. Le istituzioni coinvolte c’erano tutte. Dal numero uno dello Sport tricolore, Giovanni Malagò, al suo collega dell’automobilismo, Angelo Sticchi Damiani. Che la rappresentanza fosse al massimo livello è confermato dalla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, forse, si sarebbe fermato per fare un blitz sul podio se sul gradino più alto ci fosse stata una Ferrari da premiare.

Ma far terminare il GP più veloce del Campionato dietro la safety car è stata una mancanza di rispetto per i 337mila tifosi che, durante tutto il weekend, hanno colorato di rosso le tribune stracolme, alimentando un tifo appassionato, ma sempre molto corretto. Sul banco degli imputati è finita la Federazione Internazionale, responsabile della regia dello spettacolo. Di sicuro qualcosa non ha funzionato. Ha tolto suspence alla bandiera a scacchi, sventolata da un incolpevole mito come Giacomo Agostini che di imprese nel Parco ne ha fatte tante. Quando si mischiano le carte a pochi giri dalla fine, il rischio di un ribaltone non è mai scongiurato. Come è accaduto nella gara finale dello scorso anno ad Abu Dhabi che ha tolto la corona ad Hamilton consegnandola a Verstappen.

Proprio per evitare scene del genere sono state riscritte le procedure e ieri tutto è avvenuto secondo queste che hanno avuto anche il gradimento dei team. Regole rispettate, ma ancora da rivedere perché in F1 non si può perdere così tanto tempo. Lo sport più fulmineo non deve aspettare quasi dieci giri per togliere una monoposto parcheggiata sul prato. Un tempo le safety car non c’erano e certi interventi si facevano in pochi secondi. D’accordo la sicurezza, ma certe operazioni devono essere velocizzate, in linea con lo spirito di questo sport. Comunque, a parziale consolazione, il risultato sportivo non è stato alterato. Sia per quanto aveva detto una gara ormai al tramonto, sia per quanto sarebbe accaduto dopo il restart di uno o due giri: i sei piloti più forti erano tutti in testa al gruppo ed a parità di gomme.

«Non credo che sarebbe cambiato nulla, avevo montato appena un set di gomme nuove morbide ed avevo la monoposto migliore...», ha tagliato corto, un come al solito realista, Verstappen. La gara, dunque, era ai titoli di coda e, per quanta fantasia si potesse utilizzare, era difficile immaginare un qualsiasi cambio di posizioni. Monza ha dato le risposte attese. Max e la Red Bull sono per il momento imbattibili. Undicesimo trionfo in 16 gare, mai un vantaggio così consistente sul secondo in classifica a questo punto della stagione. Per quanto Charles abbia giurato che avrebbe dato il 200%, non sarebbe bastato per sopravanzare superMax. L’olandese sapeva che avrebbe vinto di passo, senza fare in pista il sorpasso su Leclerc che era scattato dalla pole.

Anche l’ingiustamente spesso criticato muretto Ferrari era perfettamente a conoscenza della situazione: le rosse sulla Red Bull di Max durano di più, mantenendo un ritmo eccellente. Così hanno approfittato della prima virtual safety car per sparigliare la strategia e non attendere la resa in pista. Il campione del mondo è partito per una sola sosta, prima le soft poi la medie, quanto di meglio si potesse desiderare. La Ferrari, però, esce a testa alta da Monza: il ritmo non si è sfaldato come le precedenti corse, Charles secondo e Sainz quarto dopo una fantastica rimonta avrebbero facilmente acchiappato entrambi il podio perché il passo gara era migliore di quello della Mercedes cosa che non avveniva dall’Ungheria. Ottimo l’ottavo posto di Nick Devries sulla Williams salito in macchina sabato per sostituire Albon operato di appendicite.

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Lunedì 12 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 13-09-2022 12:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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