Le emissioni di gas serra in Italia si stima che siano calate del 6,2% nel 2023 rispetto al 2022, grazie agli sforzi di decarbonizzazione dei settori dell'energia e dell'industria (sottoposti alla tassazione europea delle emissioni Ets) e alla riduzione della Co2 dal riscaldamento (per l'inverno mite). Hanno continuato ad aumentare invece le emissioni dai trasporti, di circa l'1%, a causa del forte uso del'auto e del trasporto merci su gomma e della scarsa penetrazione dell'auto elettrica. Sono i dati che emergono dal rapporto dell'Ispra «Le emissioni di gas serra in Italia», diffuso oggi.
Secondo l'Ispra, l'istituto di ricerca del Ministero dell'Ambiente, in Italia le emissioni di gas serra sono in diminuzione da trent'anni, grazie alla crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e al passaggio a combustibili a minor contenuto di carbonio, in particolare con la sostituzione del carbone col gas per la produzione elettrica. Nel 2022 è stato registrato un calo delle emissioni del 21% rispetto al 1990. Nel 2022 (ultimo anno per cui si hanno dati definitivi) le emissioni italiane erano aumentate dello 0,4% rispetto al 2021, a causa del maggior utilizzo del carbone a seguito della crisi energetica. Le stime preliminari per il 2023 parlano invece di un calo del 6,2% rispetto all'anno precedente. Hanno pesato sia il ritorno al gas per la produzione energetica, passata la crisi, sia gli sforzi di decarbonizzazione di industrie e società energetiche. Questi settori sono incentivati a ridurre le loro emissioni, perché queste sono tassate col sistema europeo Ets.
Il problema secondo Ispra rimane il settore dei trasporti, che incide per circa il 25% sulle emissioni italiane. Questo continua costantemente ad aumentare la propria C02. E il 90% di questa viene dal trasporto stradale. In Italia le auto sono sempre più grandi e inquinanti e il loro uso aumenta sempre più, il numero dei Tir non diminuisce, le auto elettriche sono poche. L'altro settore che non riduce le emissioni sono i rifiuti, ma questi incidono solo per il 5% sul totale. A causa del settore dei trasporti, e nonostante il calo da energia e industria, l'Italia nel 2023 ha sforato per l'equivalente di 12,9 milioni di tonnellate di Co2 il limite di emissioni fissato dall'Unione europea per il nostro paese, sulla base del regolamento Effort Sharing.