La nostra prova della Vespa elettrica per le strade di Milano

Vespa elettrica, una scossa al traffico delle città. In sella alla versione a batterie: brillante ed ecologica

di Antonino Pane
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MILANO - La prima volta che giri la manopola per partire resti un po’ deluso. Ti manca il borbottio della marmitta. Quella rumorosa risposta all’acceleratore a cui Vespa ci ha abituati da sempre. E allora ti chiedi, ma è una Vespa vera? La risposta arriva qualche attimo dopo in via dell’Orso quando si tratta di superare un taxi. La Vespa Elettrica va. È silenziosa, ma scatta, è agile e si guida come una Vespa. La Piaggio per la prima versione del suo scooter a emissioni zero ha scelto la scocca della Primavera. Piccola, compatta, riconoscibile come icona del marchio di Pontedera.
 

 

Sì, perché Piaggio con la prima Vespa Elettrica apre un fronte che, è facile da immaginare, si allargherà sempre di più. Roberto Colaninno, il patron della Piaggio si è presentato all’Eicma, il salone internazionale del ciclo e del motociclo, forte della consapevolezza che la sua azienda, ancora una volta, detta la linea, rappresenta lo stato dell’arte dell’innovazione tecnologica. «Vespa elettrica - dice - non inquina e permette alle persone di muoversi in libertà. Se si continua a inquinare presto non potremo più muoverci, nemmeno a piedi.
La scorsa settimana ero in India, a Nuova Dehli. L’inquinamento era talmente opprimente che non si riusciva a respirare». Piaggio sposa la mobilità elettrica, dunque. Non è certamente un caso, infatti, che per Vespa Elettrica ha messo in campo il meglio della sua tecnologia. Cento chilometri con una ricarica, la certezza di avere sempre l’energia disponibile per un normale uso cittadino. Un risultato ottenuto con la qualità innanzitutto. Se si escludono le cellule del blocco batterie, fornite da LG, tutto il resto, ogni singolo componente è frutto della ricerca, della progettazione e della costruzione made in Pontedera.

Scocca rigorosamente di metallo, finiture premium, vano sottosella capiente, identico a quello di Vespa Primavera. Per conservare questa caratteristica, un vano capace di ospitare un casco, è stato necessario montare un cerchio da 11 pollici al posteriore, invece del tradizionale 12 pollici. Ed è proprio lì, sotto quel vano che si gioca la partita vera. Basta sollevare il contenitore del vano per arrivare al blocco batterie, all’anima di questo scooter. Si tratta di un contenitore di energia agli ioni di litio. Una soluzione scelta per la grande affidabilità.
In quattro ore, si ricarica completamente se collegata ad una normale presa da 220 Volt. Il cavo è sotto la parte posteriore della sella e dispone sia di un bocchettone ad attacco industriale, sia di un riduttore che, appunto, consente il collegamento aduna normale presa elettrica casalinga. Un altro elemento che ha spinto Piaggio verso questa soluzione è l’assenza di effetto memoria in questo tipo di batterie. In pratica la massima carica si può ottenere anche con mini-cariche successive senza danneggiarne la capacità. I tecnici Piaggio hanno anche testato a lungo l’efficienza. Ebbene, fino a mille ricariche complete il blocco batterie riesce a garantire il 100% della sua efficienza. Mille ricariche si traducono, sempre secondo le sperimentazioni di Piaggio, in una percorrenza variabile che oscilla tra i 50 mila e i 70 mila chilometri. Una distanza che, considerando il fatto che stiamo parlando di uno scooter urbano, mediamente si copre in dieci anni. Ma, si badi bene, dopo questo traguardo il blocco batterie non è affatto da buttare, avrà solo un rendimento più basso, più o meno l’80% di quello massimo.

Bisogna tener conto, poi, del fatto che Vespa Elettrica dispone anche del Kers (kinetic energy recovery sistem), un dispositivo, anche questo progettato da Piaggio, che consente di recuperare l’energia cinetica che alimenta il blocco batterie nelle fasi di decelerazione. E proprio questo sistema si è rivelato quanto mai utile nel centro di Milano. La prova, infatti, ha dimostrato che, se si evitano smanettamenti inutili e si sfruttano al meglio le decelerazioni l’indicatore di carica della batteria resta praticamente fermo anche dopo svariati chilometri. Ma non solo la guida accorta. Vespa Elettrica offre anche due opzioni di guida selezionabili con un tastino sotto il pollice destro.

Se si selezione Power si va al massimo, con Eco parte un limitatore di velocità che non fa superare i 30 Km/h. Ma quando serve andare, comunque, lo spunto c’è ed è brillante: la potenza disponibile costantemente è di 3,5 kW che possono diventare 4 kW allo spunto. Questo si traduce in una coppia di 200 Nm. Insomma valori molto superiori a quelli di un normale cinquantino con motore termico. Vespa Elettrica ha un suo colore caratteristico, grigio metallizzato. Le bordature della scocca, però, possono essere di vari colori così come le cuciture a rilievo della sella. Tocchi di personalizzazione che coinvolgono anche il casco, che si può avere connesso al display attraverso una app sullo smartphone e in tinta con le bordature prescelte. Il prezzo? 6.390 euro..
 

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Domenica 23 Dicembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 25-12-2018 20:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-12-24 21:21:17
Un ottimo mezzo per la mobilità urbana! Un bel prodotto dalla Piaggio.