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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Fabrice Cambolive numero uno del brand Renault

Renault agguanta Fiat: sono le uniche due case che hanno vinto per due volte di fila

di Giorgio Ursicino

La R5 di Renault è la sessantaduesima Auto dell’Anno. La storia iniziò all’inizio degli anni Sessanta, quando non si era ancora spento il boom post-bellico e c’era parecchio entusiasmo in giro. A rompere gli indugi furono le vetture britanniche che si aggiudicarono le primo due edizioni del trofeo: 1964 la Rover 2000, 1965 la Austin 1800. La prima non inglese a trionfare fu proprio la Renault 16 nel 1966 che precedette la Fiat 124 l’anno successivo. Dopo, per alcuni anni, il riconoscimento rimbalzò fra i tre paesi continentali che più hanno contribuito alla storia dell’automobile: Italia, Germania e Francia.

La prima vettura di un costruttore con il quartier generale in un altro continente ad essere eletta fu la Ford Escort nel 1981 che distanziò di soli 18 punti la prima Panda disegnata da Giorgetto Giugiaro. Per capire quanto veloce passa il tempo, meno di mezzo secolo fa c’era ancora la disputa Inghilterra-Germania per definire di che nazionalità fosse l’Ovale Blu presente in modo massiccio da questa parte dell’Atlantico già dai tempi di Henry Ford. Il premio allarga i propri confini così come si apre il mercato. Il riconoscimento è dedicato ai modelli di maggior successo nel Continente, a prescindere dalla nazionalità della casa e dal paese di produzione.

Bisogna attendere altri 12 anni per spalancare le porte ai giapponesi, un attestato di stima meritato finito alla Nissan Micra nel 1993. Da allora i nipponici hanno vinto altre 4 volte, 3 con Toyota (2 la Yaris e la Prius) 1 con Nissan (la sorprendente Leaf prima elettrica ad essere incoronata). Totale 5 Trofei per il Sol Levante, esattamente quanti la Ford da sola a testimonianza del ruolo che ebbe Dearborn nella crescita della mobilità europea. Solo 3 brand, infatti, sono riusciti a far meglio, hanno tutti festeggiato il secolo di vita e fanno parte della migliore tradizione: Fiat, Renault e Peugeot. La casa italiana è a quota 9 successi, 8 per la Régie, 6 per il Leone Rampante.

La marca italiana non ritira più il premio dal 2008 quando fu insignita la 500 di Sergio Marchionne. Insieme al manager dei due mondi a ritirare la Coppa sul palco c’era un giovane Luca de Meo, uno degli artefici dell’operazione revival della piccola tricolore. Proprio il numero uno del gruppo Renault è uno dei manager che ha più feeling con “Car of the Year”. Da quando si è insediato a Parigi, il primo luglio del 2020, l’azienda ha vinto due volte di seguito (nel 2024 la Scenic) ed è arrivata una volta seconda dopo un lungo digiuno di 18 anni. Come ha detto lui stesso nella lettera di ringraziamento ai giurati: «Sta accadendo qualcosa di molto speciale...».

A dimostrazione che il livello raggiunto si intende mantenerlo e non si tratta di un caso, Luca non ha raggiunto Bruxelles dalla vicina Parigi preferendo lasciare gli onori alla sua squadra. Fra i più orgogliosi Philippe Krief, responsabile della tecnologia del Gruppo oltre che Ceo di Alpine, Gilles Vidal, numero uno del Design dopo un decennio alla Peugeot, e Fabrice Cambolive responsabile del marchio Renault. Krief ha avuto un ruolo importate anche per l’auto italiana essendo stato in Ferrari, Maserati ed Alfa Romeo. Pure lui, come de Meo, era uno dei più emergenti Marchionne boy’s...

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martedì 11 febbraio 2025 - Ultimo aggiornamento: 13-02-2025 11:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA