Emissioni auto, per l'Unione Europea nel 2030 dovranno essere inferiori del 35%

Emissioni auto, per l'Unione Europea nel 2030 dovranno essere inferiori del 35%

di Nicola Desiderio
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BRUXELLES - L’Unione Europea ha deciso: nel 2030 le emissioni medie di tutte le macchine vendute dovranno scendere del 35% rispetto ai limiti già fissati per il 2021 di 95 g/km di CO2. L’accordo è arrivato dopo 13 ore di discussione con 20 voti a favore, 4 contrari e altrettanti astenuti per un compromesso che sta a metà tra il 40% chiesto dal Parlamento Europeo e il 30% caldeggiato dalle case e principalmente dalla Germania.

L’ira dei tedeschi. La VDA, l’associazione dei costruttori tedeschi, non ha esitato a definire l’accordo “più che deplorevole” e rischioso per l’occupazione e per la scelta a favore dei consumatori. Olanda e Irlanda invece hanno votato contro per il motivo opposto: volevano cioè che non vi fossero compromessi né eccezioni che permesse alle case che producono fino a 300mila auto all’anno. Sulla stessa linea, ma con giudizi meno netti, si è schierata l’Acea. «Sebbene la riduzione dei livelli di CO2 accordata dagli stati membri sia meno aggressiva di quella votata dal parlamento europeo – ha detto Erik Jonnaert, capo dell’associazione europea dei costruttori – essa rischia comunque di avere un impatto negativo sulla competitività dell’industria automobilistica, sui lavoratori così come sui consumatori».

Occhio alla competitività! L’ACEA afferma inoltre che il proposito di creare crediti e incentivi per i veicoli a impatto basso o nullo per quei mercati dove la loro quota di vendite è al 60% della media, dà il segnale giusto al mercato ma, allo stesso tempo, che il sistema di penalizzazioni concepito dagli stati membri potrebbe interferire con il principio della neutralità tecnologica. In parole povere: bisogna dare ai costruttori il modo di abbassare le emissioni ognuno a modo loro, ma senza favorire troppo l’elettrico che rappresenta comunque lo strumento più efficace per ridurre in modo drastico le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Allo stesso tempo, le associazioni di categoria agitano gli spettri dalle loro postazioni. L’industria automobilistica infatti in Europa genera un fatturato che supera 90 miliardi di euro, dando lavoro a quasi 13 milioni e mezzo di persone e generando il 6% del PIL.

Prima del 2030 c’è il 2021. L’accordo dunque, conti alla mano, prevede che le emissioni medie di CO2 delle auto effettivamente vendute debba essere di 62 g/km. Un obiettivo effettivamente ambizioso rispetto a quello già sfidante dei 95 g/km di CO2 dapprima fissato per il 2020 e poi spostato al 2021. L’accordo prevede anche obiettivi intermedi come la riduzione del 15% per il 2025, sia per le autovetture sia per i commerciali leggeri. Che però gli obiettivi siano difficili da raggiungere lo dicono le cifre. Sui circa 15 milioni di auto vendute nell’Unione Europea, solo l’1,5% è elettrica poco più di un decimo è in linea con i limiti del 2021.

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Giovedì 11 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 12-10-2018 17:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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