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STOCCOLMA - I furgoni sono il motore dell’Europa: ne circolano oltre 31 milioni e mezzo. Sono i veicoli della logistica del cosiddetto “ultimo miglio”, quelli che portano le merci fino nei centri storici. Quelli che spostano milioni di professionisti, dagli idraulici agli elettricisti.
Ma sono anche i mezzi impiegati per la mobilità collettiva, nei soccorsi e perfino nel pattugliamento del territorio. Non c’è sviluppo senza i Van. E Ford vuole crescere assieme a chi lavora. Anche azzardando una sorta di “moto perpetuo” elettrico. Si tratta della soluzione ad autonomia estesa già sperimentata a Londra, Colonia e Valencia.
Il motore a benzina, il pluridecorato EcoBoost da 1.0 litri da 120 cavalli, viene impiegato esclusivamente per caricare la batteria o per alimentare l’unità elettrica che spinge sulle ruote anteriori. Grazie alla ricarica plug-in viene garantita anche una percorrenza completamente elettrica che si aggira attorno ai 56 chilometri, calcolati nel ciclo Nedc.
Il Ford Transit è il primo modello a disporre di questa tecnologia: nel segmento dei commerciali da una tonnellata: gli ordini sono già aperti. Ad eccezione della compatta Fiesta e del pick-up Ranger, entrambi anche in versione professionale, il resto della gamma dell’Ovale Blu ha un nome solo: Transit, appunto. Le declinazioni di questo furgone sono molteplici e vanno dal più compatto Courier al generoso Van, anche se il cuore dell’offerta è articolato sul Custom per il trasporto merci e sul Tourneo a 8 posti per il trasporto di persone, i primi a disporre della soluzione plug-in. L’investimento è significativo perché si parla di un sovrapprezzo tra i 15 ed i 20 mila euro rispetto alla versione con motore convenzionale.
Chi vuole spendere meno (750 euro in più a listino) può optare per la variante mild hybrid per il Transit da 2 tonnellate che abbina il sistema a 48 Volt all’evoluto EcoBlue a gasolio da 2.0 litri da 185 cavalli. Un’opzione che l’Ovale Blu garantisce con un risparmio considerevole nei consumi: vale a dire circa 10 litri per pieno (il serbatoio ne tiene un’ottantina). Il Transit plug-in garantisce invece una grande flessibilità con le sue diverse modalità di guida: può affrontare viaggi anche lunghi senza temere le insidie della scarsa diffusione delle colonnine di ricarica. In caso di necessità l’accumulatore può venire rifornito in viaggio per assicurare spostamenti a zero emissioni nelle zone “off limits”.
Le analisi dei dati londinesi ha rivelato che il 75% del chilometraggio è stato coperto in elettrico. La potenza del sistema raggiunge i 126 cavalli ed i 355 Nm di coppia. Chi guida può optare tra l’andatura Ev Auto (l’algoritmo di controllo decide il miglior sistema di utilizzo dei due motori), Ev Now (guida a zero emissioni con disattivazione del propulsore termico), Ev Later (mantiene il livello di carica della batteria prediligendo l’EcoBoost), Ev Charge (impiega l’unità termica sia per alimentare quella elettrica sia per ricaricare l’accumulatore: è la funzione che consuma più benzina e lo si rileva subito dal computer di bordo). Inserendo la marcia all’ultimo stadio (L), si può sfruttare al massimo anche la rigenerazione: il Transit diventa così un veicolo che si può condurre anche con un solo pedale, quello del freno.
Alzando il piede dall’acceleratore il veicolo non solo rallenta in maniera evidente, ma quasi si ferma. La batteria ha una capacità di 13,6 kWh e si ricarica fra le 2,7 e le 4,3 ore. La garanzia è di 160.000 chilometri o 8 anni. All’Ovale Blu il know-how nel segmento dei veicoli professionali, come conferma anche l’indiscusso primato con la F-Series negli Stati Uniti. E, infatti, nell’ambito dell’importante intesa con Volkswagen a livello globale si occuperà dello sviluppo della piattaforma sulla quale nascerà il prossimo Amarok, oltre che di quello della gamma dei veicoli commerciali medi. I primi frutti della collaborazioni si vedranno attorno al 2022 e riguarderanno proprio i pick-up, mentre per gli Lcv classici ci sarà da pazientare ancora uno o due anni.
In Germania, Ford lavora da anni anche con la Streetscooter, la start-up adesso di proprietà della poste tedesche (Deutsche Post Dhl) che ha progettato e produce veicoli elettrici per la logistica. Da questa cooperazione è nato il Transit a zero emissioni che arriverà sul mercato tra la fine del 2020 e gli inizi del 2021. Negli Stati Uniti l’Ovale Blu ha investito in Rivian, un costruttore che punta rivaleggiare con Tesla, almeno nel segmento dei pick-up. Ford crede talmente in questo progetto che ha speso mezzo miliardo di dollari per far crescere l’azienda. Un’operazione in qualche modo già ripagata da Amazon, il cui numero uno Jeff Bezos ha annunciato l’ordine di 100.000 esemplari di uno specifico van elettrico. Le consegne verranno completate entro il 2030.